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Che immagine emerge della donna attraverso la nostra statuaria pubblica femminile? Questo libro scaturisce dall’indagine svolta dall’associazione Mi Riconosci tra il 2021 e il 2022, che ha censito le statue pubbliche italiane dedicate a donne realmente esistite, a figure anonime collettive o a personaggi letterari. I risultati della ricerca, che ha ricevuto un’eco mediatica enorme anche a livello internazionale, hanno confermato che la presenza femminile nella statutaria pubblica è molto bassa, ma soprattutto ha evidenziato come buona parte delle statue esistenti perpetui stereotipi sessisti, incasellando le donne rappresentate nei ruoli di madre/moglie/santa o seduttrice. Il rilievo dato poi al corpo femminile, spesso ipersessualizzato, è una caratteristica ricorrente che fa riflettere sui nostri modelli culturali: sembra che una donna, per ottenere attenzione, debba essere nuda. Perché?
Il lavoro poetico di Giovanna Velardi insiste sulla danza contemporanea in collaborazione non solo con ballerini, ma anche con attori e performer, elevando il gesto a struttura corporea inedita e carnale dispositivo di resa scenica. Il volume presenta il manifesto dell’artista dal titolo Il cuore articolare: una modalità di lavoro applicata al corpo attraverso studi di danza, biomeccanica, anatomia e teatro. L’analisi è supportata da riflessioni di natura filosofico-teatrologica e dal confronto con i maggiori rappresentanti delle teorie performative del Novecento, per giungere così a delineare l’evoluzione e le tappe di una metodologia che si rifà ai maestri della scena contemporanea e al loro confluire nel dialetto corporeo di Velardi. Dopo un attento esame della danza, da intendersi nel suo primigenio significato corale, si passa all’analisi del concetto di “cuore articolare” e alle sue declinazioni teoriche e pratiche (quest’ultime scritte dalla stessa danzatrice e coreografa). Arricchisce il saggio un apparato di testimonianze sul metodo Velardi.
La musica di creazione, a volte chiamata musica d’arte e in passato identificata come musica colta, è in uno stato di crisi profonda. La prima parte di questo libro è un’analisi sociologica, sistemica, tecnologica ed epistemologica di questa crisi che l’intelligenza artificiale ha accelerato. La seconda parte propone dodici vie d’uscita da questa impasse. Non si tratta di formule magiche, ma di esempi, fatti concreti, azioni e modelli operativi che l’autore porta avanti dal 1997 e che qui espone sotto forma di manifesto artistico militante: rinnovare il rapporto Maestro/apprendista, ristabilire la relazione con sponsor e mecenati, portare la musica ovunque attraverso tutte le sue possibili manifestazioni, far risuonare un’intera città con la propria arte e altri modi ancora. Quattro interviste realizzate con artisti illustri del XX secolo – Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez e Jonathan Harvey – punteggiano la narrazione sotto forma di intermezzi, dando respiro, in anticipazione o risposta ai diversi concetti esposti.
La potenza dell’arte è un richiamo che non si accontenta mai di rimanere inespresso. Mikel Dufrenne si fa interprete di questo richiamo nel tentativo di testimoniare l’origine, dove il mondo è ancora allo stato di possibile poiché non ha ancora ricevuto una forma. A questo luogo conduce l’arte, che instancabilmente sollecita l’uomo a non accontentarsi delle prassi consolidate. Questo libro racconta l’impresa filosofica di Dufrenne che elabora un’estetica attiva, in cui attraverso l’azione dell’uomo, l’arte arriva al suo vero compimento. Per comprendere il linguaggio di Dufrenne e la ricchezza dei riferimenti presenti nelle sue opere, occorre mantenere un confronto continuo con le espressioni artistiche e i mutamenti sociali che costituiscono lo sfondo della sua opera. Ciò che rimane, leggendo questo autore, è la convinzione che la creatività e la bellezza, scoperte in ogni piega del mondo e della realtà, siano davvero generative non solo di una visione ma anche di un’azione, nuova e migliore.
Chimera. Il Corpo Espanso per una nuova ecosofia dell'arte individua un punto di incontro tra arte e design, tecnologia e scienza nell’indagine sul corpo umano in dialogo con il contesto che lo circonda. La sua unicità, quella di evidenziare e mettere a sistema caratteristiche comuni e vicinanze nelle opere e nelle pratiche di artisti e designer che pongono il rapporto tra noi e l’ambiente al centro della loro poetica. Il confronto con creativi e progettisti come Heather Dewey-Hagborg, Marco Donnarumma, Sputniko!, Margherita Pevere, Neil Harbisson e Anouk Wipprecht, consente infatti di individuare le caratteristiche di quello che viene qui definito Corpo Espanso: una chimera che abbatte...
Il 17 marzo 2023 la Pre-Trial Chamber II della Corte penale internazionale con sede a L’Aja ha emesso il mandato di arresto nei confronti di Vladimir Vladimirovich Putin, per i crimini di guerra di deportazione e trasferimento illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa. Un anno prima, le immagini dell’aggressione russa all’Ucraina avevano indignato il mondo che, solo da qualche mese, stava uscendo dalla tragedia della pandemia da virus SARS COVID-19. A distanza di cento anni due eventi catastrofici, virus e guerra, sono tornati insieme a colpire il mondo, dopo che nel 1918 alla fine della Prima guerra mondiale, la grande influenza, o influenza spagnol...
Oggi, la comunicazione scientifica avviene in inglese, e le altre lingue europee sono meno utilizzate e rimangono in un ambito di minore prestigio anche professionale. Questo comporta il rischio di un crescente contrasto: da un lato, un linguaggio agevolato, accessibile a chi non è medico o allo studente in medicina; dall’altro, un linguaggio iperspecialistico, che rischia di essere di difficile comprensione per gli stessi medici con altra specializzazione. Durante la revisione dell’ultima edizione di un noto trattato di chirurgia si è constatata un’inattesa e straordinaria estensione dei lemmi chirurgici e medici in generale. Questa proliferazione di termini, talora impenetrabili, inconsueti e frequentemente presi in prestito da altre lingue, sta progressivamente allontanando il grande pubblico e per il suo tecnicismo può mettere in difficoltà anche la “corporazione clinica”. Si è così reso necessario un aggiornamento del vocabolario chirurgico e, in parte, di quello medico per fornire elementi utili per decodificare e intendere neologismi, forestierismi, termini inconsueti, eponimi e acronimi.
All’inizio dell’età moderna la libertà umana è stata concepita come una facoltà illimitata, aperta al totalmente nuovo. Quest’idea, che ha contrassegnato la storia degli ultimi secoli, è entrata in rotta di collisione con alcune decisive esperienze degli ultimi decenni. Il saggio prende avvio dalle discussioni nate durante la pandemia, per poi risalire alle radici storiche e culturali della “libertà dei moderni”, di cui il sovranismo politico e il negazionismo ecologico sembrano le ultime propaggini. Uno spazio viene dedicato al modo in cui la libertà è stata declinata nella società americana, fino all’ascesa del presidente Trump; mentre, sul versante opposto, il tentati...
La percezione odierna colloca il maschile, inteso come categoria discorsiva, in costante oscillazione tra uno stato di crisi, che mette in discussione il concetto di norma egemonica, e una tendenza che reitera le strutture patriarcali. Tale movimento, che prelude a una de/costruzione del maschile, trova riscontro nel contesto culturale della Germania degli anni che comprendono l’Età guglielmina, la Grande guerra fino alla Repubblica di Weimar. Partendo da tale presupposto e mantenendo sempre attiva una prospettiva contemporanea che risponda alla domanda “perché oggi parliamo tanto di mascolinità?”, il volume si configura come dialogo tra le riflessioni scientifiche contemporanee e l’orizzonte culturale tedesco a cavallo tra Ottocento e Novecento, con l’obiettivo di creare un inventario che racchiuda le declinazioni linguistiche, artistiche e storico-letterarie delle Männlichkeit/en.
Il progetto ArtCAM (Crea-Attiva-Mente) del Liceo “Domenico Berti” di Torino, legato al Piano Triennale delle Arti, promuove percorsi espressivi in ottica inclusiva, capaci di accogliere i Bisogni Educativi Speciali degli allievi per risemantizzare le loro emozioni più profonde e indicibili. Il coinvolgimento attivo degli studenti li ha visti protagonisti di un processo di risignificazione psicologica e pedagogico-espressiva, dove la trasformazione artistica ha coinciso con il superamento di un blocco comunicativo. L’esperienza estetico-pedagogica di Berti Art Cam ha inoltre permesso ai docenti, ai pedagogisti e ai ricercatori, che hanno contribuito alla realizzazione di questo volume, di cogliere una preziosa possibilità di riflessività pedagogica, a carattere interdisciplinare, dando vita a una comunità di ricerca e di pratica afferente alle aree della didattica e della ricerca estetica.