You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
Questo volume pone una domanda provocatoria, chiama in causa l’idea di clandestinità almeno in due diverse accezioni: una clandestinità subita, nel mancato riconoscimento di legittimità istituzionale e una clandestinità cercata ed esibita, nel rifiuto programmatico di riconoscere all’istituzione un potere legittimante. In entrambi i casi si tratta di un dialogo mancato, che ormai mostra i suoi limiti e i danni provocati, una peculiarità italiana che configura un grave ritardo rispetto agli altri paesi europei ed extraeuropei. Soprattutto nella distanza tra una tradizione e una pratica di studi ricca e consolidata, la critica femminista e di genere in Italianistica, e la sua presenza...
An exploration of the many depictions of Charlemagne in the Italian tradition of chivalric narratives in verse and prose. Chivalric tales and narratives concerning Charlemagne were composed and circulated in Italy from the early fourteenth to the mid-sixteenth century (and indeed subsequently flourished in forms of popular theatre which continue today). But are they history or fiction? Myth or fact? Cultural memory or deliberate appropriation? Elite culture or popular entertainment? Oral or written, performed or read? This book explores the many depictions of the Emperor in the Italian tradition of chivalric narratives in verse and prose. Beginning in the age of Dante with the earliest tales...
This collective work has the aim to bring together several contributions by scholars from different Countries through the leitmotif of the analysis of work through digital platforms, also in the light of the latest proposal for a European Union directive. The first section focuses on the analysis of digital platform work, in various aspects, including issues concerning the use of artificial intelligence. The second section analyses issues related to the development of workers’ rights through digital platforms. In the third section, the authors made considerations on the intervention of the draft directive on qualification.
Il volume raccoglie i contributi del convegno tenutosi presso la Sapienza Università di Roma nel novembre 2021: una riflessione sugli studi di genere in Italia, con il contributo di numerose colleghe. Occasione del Convegno erano i vent’anni di “Sguardi sulle differenze Laboratorio di Studi femministi Anna Rita Simeone”, attivo dal 2000 alla Sapienza come luogo di riflessione e rielaborazione critica del pensiero delle donne. Il discorso si è articolato intorno a tre concetti: le memorie connettono il presente alle esperienze, le pratiche e il patrimonio di sapere e pensiero prodotto dalle donne nel passato; le bussole, indicano una direzione, il desiderio di muoversi verso una meta,...
Dove passa la linea che distingue l’Io dall’Altro nell’epica e nel romanzo medievali? Quale aspetto del sé – individuale o collettivo – si può identificare con questa distinzione? Quali parole, nelle varie opere, hanno valore identitario e costituiscono le radici culturali dell’immaginario alle origini della civiltà europea? A queste domande gli autori e le autrici di questo volume hanno risposto, prima in un Convegno e adesso in queste pagine, in una «inquietudine interrogante» che non coinvolge solo la «pratica» dell’identità ma anche lo studio delle sue manifestazioni in opere prodotte in ambiti culturali differenti, dall’epica al romanzo, alle traduzioni bibliche in versi, alla lirica araba medievale.
La moderna ricerca sull’infanzia è chiamata a prestare una specifica attenzione alle bambine/fanciulle, poiché tali soggetti, al momento, risultano ancora gravati da una sostanziale invisibilità storica. La raccolta di saggi che qui si presenta è dedicata a tale scopo, intendendo far risuonare nuovamente le loro “flebili voci”. Gli autori si sono misurati con la non facile sfida, considerando il soggetto in una prospettiva storico-religiosa, lungo un arco cronologico che va dal III millennio a.C. all’età medievale, e con un approccio significativamente multidisciplinare. Testi, tradizioni, documenti iconografici e testimonianze materiali sono stati così esaminati con cura, ricollocandoli sullo sfondo dei rispettivi contesti storici, senza ignorare qualche apertura di carattere comparativo. Ne è scaturito un affresco sull’infanzia al femminile, dalle molte sfumature, segnato da linee di continuità e di frattura. Tutto ciò apre nuove prospettive di ricerca e offre suggestioni di grande interesse.
«L’operazione d’uno scrittore è tanto più importante quanto più lo scaffale ideale in cui vorrebbe situarsi è uno scaffale anche improbabile, con libri che non si è abituati a mettere l’uno a fianco dell’altro e il cui accostamento può produrre scosse elettriche, corti circuiti», così scriveva Italo Calvino ne Lo scaffale ipotetico, saggio del 1967 pubblicato su “Rinascita” in seguito a un’inchiesta aperta da Gian Carlo Ferretti sul tema: Per chi si scrive? Sulla scorta del pensiero calviniano, il volume si propone di indagare l’iter di costituzione degli scaffali d’autore nei quali confluiscono saperi diversi. Scienza, medicina, filosofia, storia, musica e arte compongono, infatti, un patrimonio culturale vasto con cui da sempre i letterati si sono confrontati e con il quale, continuamente, si trovano a dialogare.
Il convegno, organizzato dall’unità di ricerca del Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza, nell’ambito del progetto europeo Remshoa. L’Italia e la deportazione degli ebrei nei territori occupati durante la Seconda Guerra Mondiale 1939-1945, finanziato dall’Unione Europea nella linea Europe for Citizens, affronta la drammatica vicenda degli ebrei greci, una delle più numerose e antiche comunità del Mediterraneo, che venne di fatto annientata a seguito della persecuzione antisemita. Le riflessioni e relazioni degli oratori si interrogano sulla Shoah o ricostruiscono aspetti della particolare vicenda greca in relazione agli atteggiamenti dell’occupante italiano, nel tentativo di analizzarne il ruolo svolto nell’attuazione della “soluzione finale”, al di là degli stereotipi che hanno condizionato il dibattito storiografico e politico, e nella convinzione che solo la memoria del passato possa portare alla consapevolezza del presente, contribuendo a rafforzare quei valori che sono le fondamenta e la ragione ultima dell’Unione Europea.
Che cosa accade in una narrazione quando l’eroe – creatura d’azione per eccellenza – si ferma e non agisce? Pensiamo ad Achille che si ritira nella sua tenda, rifiutandosi di combattere, o a Oreste che esita prima di uccidere Clitemnestra. O ancora a Perceval e Lancelot, campioni di gesta straordinarie, e insieme chevaliers pensifs, sovente catturati da pensieri e malinconie d’amore. Questo libro s’interroga sulle fratture e i frattempi in cui gli eroi non corrispondono al proprio paradigma, e abitano il territorio del “non fare” come spazio fecondo per sé stessi e per l’opera di cui fanno parte. Esitanti e temporaneamente inefficaci, questi “eroi in sospeso” attraversano la tradizione letteraria europea, da Omero a Virginia Woolf, che nel Novecento riscrive le sorti di Orlando e Perceval, eroi contemporanei dell’inazione, e insieme figure della creatività e della poesia.