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Il volume nasce dall’idea di riflettere sul ruolo del chiostro, spazio nodale della vita monastica: luogo di ascesi, rifugio, meditazione e ritiro. La progettazione degli spazi claustrali occupa un ruolo centrale nella produzione architettonica medievale. In parallelo all’istituzionalizzazione e diffusione degli Ordini religiosi, nel periodo compreso tra l’XI e il XIII secolo, si assiste all’elaborazione di differenti soluzioni progettuali. L’architettura dei chiostri abbaziali, canonicali, conventuali risponde alle esigenze delle comunità che li abitano e le variazioni architettoniche sono l’esito dell’incontro tra “modelli d’importazione” e pratiche costruttive autoctone. Dalla necessità di esplorare con maggiore attenzione lo spazio mediterraneo nel medioevo, nonché di porre a confronto gli sviluppi delle ricerche nei diversi paesi, ha preso forma l’idea di questo volume multidisciplinare, comprendente circa trenta contributi. Si tratta del primo passo di un ampio lavoro che pone al centro l’isola di Lipari, con lo scopo di indagare la complessità dei fenomeni architettonici, artistici e archeologici nel mediterraneo medievale.
Il volume costituisce l’esito di una giornata di studi, tenutasi a dicembre 2020, che ha favorito il confronto e l’integrazione fra i dottorandi dei tre settori disciplinari da cui è composto il Dottorato di Ricerca in Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura dell’omonimo Dipartimento di Sapienza Università di Roma. Sono presenti contributi di: C. Bianchini, B. Calosso, F. Camagni, A. Carannante, G. Carbonara, N. Chami, E. Chiavoni, S. Cigognetti, S. Colaceci, R. D’Alessandro, G. De Pascalis, M. Docci, E. Fidenzi, A. M. Giugliano, S. Lucchetti, S. Menconero, A. Metin, T. Pedone, A. Ponzetta, G. Potestà, R. Ragione, R. Ravesi, F. Rebecchini, A. Schiavo, S. Seller, G. Tarei.
Il volume raccoglie, nella prima parte, alcuni scritti in materia di regolamentazione delle nuove tecnologie di Beniamino Caravita di Toritto, professore di Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Scienze Politiche di Sapienza – Università di Roma e Chair della Cattedra Jean Monnet “The European Path of Artificial Intelligence”, scomparso nel novembre del 2021. Nella seconda parte vengono pubblicate, invece, le riflessioni che attorno a quegli scritti hanno compiuto illustri studiosi – quali Angelo M. Petroni, Filippo Donati, Diana-Urania Galetta, Filippo Patroni Griffi, Ugo Ruffolo e Natalino Irti – in occasione del convegno in ricordo di Beniamino Caravita tenutosi, presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza – Università di Roma, il 19 aprile 2022. Un dialogo, dunque, a distanza tra lo studioso, che tra i molteplici temi di ricerca affrontati aveva da ultimo guardato con interesse alla regolamentazione giuridica delle nuove tecnologie e colleghi e amici legati a lui da stima, affetto e comunanza di passione scientifica.
La committenza ha da sempre condizionato e indirizzato l’architettura sia nella sua fase progettuale e di cantiere sia nella sua conservazione, tenuto conto delle vicende storiche coeve, della situazione economica al contorno e della cultura architettonica del momento. Un ordine religioso è tra i committenti più esigenti perché, vivendo secondo precisi dogmi, richiede un’architettura che identifichi le proprie necessità. I due tomi raccolgono contributi che affrontano le modalità in cui gli ordini e le congregazioni religiose, tra Medioevo ed Età Moderna, hanno rappresentato sé stessi tramite l’arte e l’architettura. Gli atti sono frutto del convegno, svolto a maggio 2021, organizzato in seno alle molteplici attività complementari che il Dottorato di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura di Sapienza Università di Roma offre per la formazione accademica integrando i tre distinti, ma affini, settori disciplinari.
Il volume nasce dalla convinzione che l’architettura del XIV secolo richieda una nuova riflessione critica e un confronto internazionale sulle prospettive di ricerca. A scala europea si riscontrano sviluppi in tutti i settori dell’edilizia: nella costruzione di edifici sacri, di palazzi pubblici, di strutture residenziali, di castelli e di complessi fortificati. Ancora oggi mancano lavori di sintesi complessivi e ricerche comparative a lungo raggio, in grado di esplorare le relazioni internazionali che guidano le scelte dei committenti, la circolazione dei modelli, l’elaborazione dei progetti, la mobilità delle maestranze. La visione riduttiva di un’architettura “tardo-gotica”, ...
La moderna ricerca sull’infanzia è chiamata a prestare una specifica attenzione alle bambine/fanciulle, poiché tali soggetti, al momento, risultano ancora gravati da una sostanziale invisibilità storica. La raccolta di saggi che qui si presenta è dedicata a tale scopo, intendendo far risuonare nuovamente le loro “flebili voci”. Gli autori si sono misurati con la non facile sfida, considerando il soggetto in una prospettiva storico-religiosa, lungo un arco cronologico che va dal III millennio a.C. all’età medievale, e con un approccio significativamente multidisciplinare. Testi, tradizioni, documenti iconografici e testimonianze materiali sono stati così esaminati con cura, ricollocandoli sullo sfondo dei rispettivi contesti storici, senza ignorare qualche apertura di carattere comparativo. Ne è scaturito un affresco sull’infanzia al femminile, dalle molte sfumature, segnato da linee di continuità e di frattura. Tutto ciò apre nuove prospettive di ricerca e offre suggestioni di grande interesse.
Il volume propone una riflessione collettiva sulle città intese come soggetti istituzionali che assumono sempre maggiore rilevanza pubblica. Le città, quali enti di autogoverno locale più prossimi alle cittadinanze, ricoprono un ruolo centrale nelle dinamiche multilivello degli Stati costituzionali contemporanei e rappresentano spesso l’istituzione giuridico-politica che per prima si confronta con gli accelerati mutamenti dell’epoca globale e digitale. I saggi che compongono il volume tengono insieme profili costituzionalistici, sensibilità storica e analisi comparata e interrogano il contesto urbano nelle sue diverse prospettive, come spazio giuridico di conflitto, mediazione e trasformazione sociale, evidenziando criticità e opportunità: da domande di nuova regolazione e partecipazione, a esigenze di autonomia e libertà che caratterizzano la storia, plurale e molteplice, del costituzionalismo moderno e contemporaneo. A partire dalle città del presente e del futuro.
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Windfall includes poems from three previous books by Maggie Anderson, along with a generous selection of new work. In this collection we can see over two decades of the growth of a poet memorable for the clarity, strength, and urgency of her voice. Anderson's poems entangle a language, a history, and a group of belongings, and she is both at home and a foreigner in the places she invokes. Every place in these poems seems inhabitable, yet the tensions of these deceptively quiet lines develop out of the clear reluctance or inability of the poet to sit still. Maggie Anderson writes out of deep grief for the political losses of work and money, of life and limb and home in our dangerous times. She remembers and witnesses, and she also speaks eloquently for our private griefs—the loss of family, vitality and self. These poems do not shout; we listen as if following a whisper in the dark. A counterpoint to the sorrows in these poems is a complex and often joyous music, as well as a wry, sometimes self-deprecating humor which saves the work from solemnity. Her rhythms are diverse and intricate; they move deftly from fiddle whine to saxophone, from fugue to blues.