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Figures of Chance I: Chance in Literature and the Arts (16th–21st Centuries) proposes a transhistorical analysis that will serve as a reference work on the evolution of literary and artistic representations of chance and contingency. Alongside its multidisciplinary companion volume (Figures of Chance II), it considers how the projective and predictive capacity of societies is shaped by representations and cultural models of a reality that is understood, to varying degrees, to be contingent, unpredictable, or chaotic. Giving special emphasis to the French context while also developing broad cross-cultural comparisons, this volume examines the dialogue between evolving conceptions and changing representations of chance, from Renaissance figures of Fortune to the data-driven world of the present. Written by recognized specialists of each of the periods studied, it identifies and historicizes the main fictional and factual modes of portraying, narrating, and comprehending chance in the West.
Nonostante lo sviluppo di una definizione matematica e rigorosa del continuo attraverso i lavori di Cantor e lo sviluppo teoria degli insiemi a fine ‘800, la continuità del tempo rimane un problema per la filosofia contemporanea. Questo vale soprattutto per quelle teorie che accentuano la natura dinamica del tempo e del cambiamento, come la teoria A del tempo e in particolare il presentismo. Come è possibile pensare il tempo come continuo e perciò come esteso, se esso è, in quanto dinamico, in eterno divenire? Come possiamo concepire la continuità del tempo in contrapposizione alla continuità dello spazio? Attraverso un analisi di diverse concezioni del continuo nella storia della filosofia così, il presente volume intende esplorare diverse risposte a tali domande.
Particularly in the humanities and social sciences, festschrifts are a popular forum for discussion. The IJBF provides quick and easy general access to these important resources for scholars and students. The festschrifts are located in state and regional libraries and their bibliographic details are recorded. Since 1983, more than 659,000 articles from more than 30,500 festschrifts, published between 1977 and 2011, have been catalogued.
Philosophy Kitchen compie dieci anni. Con questo numero festeggiamo questa decade, attraversando le linee di ricerca che hanno abitato la Rivista nella speranza di rilanciarle verso gli anni che verranno. Ecco dunque il nostro stato dell’arte, da cui scientificamente ripartiamo. Un numero costruito come un’occasione di riflessione sulla rivista stessa, uno sguardo introspettivo che guarda al passato e insieme lo proietta verso il futuro. Tra quelli passati e presenti, dieci membri del comitato di redazione hanno scelto un loro personale autore di riferimento: dieci autori che, dovendo scegliere, ci si porterebbe su un’isola deserta o, magari, che si salverebbe dal disastro universale, ...
Se riconoscere il superamento del progetto artistico dall’alterità di cause determinanti benché inavvertite sembra ormai essere un luogo comune delle rappresentazioni del fare artistico (si pensi alle diverse teorie di ispirazione divina, a quelle di involontario condizionamento ideologico, alla postulazione dell'esistenza di una logica dell'inconscio), l'implicazione del caso quale causa della produzione artistica non consente di accedere a un'interpretazione dell'opera come manifestazione di determinazioni essenziali, sociali o psicoanalitiche. In altre parole, il riconoscimento di una parte di caso nel processo creativo implica modalità di significanza per le quali l'identificazione di un progetto diventa altamente problematica.
Come l’essere, anche l’amore si dice in molti modi. Diverse sono le grammatiche dell’amore, e diverse sono le fenomenologie dell’esperienza amorosa. Complicati sono pure i fili che annodano le grammatiche dell’amore, che permettono cioè di raccontare le storie d’amore, con le esperienze amorose, le quali, anche quando si dicono nella parola non pronunciata dell’estasi erotica o nel silenzio che accompagna il lutto dovuto alla perdita dell’oggetto amato, sono sempre tese verso il loro dirsi, verso una narrazione possibile. Purificare, o emendare, tali grammatiche non è impresa facile, ma, riconoscendo che in molte di esse si cela la presenza – a volte nemmeno tanto nascosta – del dominio maschile o patriarcale, è per lo meno auspicabile fornirne una decostruzione.
A radically new philosophy of experience and speculation, based on a reading of Whitehead's Process and Reality.
A brilliant, unknown work by the great historian Hugh Trevor-Roper Among the papers of Hugh Trevor-Roper, who died in 2003, was a manuscript to which he had repeatedly turned for more than thirty years, but never published. Attracted by the diverse life and vivid personality of Sir Theodore de Mayerne (1573-1655), the most famous physician in Europe of his time, Trevor-Roper pursued him across national and intellectual frontiers to uncover the details of his extraordinary life. Exploring an array of English and European sources, Trevor-Roper reveals the story of the pioneering Swiss Huguenot doctor who mixed medicine with diplomacy, with political intrigue, with secret intelligence, and with...