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La Regione Campania ha voluto finanziare e promuovere questa importante pubblicazione, a cura di Vincenzo Trione , per creare il primo "archivio" di un enorme patrimonio culturale e umano, che possa essere consultabile non solo per motivi di studio e interesse specifico ma anche per conoscere attraverso l'arte i suoi protagonisti e i cambiamenti e le trasformazioni di questo territorio.
Cosa vuol dire ricostruire l'immaginario di un lugo dai molteplici volti, condensarlo in una visione condivisa che assum,e la forma dello spazio in cui si innesta? Attraverso il racconto del laboratorio condotto da Bianco-Valente insieme agli studenti dell'Università della Tuscia, il volume affronta questi temi, riallacciando i fili che connettono la ricerca artistica contemporanea con le urgenze del presente, le possibilità dell'immaginazione nel dialogo con i contesti, la creatività dello sguardo e la relazione come esperienza estetica. How can one reconstruct the imaginary of a place with so many faces and condense it into a shared vision that takes the form of the space that it inhabits? Through the narration of the workshop held by the artists Bianco-Valente together with the students of the University of Tuscia, the volume addresses these issues, rejoining the threads that connect contemporary artistic research with the urgencies of the present, the possibilities of imagination and dialogue in different contexts, the creativity of our gaze and the relationship as an aesthetic experience,
Da Zaha Hadid alle avanguardie dell'architettura Che direzione ha preso l’architettura negli ultimi vent’anni? Cosa c’è dietro le strutture biomorfe che si diffondono in ogni angolo del mondo? Architettura Post-Decostruttivista tenta di rispondere a queste domande attraverso una prospettiva critica basata sulla nozione di complessità. Il testo esplora l’itinerario di ricerca seguito al decostruttivismo partendo dall’opera di Zaha Hadid (Pritzker Price, Artista per la Pace UNESCO, architetto più menzionato in rete 2013), cruciale nel superamento del paradigma cartesiano e i cui caratteri di molteplicità, simultaneità, intreccio e dinamismo sono chiavi di lettura essenziali del ...
Esiste un progresso in architettura? Qual è la relazione tra sviluppo tecnico e progetto? Capire fin dove è fertile e innovatrice la naturalizzazione dell'architettura post-decostruttivista e da che punto in poi questa diviene un feticcio biomimetico, manierismo tecnocratico ostile e introverso, è uno dei temi cruciali dell'architettura del nuovo millennio, nata per ricomporre e rigenerare le metropoli e, nell'ultimo decennio, divenuta oggetto sempre più chiuso e separato dalla città. La maniera biomimetica prosegue la lettura iniziata in La linea della complessità attraverso la medesima prospettiva critica e concentra l'attenzione sulle ricerche che oggi sfruttano al massimo le tecnologie della progettazione (computational, parametric, algorithmic, morphogenetic design) in nome del progresso scientifico e di una nuova tabula rasa culturale, per comprendere se queste pratiche costituiscano, oltre che una indubbia novità sul piano tecnico e formale, anche uno sviluppo positivo dal punto di vista urbano ed ecologico.
Nanotechnology is one of the most rapidly developing areas of science, with great potential to solve the developmental challenges in a wide range of industries such as aerospace, agriculture, bioengineering, cosmetics, chemicals, electronics, energy, renewables, surface coatings, textiles, medicine, materials manufacturing, military equipment, etc. To compile this book, distinguished scientists, engineers, and industrial professionals from different parts of the world have been invited. An array of 17 high-quality science-based chapters covering recent advancements, challenges, and future trends in industrial applications of nanotechnology is presented. The book is aimed at industrial professionals and graduate-level students and researchers.
Career-spanning interviews with the director of La Strada, La Dolce Vita, The Nights of Cabiria, Juliet of the Spirits, and 81⁄2
Examines the cinematic vision of the renowned Italian filmmaker.
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La mer est à l’horizon de la majeure partie des films de Federico Fellini, né à Rimini, et qui retrouva à Fregene, près de Rome, l’atmosphère maritime de son enfance ; elle fait donc partie du décor naturel qu’il eut sous les yeux en s’éveillant à la vie et se trouve ainsi liée d’emblée à la dimension de l’intime. Réservoir sensoriel, déclenchant des souvenirs issus de la mémoire affective, elle a aussi été pourvoyeuse de rêves et de peurs, suscitant des images de plénitude aussi bien que des fantasmes d’échec tels qu’il les a parfois décrits en relatant ou en dessinant ses songes.