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For observers of the European film scene, Federico Fellini’s death in 1993 came to stand for the demise of Italian cinema as a whole. Exploring an eclectic sampling of works from the new millennium, Italian Film in the Present Tense confronts this narrative of decline with strong evidence to the contrary. Millicent Marcus highlights Italian cinema’s new sources of industrial strength, its re-placement of the Rome-centred studio system with regional film commissions, its contemporary breakthroughs on the aesthetic front, and its vital engagement with the changing economic and socio-political circumstances in twenty-first-century Italian life. Examining works that stand out for their forma...
Engramma issue 203 “Guerra archeologia e architettura. Le Navi di Nemi”, focuses on the Roman ships exctracted from the Lake Nemi and placed in a dedicated museum, in the historical context of fascist propaganda. The ships where destroyed during the Allied campain in Italy in 1944. The introductive papers by Monica Centanni, Daniela De Angelis, and Elisabetta Pallottino Il Centro di Documentazione di Nemi. Un luogo, e un sito, per la ricerca sulle Navi, il Lago, il Museo, and Il Museo delle Navi romane di Nemi. Passato presente e futuro, underline the necessity to reactivate and coordinate research over the Museum and surroundings, in a multidisciplinary approach, and propose the creatio...
Il volume contiene gli scritti linguistici di Andrea Trovesi, finora sparsi in varie riviste e miscellanee, caratterizzati tutti da un approccio pragmatico. Nella prima parte sono raccolti gli studi sul vocativo slavo, condotti in un’ottica storico-comparata che va dal protoslavo alle lingue slave moderne. Questi si concentrano in particolare sulle trasformazioni categoriali del vocativo, sui suoi relitti, sui cosiddetti ‘nuovi vocativi’ e sui valori pragmatici sviluppati nelle varie lingue slave. La seconda parte del volume è dedicata alle accezioni modali dell’imperfetto in un’ottica contrastiva slavo-romanza. La ricerca privilegia il bulgaro, ma non tralascia le altre lingue slave di cui analizza interessanti aspetti residuali, periferici di tale uso linguistico. Entrambi i filoni di studi qui presentati si distinguono per la loro originalità e per il loro valore teorico considerato in una prospettiva che dalla linguistica slava si apre a quella più ampia della linguistica in quanto scienza del linguaggio.
Questo libro è il tentativo, forse «folle e disperato», di raccontare la poesia di John Ford. Per provarci, Alberto Crespi ha inventato un percorso che non è cronologico, né di genere (i western e i non-western). Un percorso tematico partendo da un film: "Ombre rosse", il film dove tutto è cominciato. Il film perfetto, che Orson Welles adottò come manuale vedendolo decine di volte prima di girare "Quarto potere". Crespi ha quindi preso i nove passeggeri della diligenza, e ciascuno di loro è lo spunto per un capitolo: parlando di Ringo/John Wayne si analizza la figura dell’eroe fordiano, parlando di Dallas/Claire Trevor scopriremo che Ford è un regista assai più “femminile” di quanto si creda, e così via. Oltre ai nove passeggeri, in Ombre rosse ci sono altri due protagonisti. Gli indiani, ovviamente; e la Monument Valley, il paesaggio che Ford scopre in quel film e che per molti appassionati è diventato il Far West per antonomasia. Nove personaggi più due: undici capitoli per viaggiare nel mondo di John Ford, e scoprire la sua poesia.
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Rend hommage au cinéaste danois, depuis son premier film, Element of crime (1984), jusqu'à sa consécration internationale, grâce entre autres au succès de Dancer in the dark au Festival de Cannes 2000. Cette monographie évoque son style, qui a fait école en Europe, mais aussi ses nouveaux projets.
Regista, esploratore, poeta, visionario: tutti questi tratti si fondono in una delle figure più originali e irriducibili del panorama cinematografico contemporaneo. Famoso per i suoi film «estremi», in questo generoso libro-intervista Werner Herzog ne ripercorre la genesi, la lavorazione e l'impatto su critica e pubblico. Tuttavia quel che più conta, per lui, è individuare lo strettissimo legame tra i suoi film e la sua vita, tanto stretto da far sì che i primi appaiano un naturale prolungamento della seconda. «La quantità di false dicerie e di totali menzogne che circolano in riferimento a quest'uomo e ai suoi film non ha analoghi tra gli altri registi, vivi o morti», ha scritto di...