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This book advances a reading of Wittgenstein’s Tractatus that moves beyond the main interpretative options of the New Wittgenstein debate. It covers Wittgenstein’s approach to language and logic, as well as other areas unduly neglected in the literature, such as his treatment of metaphysics, the natural sciences and value. Tejedor re-contextualises Wittgenstein’s thinking in these areas, plotting its evolution in his diaries, correspondence and pre-Tractatus texts, and developing a fuller picture of its intellectual background. This broadening of the angle of view is central to the interpretative strategy of her book: only by looking at the Tractatus in this richer light can we address...
Drawing a line, and then another, and another. Go back from the lines to the movements they capture and see gestures in them: not spatial displacements, but modes of knowledge that pass through the exercise of the body. Discovering something new in a gesture: the line that contracts into a point or the point that expands into a zone, perhaps sinking into a hole. Thus experiencing a diagram: a becoming other inscribed in the novelty of the gesture and in the changes of the forms it shapes. This and much more is discussed in the essays gathered in Diagrams and Gestures. Resulting from trans-disciplinary work between mathematicians, philosophers, linguists and semioticians, the volume delivers an up-to-date account of the most valuable research on the connections between gesture and diagram. As one of the most important themes in contemporary thought, the study of these connections poses a challenge for the future: to elaborate a theory that is equal to new and stimulating research methodologies. We call this theory a philosophy of diagrammatic gestures.
The present book is a collection of 9 essays, emerging from a long and intense research collaboration among scholars coming from different backgrounds and traditions. As the book’s subtitle suggests, these essays focus on the ethical, religious, and political aspects of Wittgenstein’s thought, which are illustrated and investigated with reference to theircomplex interaction with Wittgenstein’s philosophical method and his conception of philosophy, on the one hand, and with his conception of language and human agency on the other.
Fascicolo 1: Pensare dopo Cartesio. Temi e problemi della filosofia francese del ’900 (a cura di Enrica Lisciani-Petrini). Saggi: E. LISCIANI-PETRINI, Quartetto per un’antologia del virtuale: Bergson, Jankélévitch, Merleau-Ponty, Deleuze; V. VITIELLO, Levinas e la logica della seconda persona; M. RUSSO, L’urtante. Sartre ritorna; B. MORONCINI, Come in uno specchio: Lacan & Derrida; E. STIMILLI, Esercizi spirituali o tecniche di vita? Pierre Hadot e Michel Foucault a confronto. Letture: C. MAGGI, Spunti per un’ontologia del virtuale in Plotino: la dynamis nell’Essere fra traccia dell’Uno ed esplicazione del molteplice. Fascicolo 2: Wittgenstein. Saggi: A. G. GARGANI, Wittgenstein: la filosofia come analisi delle possibilità; I. VALENT, Lo stile speculativo di Wittgenstein; L. PERISSINOTTO, Etica, filosofia e nonsenso nel Tractatus di Wittgenstein; C. ROFENA, Per un metodo compositivo: Wittgenstein e l’immaginazione poetica; V. VITIELLO, «In lotta con il linguaggio». Da Wittgenstein a Nietzsche (passando per Hegel). Letture: L. CAPITANO, Cacciari legge Leopardi.
Il Mediterraneo si conferma in ogni angolo laboratorio di esperienze, incontri, diverse pratiche giuridiche e centro di confl itti: ne sono un esempio l’incertezza economico istituzionale alle nostre latitudini, i retaggi etnici nel Mediterraneo slavo, gli scontri nel Medio Oriente, l’inascoltata domanda di libertà del Mediterraneo meridionale. Dietro questo scenario si intravede il rapporto tra i cittadini e le istituzioni, nel prisma preferenziale della relazione tra gli interessi e la giustizia. Fin dove la chimera di sicurezza può agire con una delega in bianco contro le libertà individuali e i diritti della persona? È tempo di raccogliere la sfi da che viene da chi vive non solo i tribunali, ma anche il mercato e la città, con argomenti inappuntabili sul piano scientifico contro i trattamenti inumani e degradanti (incluse le esecuzioni capitali) tipici dei sistemi in crisi. La posta in gioco coinvolge la vita di milioni di persone, in equilibrio instabile tra i flutti del “mare tra le terre”.
In un’epoca di profondi cambiamenti e in cui concetti quali “identità”, “cittadinanza” e “globalizzazione” sono contemporaneamente aspirazioni, strumenti di analisi e questioni irrisolte, le autrici e gli autori dei saggi qui raccolti esplorano il legame che, nella tradizione filosofica, sussiste tra queste idee. Il nesso originario tra kósmos e pólis – tra ordine cosmico e ordine politico – continua a essere caratterizzato dalla tensione del logos che deve realizzare l’ordine tra contesti diversi, garantendo stabilità e armonia. Dal pensiero greco alla tradizione biblica, dalla filosofia del linguaggio alle recenti riflessioni sul cosmopolitismo e il sovranismo, il volume discute la tensione tra ordine possibile e “contesti particolari”, tra una prospettiva mediterranea e una visione globale, in cui identità, cittadinanza e globalizzazione svolgono un ruolo chiave nell’analizzare la posta in gioco e nell’orientamento all’interno degli scenari attuali.
Il volume si prefigge di rivoluzionare il nostro modo di intendere il pensiero pratico elaborandone logicamente i concetti primitivi fondamentali, in particolare di vita, azione e prassi. Secondo Michael Thompson la moderna filosofia morale ha rinunciato a investigare le strutture logico-elementari del pensiero e del giudizio espresse attraverso questi concetti, diventando così incapace di affrontare le ampie questioni relative al pensiero pratico, quali la socialità, la forma di vita, l’organizzazione pratica del vivente e la relazione con le altre specie. Questo approccio innovativo e di natura marcatamente neoaristotelica, auspica una revisione del nostro modo di intendere l’universo pratico e quindi la natura della nostra specie, prescindendo dagli aspetti meramente biologici ed evidenziando la logica sottostante a ogni atto di auto-comprensione.
Sin dal primo momento della sua comparsa nel 1923 Storia e coscienza di classe accese un aspro dibattito. Condannata dall’Internazionale comunista, per bocca di Zinov’ev, come un’opera idealista, la sua circolazione fu limitata a pochissimi esemplari, finché nel 1957 non venne tradotta in francese, contro la volontà dello stesso Lukács. La traduzione avallava l’ipotesi di due momenti distinti nella sua produzione, quello giovanile – fertile di spunti poi ripresi da Adorno, Sartre e Merleau-Ponty – e quello maturo dell’ortodossia, propriamente politico. Per far luce sulla sua opera giovanile tanto discussa, Lukács, nel 1967, scrisse un’introduzione in cui la collocava all...
Wittgenstein was a faithful and passionate reader of Plato's Dialogues as confirmed by writings and witnesses. Here well-known scholars of Wittgenstein and Plato illuminate the relationship between the two philosophers both philologically and philosophically, and provide new interpretation keys of two of the leading figures of Western thought.