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«Credo che la Chiesa abbia bisogno di esplorare nuove strade per essere più inclusiva e accogliente nei confronti di coloro che hanno bisogno di riscoprire o trovare la fede. Così questo libro è per me un nuovo tentativo di costruire un ponte di speranza, di portare Dio nella vita di tutti.» Dopo aver raggiunto una certa popolarità sui social network grazie alle sue poesie e alle battaglie in difesa degli animali, don Cosimo Schena ha iniziato a ricevere migliaia di messaggi da tutta Italia, un'ondata di richieste di aiuto, di un consiglio, o meri sfoghi di persone che in lui hanno visto qualcuno capace di ascoltare e capire, senza giudicare. E don Cosimo ha risposto a tutti, nessuno e...
Individuando linee interpretative inedite e originali della critica di Simone Weil, il saggio di Cosimo Schena propone la mistica come antidoto alla deriva totalitaria. Per affrontare un tema tanto ampio qual è il totalitarismo, l’autore ha scelto di focalizzare gli sforzi nel tentativo di far emergere l’idea di Stato elaborata da Weil, pensatrice che non si limita semplicemente a formulare teorie, ma la cui vita stessa diventa il manifesto di un pensiero in atto. Professoressa di filosofia, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i franchisti, lavoratrice agricola, esule in America e infine a Londra come collaboratrice della Resistenza, la vita di Simone Weil non si ferma all’apparenza, ma scava nel profondo e tocca tutti coloro che si affacciano al suo pensiero, alimentato anche dalla svolta mistica.
Il rapporto tra Didattica della lingua italiana L2 e migranti è diventato oggetto di dibattito in seno alle discipline antropologiche solo in tempi recenti, in particolare nell’ambito degli studi di didattica, andragogia e psicologia dell’educazione. Questo saggio si propone di fornire un quadro articolato e possibile sugli strumenti necessari ad affrontare al meglio questa sfida didattica e utili per essere compresi e adottati nei contesti dei soggetti esodati, in particolare presso le donne in fuga. Il testo proposto segue un taglio teorico-pratico, fotografando la geopolitica dei flussi migratori in Italia, gli scenari dei sistemi di accoglienza e protezione, le tesi possibili e in ultima istanza le pratiche didattiche. Tali proposte (o modelli) partono da esperienze realizzate con successo, ispirate all’agire diretto delle alunne (al contrario della didattica da banco o da schede) e alla predisposizione di ambienti di lavoro di stampo laboratoriale che tengano conto del retroterra culturale (o della sua assenza) dei soggetti destinatari dell’apprendimento L2.
In queste pagine l’autrice sottolinea come la dottrina di Gandhi incarni perfettamente l’intreccio fra non-violenza e democrazia. Vengono qui ripercorse le tappe significative della vita dell’intellettuale e uomo politico indiano, analizzando l’originalità del suo pensiero, che ha rivalutato concetti filosofici e politici attraverso la critica alla tradizione indiana e alla modernità occidentale. Elaborata e sperimentata con successo nell’Africa del Sud, la strategia della non-violenza – ispirata ai principi dell’induismo, del jainismo e all’etica dell’amore di Tolstoj – fu adottata in India nella lotta per l’indipendenza, il cui concetto innovativo, basato sullo swaraj individuale, ovvero sulla responsabilità politica di ciascuno nell’azione collettiva, fu la premessa per la creazione di una società democratica. Attento all’agire pragmatico, fu soprattutto grazie al forte carisma che Gandhi riuscì a promuovere il suo pensiero al fine di raggiungere quanti erano ancora esclusi dalla sfera pubblica.
Serve una nuova idea di mondo! Il capitalismo ha esaurito le sue risorse per alleggerire le sofferenze e le disuguaglianze dei singoli e delle comunità. L’assunto “il profitto per il profitto”, disancorato dai legami positivi con società e ambiente, è distruttivo e comporta fragili forme vitali fra natura e mondo antropico. Il socialismo di derivazione sovietica, invece, non ha minimamente scalfito la supremazia del capitalismo e non ha reso i popoli più giusti ed eguali, generando forme di potere coercitive, riduzione del pluralismo e delle libertà individuali e collettive. La socialdemocrazia europea, infine, ha esaurito l’apprezzabile sforzo d’innovazione sollecitando maggiore sensibilità sociale e ambientale. Ora sembra priva di nuove chiavi di lettura per rendere il mondo più umanizzato, giusto e solidale. Si rende allora necessario recuperare le parti migliori della cultura del Novecento per porre mano al cantiere della società moderna all’insegna della sostenibilità totale, unica alternativa democratica per garantire le generazioni presenti e future.
Che cosa facciamo quando degustiamo il vino? Degustare consiste in una serie di calcoli, in una sorta di creazione poetica o di inferenze? A che tipo di gioco giochiamo e in quale mondo ci troviamo? In una sorta di spazio privato incomunicabile, o in uno spazio pubblico di contenuti condivisibili? Che tipo di ragionamenti ci sono alla base della degustazione? Insomma: in cosa consiste degustare un vino? Attraverso un’analisi a metà strada tra l’epistemologia e la logica, l’autore mostra come la degustazione del vino sia un’attività sorretta da una logica abduttiva, analoga alla logica dei medici, dei detective, degli scienziati e degli artigiani. Una lettura fondamentale e imperdibile per tutti i professionisti e appassionati del settore, indipendentemente dalle loro conoscenze.
La percezione odierna colloca il maschile, inteso come categoria discorsiva, in costante oscillazione tra uno stato di crisi, che mette in discussione il concetto di norma egemonica, e una tendenza che reitera le strutture patriarcali. Tale movimento, che prelude a una de/costruzione del maschile, trova riscontro nel contesto culturale della Germania degli anni che comprendono l’Età guglielmina, la Grande guerra fino alla Repubblica di Weimar. Partendo da tale presupposto e mantenendo sempre attiva una prospettiva contemporanea che risponda alla domanda “perché oggi parliamo tanto di mascolinità?”, il volume si configura come dialogo tra le riflessioni scientifiche contemporanee e l’orizzonte culturale tedesco a cavallo tra Ottocento e Novecento, con l’obiettivo di creare un inventario che racchiuda le declinazioni linguistiche, artistiche e storico-letterarie delle Männlichkeit/en.
Attraverso i saggi qui raccolti Vinícius Nicastro Honesko indaga la figura di Pier Paolo Pasolini come intellettuale. Al di là di ogni approccio storiografico o di analisi dell’opera pasoliniana, questi testi hanno l’obiettivo di esaminare il modo in cui gli interventi dell’intellettuale si collocano in maniera intempestiva nel contesto pubblico. I gesti di Pasolini hanno prodotto effetti ben oltre il contesto in cui si sono collocati e le inquietudini che hanno attraversato il pensatore italiano negli anni Cinquanta-Settanta del secolo scorso sono ancora fonte di riflessioni capaci di scuotere, in altri tempi e contesti, il dibattito pubblico e il pensiero critico. Questo libro rappresenta dunque un modo di chiamare in causa la figura dell’intellettuale – sempre più sospetta nella nostra contemporaneità – per un dialogo nel e sul presente.
Il 17 marzo 2023 la Pre-Trial Chamber II della Corte penale internazionale con sede a L’Aja ha emesso il mandato di arresto nei confronti di Vladimir Vladimirovich Putin, per i crimini di guerra di deportazione e trasferimento illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa. Un anno prima, le immagini dell’aggressione russa all’Ucraina avevano indignato il mondo che, solo da qualche mese, stava uscendo dalla tragedia della pandemia da virus SARS COVID-19. A distanza di cento anni due eventi catastrofici, virus e guerra, sono tornati insieme a colpire il mondo, dopo che nel 1918 alla fine della Prima guerra mondiale, la grande influenza, o influenza spagnol...
Il desiderio di cambiare, di dare una svolta alla propria vita; l’esperienza della fragilità o quella di una vita vissuta fra mille sofferenze, sono circostanze comuni a molti. È raro imbattersi in qualcuno che non abbia conosciuto la paura o quel senso di inadeguatezza che si impadronisce di noi quando non ci sentiamo all’altezza di una prova. La vita non è solo dolore, difficoltà di trovare la propria strada, ma può anche essere occasione di cambiamento: molto dipende da noi. ll coraggio di cambiare affronta argomenti come la necessità di rinnovarsi, la resilienza, la fatica di essere se stessi, come rialzarsi dopo una caduta, ecc. Lo scopo è dunque quello di stimolare un percorso di ricerca in chi desideri apportare alla propria esistenza grandi cambiamenti e rinascere a nuova vita. Le vie del mutamento possono essere diverse: ciò che conta non è tanto che si scelga un percorso piuttosto che un altro, quanto che uno faccia la propria scelta e trovi la propria strada.