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The book takes its lead from academic Annamaria Pagliaro’s experience straddling Australia and Italy over a thirty-year period. As both former colleagues and collaborators of Pagliaro, we editors intend to open a kaleidoscope of perspectives on the international research landscape in the fields of Italian and Anglophone studies, starting from Pagliaro’s own contribution to the creation of relations between the two cultures in the period that saw her work transnationally as Director of the Monash University Prato Centre (2005-2008).
Despite the many studies on the author and the wealth of data on his academic education, relatively little was known of the high school years of Giorgio Bassani and the decisive encounters during those years. This book, rich in data and discoveries, traces precisely that dark area, identifies in Francesco Viviani the first of the Masters who, well beyond the period spent in the classrooms, would have exerted a profound influence on the future writer. The Greek and Latin texts read in those distant times are among those indicated by Professor Guzzo in Dietro la porta (Behind the Door), confirming the profoundly educational role that classical culture had had for the genesis of the ethical commitment and the search for truth which is the basis of all the Bassanian writing. Catullo, Alceo and especially Orazio will become for Bassani, according to Claudio Cazzola's analysis, examples to be emulated with refined allusive art, suggesting a compositional method that sees in a tireless limae labor the secret and authentic justification for the existence not only of Ferrara novel but also of its author.
Edito in occasione della celebrazione del ventennale della nostra prima uscita editoriale (1997), questo numero doppio del “BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini” si pone come una raccolta miscellanea di ricerche diverse, che, pur nella varietà degli argomenti trattati, ha inteso mostrare la vitalità e l’importanza dello “Studium” della Storia, inteso non solo come studio/ricerca, ma anche come ‘officina’, scaturigine e ordinamento di eventi, che si pongono in relazione con le dinamiche di una Società complessa come quella attuale [...] in cui, paradossalmente, c’è sempre più ‘bisogno’ di Storia. “Studium” resta per noi un valore e con esso, attraverso questo volume frutto di rigorose ricerche dal Medioevo all’Età contemporanea, abbiamo inteso celebrare i nostri (primi) vent’anni di attività di studio.
Novel, published for the first time
Il volume ricostruisce la nascita e l’evoluzione della storiografia letteraria italiana in Francia e in Inghilterra durante il XIX secolo. Nel contesto francese, una lettura comparata delle opere di P.-L. Ginguené e J.C.L. Simonde de Sismondi conferma come il soggetto avesse già raggiunto la sua maturità all’inizio del secolo. In Inghilterra, il percorso che conduce da U. Foscolo a J.A. Symonds attraversa invece molteplici generi e fonti, che includono raccolte di biografie, antologie di traduzioni, libri di viaggio, storie di singoli generi letterari, storie del Medioevo e del Rinascimento. Una software pipeline è testata e messa a punto al termine del percorso, con l’obiettivo di espandere l’analisi tramite gli strumenti computazionali delle Digital Humanities.
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What is a comment? What does it mean to interpret a text? What are the skills and methods used by great masters such as Auerbach, Spitzer, Sontag, Segre, Adelia Noferi, Contini, Barthes and Raimondi in their dialogue with the ancient and new hermeneutic theories? What kind of relationship is established between message/text and commentator? What is the common ground where the act of interpreting and that of translating end up meeting? Enza Biagini wonders about these fundamental questions while, between comment and commentary, she carries out an articulated and complex study on one of the major arts born for and around reading: translation. A demanding game is indeed played between interpreter and translator, which Enza Biagini analyses and discusses with great theoretical knowledge, crossing Italian and French experiments, original texts and anthologies, with the aim of verifying theories on the field of literature which, as such, is based on an endless quest for the interpretation of meaning.
Il giornalismo ha escogitato un mezzo per indagare nelle vite degli scrittori: l’intervista. A questo sguardo indiscreto essi reagiscono inventando un nuovo genere letterario, l’intervista immaginata: un escamotage con cui schermare la propria intimità e al contempo capovolgere il faro della stampa innanzitutto contro gli stessi intervistatori. Fingendo di esserlo a loro volta, gli autori riusciranno a parlare con i fantasmi del nostro immaginario. Ridotti al rango di personaggi, tutti i loro interlocutori vengono sottoposti alle deformazioni dell’ironia, della satira, dell’autorappresentazione. Ricostruendo le mutazioni dell’intervista fittizia nei diversi supporti, dalla carta stampata alla radio, dalla televisione ai dispositivi digitali, Guido Mattia Gallerani, con un ricchissimo repertorio e spoglio di testi teorici e creativi dell’Otto-Novecento, fa sfilare opere e nomi mostrando come il contesto mediatico, con le sue leggi e i suoi conflitti, diventi teatro di una rivincita autoriale, combattuta con la doppia arma dell’imitazione giornalistica e dell’invenzione romanzesca.
This is the first of the two volumes dedicated to Hermeticism and Florence published by Firenze University Press (the second one entitled Luzi, Bigongiari, Parronchi, Bodini, Sereni can be purchased separately). Between 1930 and 1945, a group of young people started one of the most vibrant literary seasons of the 20th century in Florence, known as Florentine Hermeticisms (or simply Hermeticism). Many of its members recognised themselves in a common narrative marked by a shared imagination, and in the silent dissent from the rhetoric of the regime, which was contrasted by the radicalism of the ethical request and by the deep bond with the Jewish-Christian, romantic and symbolist roots of the ...
«Si risponde lavorando». Lettere 1941-1992. Nel 1941 Macrí era uno studioso affermato, Spagnoletti soltanto un poeta esordiente, ma la loro conoscenza avvenuta per libri e riviste li porterà a un intenso scambio epistolare che si interromperà nel 1956 a causa di profondi dissensi in merito alla poesia e alla valutazione dell’ermetismo. Questo carteggio, trascritto nella sua integralità e attentamente annotato da Andrea Giusti, ricostruisce quel rapporto intellettuale in anni decisivi della storia italiana. Sullo sfondo del fascismo, della guerra, della ricostruzione, a emergere è il fermento sotteso alle collaborazioni culturali, l’attività di antologista di Spagnoletti e il profilo di un Macrí comparatista, ispanista, sempre più sensibile e aperto alla cultura europea.