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This book comprehensively covers the history of Italian crime fiction from its origins to the present. Using the concept of "moral rebellion," the author examines the ways in which Italian crime fiction has articulated the country's social and political changes. The book concentrates on such writers as Augusto de Angelis (1888-1944), Giorgio Scerbanenco (1911-1969), Leonardo Sciascia (1921-1989), Andrea Camilleri (b. 1925), Loriano Macchiavelli (b. 1934), Massimo Carlotto (b. 1956), and Marcello Fois (b. 1960). Through the analysis of writers belonging to differing crucial periods of Italy's history, this work reveals the many ways in which authors exploit the genre to reflect social transformation and dysfunction.
Poised between the Mediterranean and the Mitteleuropa, crossroads of civilizations and seat of vibrant cultural and literary life, Trieste is now acknowledged as enjoying unrivalled cultural status amongst Italian cities. This volume, the first comprehensive study of Triestine literature in English, originally reassesses TriesteÆs literary identity, paying particular attention to the period between 1918 and 1954 when local writing became intensely aware of its local specificity and some of its central motifs came prominently to the fore. TriesteÆs singular border identity, mirrored in a variegated literary output, emerges here as laden with complexities and ambiguities, such as the controversial notion of triestinita, the ambiguous relation with nationalism, specifically in its Fascist inflection, and the anxieties generated by repeated re-definitions of the areaÆs historical borders.
This book is about literary representations of the both left- and right-wing Italian terrorism of the 1970s by contemporary Italian authors. In offering detailed analyses of the many contemporary novels that have terrorism in either their foreground or background, it offers a “take” on postmodern narrative practices that is alternative to and more positive than the highly critical assessment of Italian postmodernism that has characterized some sectors of current Italian literary criticism. It explores how contemporary Italian writers have developed narrative strategies that enable them to represent the fraught experience of Italian terrorism in the 1970s. In its conclusions, the book suggests that to meet the challenge of representation posed by terrorism fiction rather than fact is the writer’s best friend and most effective tool.
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A study of the work of four of Italy's most highly acclaimed and influential contemporary writers: Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Umberto Eco, and Luigi Malerba. It traces the features that mark these texts as postmodern and explores the question of indeterminacy.
I sette vizi capitali, raccontati da chi di peccati se ne intende, per via dello sguardo affilato, allenato a leggere dentro alle umane debolezze, alle passioni più sordide e sublimi, ai delitti prosaici o folli. Si può così scoprire, con orrore misto a divertimento, a quali effetti deleteri e criminosi possa giungere chi indulge ai peccati di Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Gola, Invidia e Accidia. Senza stupirsi se si cade, alle volte, nel buffo, nel grottesco o nell'assurdo: la vita, si sa, è maestra nel superare la finzione, e quando si tratta di vizi non si fa pregare a dar l'esempio. In questo capitolo, dedicato alla Superbia, si cimentano Leonardo Gori, Claudia Salvatori e Gaetano Savatteri. Attenzione: un peccato tira l'altro!
I sette vizi capitali, raccontati da chi di peccati se ne intende, per via dello sguardo affilato, allenato a leggere dentro alle umane debolezze, alle passioni più sordide e sublimi, ai delitti prosaici o folli. Si può così scoprire, con orrore misto a divertimento, a quali effetti deleteri e criminosi possa giungere chi indulge ai peccati di Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Gola, Invidia e Accidia. Senza stupirsi se si cade, alle volte, nel buffo, nel grottesco o nell'assurdo: la vita, si sa, è maestra nel superare la finzione, e quando si tratta di vizi non si fa pregare a dar l'esempio. In questo capitolo, dedicato all'Avariza, si cimentano Ugo Barbàra, Divier Nelli e Biagio Proietti. Attenzione: un peccato tira l'altro!
I sette vizi capitali, raccontati da chi di peccati se ne intende, per via dello sguardo affilato, allenato a leggere dentro alle umane debolezze, alle passioni più sordide e sublimi, ai delitti prosaici o folli. Si può così scoprire, con orrore misto a divertimento, a quali effetti deleteri e criminosi possa giungere chi indulge ai peccati di Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Gola, Invidia e Accidia. Senza stupirsi se si cade, alle volte, nel buffo, nel grottesco o nell'assurdo: la vita, si sa, è maestra nel superare la finzione, e quando si tratta di vizi non si fa pregare a dar l'esempio. In questo capitolo, dedicato all'Accidia, si cimentano Elisabetta Bucciarelli, Diana Lama e Giulio Leoni. Attenzione: un peccato tira l'altro!
I sette vizi capitali, raccontati da chi di peccati se ne intende, per via dello sguardo affilato, allenato a leggere dentro alle umane debolezze, alle passioni più sordide e sublimi, ai delitti prosaici o folli. Si può così scoprire, con orrore misto a divertimento, a quali effetti deleteri e criminosi possa giungere chi indulge ai peccati di Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Gola, Invidia e Accidia. Senza stupirsi se si cade, alle volte, nel buffo, nel grottesco o nell'assurdo: la vita, si sa, è maestra nel superare la finzione, e quando si tratta di vizi non si fa pregare a dar l'esempio. In questo capitolo, dedicato all'Invidia, si cimentano Alfredo Colitto, Patrizia Pesaresi e Valerio Varesi. Attenzione: un peccato tira l'altro!