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Con Storie di Rock (2011) era stata compiuta un’importante ed originale opera di analisi degli anni ’60 e ’70, attraverso un approccio alla materia rigoroso e, soprattutto, lontanissimo dal caratteristico taglio agiografico — e di conseguenza superficiale — dominante, da sempre, nella musica rock. Con Storie di Rock. Volume 2 il percorso intrapreso quattro anni prima prosegue, anche perché, come sottolinea l’autore del libro nella parte introduttiva del testo, di cose da dire ce n’erano ancora… Prosegue e, probabilmente, si conclude anche, in compagnia, come al solito, di nomi sia noti sia (ingiustamente) dimenticati. Alla compagnia dei nomi va aggiunta quella di dischi, libri, luoghi, festival, concerti, curiosità, riflessioni critiche e, più in generale, dello spirito con il quale un simile progetto è stato portato a termine, ricordando ancora una volta che il rock è, o dovrebbe essere, principalmente un fenomeno musicale.
C'era una volta Wonderland, una terra di racconti meravigliosi fatta dalle parole dei romanzi, dalle trasmissioni radio, dalle figure dei fumetti, dalle immagini del cinema e della televisione. Wonderland è l'America con la sua industria culturale. Un soft power, che ha costruito una vera e propria ideologia. La sua storia ci consente di comprendere le eredità che solcano ancora l'immaginario dell'Occidente contemporaneo. Nel 1933 viene lanciato nei cinema USA I tre porcellini di Walt Disney. Questo piccolo avvenimento segna l'inizio della parabola della cultura mainstream promossa dai film delle majors hollywoodiane, raccolta e amplificata dalla radio e dalla tv. Questo tipo di cultura, b...
Arrivato a doppiare il mezzo secolo di vita e coronato da un successo planetario stimato in oltre cinquanta milioni di copie, il disco The Dark Side of the Moon (1973) del gruppo inglese Pink Floyd resta agli atti come uno dei più accattivanti episodi della stagione stilistica del cosiddetto progressive pop e uno dei più riusciti esempi di concept album, ossia un album caratterizzato da un fil rouge tematico che ne attraversa e collega tutti i brani. Ma questo disco, parte delle memorabilia sonore del Novecento, si candida innanzi tutto a essere preso in considerazione per la sua trama formale e per la sua ricchezza strumentale, oltre che per l’aura extraterrestre e per le riflessioni fi...
What does the expression pop culture mean today? And how does it contribute to understanding a Country and a cultural group? This collection of essays, diverse in content, approach and perspective, tries to answer these questions. It aims at describing and figuring out the texture of Italian pop culture – as a meaningful juxtaposition between high and low, mass and elite, artistic and consumerist – in relation to the Italian mediascape and cultural context. Through the mosaic of narratives produced by television, music, comics and novels, to name a few, and the mixture of genres and types of cultural products analyzed in every essay, the reader is allowed to further the knowledge of Italian pop culture and to get a glimpse of Italians and ‘Italian-ness’.
La musica contemporanea – questa sconosciuta – è un universo costellato di capolavori assodati e di spunti per l’avvenire musicale. Illustrarne in una guida i dischi rappresentativi è un tentativo “pratico” di ovviare a una lacuna che è comprensibile presso l’ascoltatore di media cultura, ma che è ai limiti dello scandalo in chi frequenta regolarmente i musei, partecipa ai convegni, sfoggia notevoli titoli di istruzione e si giova delle cosiddette “buone letture”. Accade infatti che i noti “lettori forti” dei sondaggi siano talvolta ascoltatori “deboli”, o quanto meno privi di quel bagaglio di cultura musicale rappresentato da un repertorio enorme e vario che continua ad alimentarsi. Dalla A di Adams alla Z di Zorn, nel volume si compendia la vicenda corrente della musica contemporanea mondiale, vista attraverso la sua preziosa documentazione discografica. Da una parte s’intende suggerire gli ascolti che meglio possono offrire una panoramica di quanto è accaduto negli ultimi anni e di cosa i musicisti più giovani stiano preparando attualmente; dall’altra si vuole offrire un manualetto prêt-à-porter di storia della musica d’oggi.
Il 5 ottobre 1962 uscivano in contemporanea il primo 45 giri dei Beatles ('Love Me Do') e il primo film di James Bond ('Dr. No - Licenza di uccidere'). Da quel giorno, la cultura pop mondiale non è stata più la stessa: nascevano di fatto i “favolosi anni Sessanta”, il decennio più creativo e stimolante del Novecento. Prendendo spunto da quella coincidenza, il libro (impreziosito da una grafica nello stile dell’epoca e da immagini storiche) ripercorre l’epopea di una stagione che ha visto il mondo della musica, del cinema, delle arti, della moda e del costume subire una scossa di dimensioni gigantesche. Non a caso, in quei giorni il 'Time' definiva Londra “Swinging” mentre Dian...
La nascita del punk per molti ha sancito la fine del progressive rock. Al contrario quest'ultimo ha trovato in tale contrasto la forza di reinventarsi e rinascere. Il libro prende in esame quei gruppi che, nati in un contesto storico a loro avverso, sono riusciti a creare qualcosa di originale nel vero spirito che da sempre anima il rock progressivo. Mentre si urlava contro i dinosauri del rock, alla fine degli anni '70 alcuni audaci musicisti, inaspettatamente, si dedicarono ad un progressive rock ancora più complesso. Influenzato dall'avanguardia, dal jazz e dal neoclassicismo, esso andò a rafforzare le fila della scuola di Canterbury e del Rock In Opposition (RIO) in entrambe le sponde dell'Atlantico. Negli Stati Uniti si formò una fervente scena underground e in Europa nacquero nuovi pionieri come gli Univers Zero, fino ad arrivare poi ai primi anni '80 con l'avvento del neo progressive e il successo internazionale dei Marillion. Prefazione di Pas Scarpato (Malaavia).
C'è una bellissima contraddizione che avvolge la storia, la musica, la personalità di Lucio Battisti: essere, forse, l'artista musicale più celebre di sempre in Italia, quello più conosciuto, popolare, con canzoni che sono ancora parte integrante del tessuto connettivo della cultura italiana, ma al tempo stesso essere "sconosciuto", privo di una biografia pubblica, misterioso per chiunque abbia voglia di scoprire l'uomo oltre all'artista. Ed è proprio il "mistero" Battisti quello che questo libro indaga, provando a mettere insieme i pezzi di un puzzle per sua natura incompleto. Partendo dal binomio Battisti-Mogol, i cui brani sono stati la colonna sonora assoluta di un decennio della st...