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Although fifty years passed since the boom of the theories on Japanese national character and considerable academic literature was produced to debunk its ideological tenets, the Nihonjinron still plays a significant role in the mainstream public discourse on Japanese identity. Intellectuals, journalists, policymakers routinely repropose the ever-lasting cliché of Japanese cultural, linguistic, racial uniqueness. In doing so, they adopt a primordialist stance in the narration of Japanese identity, that is a conception of Japanese nation as a primordial entity, located in an original fatherland since immemorial times. Drawing on the writings of Suzuki Takao and Watanabe Shoichi, the book analyses the rhetorical strategies and discursive features supporting essentialist ideas of Japaneseness. At the same time, it highlights the heuristic value of primordialism as an effective descriptor of the nationalist ideology, thus challenging its widespread usage as a category of analysis.
The present publication has been conceived as a critical reflection, in different disciplinary fields, on the social, institutional, and cultural impact of the recent COVID-19 pandemic in Asia and Africa. The issues presented here were first discussed as part of a larger research project at two conferences, held in Rome in June and October 2022. After extensive revision, these results have now been collected as fully developed articles in the current two volumes: the first focuses on the cultural, artistic, and media-related facets of the pandemic; the second on its social and institutional implications. This Volume I examines the effects of the traumatic events brought about by the COVID-19 pandemic on various cultural phenomena, artistic expressions, and social media communication, analysing among other themes the creation of new narratives and the modalities of personal and collective responses. The articles cover vast geographical areas, spanning from the Middle East to the Indian Subcontinent and East Asia, and aim at making their multiple visions converge in one compact perspective of empathic connection.
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La Bukowina, una piccola regione dell’impero asburgico oggi divisa tra Ucraina e Romania, è un luogo che suscita da sempre grande fascino. A cavallo tra XIX e XX secolo, ciò che più colpisce gli scrittori germanofoni che la abitano è la varietà di lingue e culture che prolifera tra i suoi boschi e nella cittadina di Czernowitz. Da questa attenzione nasce il fenomeno letterario qui definito “letteratura etnografica”, che riflette, attraverso generi disparati, l’osservazione dell’altro, del diverso, da parte dello sguardo tedesco, il quale mette in luce alcune strutture di potere, culturale e sociale, altrimenti offuscate dal mito della tolleranza asburgica. Attraverso la lente della critica antropologica e dei postcolonial studies, lo studio prende in esame, in particolare, le opere di Ludwig Adolf Staufe Simiginowicz, Karl Emil Franzos e Gregor von Rezzori.
Il presente volume rappresenta il frutto di un’intensa riflessione, iniziata nell’autunno del 2020, circa la necessità di ampliare e innovare lo studio delle culture e delle letterature ispanoamericane nella scuola italiana. In primo luogo, il lavoro, adottando una prospettiva transnazionale e transculturale, mira a sottolineare l’enorme divario esistente tra la trattazione della letteratura spagnola e quella della letteratura ispanoamericana nei programmi di Lingua Spagnola. In secondo luogo, gli autori provano a delineare dei percorsi educativi alternativi che, tenendo conto dell’impiego di tecnologie digitali nella scuola, propongano di conciliare il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) per la conoscenza delle lingue con lo sviluppo di alcune abilità trasversali ritenute di pari importanza.
Il sindacalismo rivoluzionario fu un movimento politico multiforme. Localismo e decentramento ne contraddistinsero l’azione in luoghi assai diversi tra loro: Parma agricola e Piombino industriale, la Puglia bracciantile e la Torino metallurgica. A una prima fase cameralista seguì l’esperienza di un sindacato nazionale (l’Unione Sindacale Italiana). Tullio Masotti è il dirigente che meglio rappresenta la parabola di un movimento di protesta che sarebbe giunto a una nuova proposta sindacale. Il volume ripercorre l’itinerario politico di uno dei protagonisti principali di quella stagione. Ne emerge il profilo di un sindacalista che dall’interventismo nella Grande guerra arrivò a una condanna del fascismo attraverso il combattentismo democratico. Una biografia politica che lo differenzia da molti dei suoi vecchi compagni di lotte sindacali e che invita a nuove riflessioni su alcuni movimenti antigiolittiani.
Il tedesco standard viene tradizionalmente considerato una lingua difficile, soprattutto per le sue caratteristiche morfosintattiche. Esiste tuttavia una varietà semplificata del tedesco, detta Leichte Sprache, ben codificata e collocata in un preciso quadro legislativo, che consente l’accessibilità a tutte le diverse forme di comunicazione verbale, sia ad utenti con deficit cognitivi e difficoltà di apprendimento sia a soggetti con uno scarso livello di alfabetizzazione. Il volume raccoglie dieci contributi che affrontano questioni relative alla Leichte Sprache secondo diverse prospettive teorico-applicative, anche in chiave contrastiva con l’italiano. I diversi contributi intendono indagare la comprensibilità delle strutture “difficili” del tedesco e nel contempo proporre strategie di semplificazione scientificamente ben fondate. Lo studio nel suo complesso rivendica una finalità di sostenibilità sociale, per combattere discriminazione e marginalizzazione dovute a competenze linguistiche deficitarie.
Il presente volume si inserisce nell’iniziativa editoriale dei Quaderni di studi dottorali alla Sapienza inaugurata nel 2021, volta a presentare in open access alla comunità scientifica, così come al pubblico generale, alcuni dei risultati più significativi raggiunti nelle loro ricerche da giovani studiose e studiosi afferenti al Dottorato in Civiltà dell’Asia e dell’Africa, presso Sapienza Università di Roma. Dedicato ai cicli 34°, 36° e 37°, questo terzo tomo descrive un variegato ambito tematico e disciplinare comprendente l’iconografia e l’architettura dell’India centro-meridionale come veicoli di rappresentazione della sovranità e della cultura dominante, la letteratura quale luogo di confronto fra tensioni interiori e dinamiche sociali in Cina, Giappone e Turchia nel periodo moderno e contemporaneo, e la linguistica inserita in una prospettiva interdisciplinare rivolta allo studio della società tunisina e della dislessia in ambito sinofono.