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The history of human rights suggests that individuals should be empowered in their natural, political, political, social and economic vulnerabilities. States within the international arena hold each other responsible for doing just that and support or interfere where necessary. States are to protect these essential human vulnerabilities, even when this is not a matter of self-interest. This function of human rights is recognized in contexts of intervention, genocide, humanitarian aid and development. This book develops the idea of environmental obligations as long-term responsibilities in the context of human rights. It proposes that human rights require recognition that, in the face of unsustainable conduct, future human persons are exposed and vulnerable. It explores the obstacles for long-term responsibilities that human rights law provides at the level of international and national law and challenges the question of whether lifestyle restrictions are enforceable in view of liberties and levels of wellbeing typically seen as protected by human rights. The book will be of interest to postgraduates studying Human Rights, Sustainability, Law and Philosophy.
Il reddito di cittadinanza è uno degli argomenti del momento. Molti pensano che lo Stato debba farsi carico dei poveri e dei disoccupati e che esso possa rappresentare lo strumento giusto per questo scopo. Ma il reddito di cittadinanza, correttamente inteso, è un trasferimento monetario verso tutti i cittadini, da dare anche a chi è abile al lavoro e sceglie di non lavorare e persino a chi è ricco e di soldi ne ha già in abbondanza. Si tratta di denaro concesso senza alcuna condizione né richiesta. Ma è possibile difendere l’idea di un reddito dato a tutti, ricchi e poveri, stakanovisti e fannulloni? Questo ebook, che si può leggere nel tempo della pausa pranzo, cerca di chiarire i termini essenziali del problema, presenta gli argomenti a sostegno, risponde ad alcune delle critiche più diffuse, mettendo così ordine in un dibattito in cui il reddito di cittadinanza è confuso con altre misure, dal reddito garantito al salario minimo. Un testo che fa riflettere, in un’epoca di generale ripensamento dei sistemi di protezione sociale, quello giusto per farsi un’idea che vada oltre le semplificazioni e gli slogan gridati.
Existing human beings stand in a unique relationship of asymmetrical influence over future generations. Our choices now can settle whether there are any human beings in the further future; how many will exist; what capacities and abilities they might have; and what the character of the natural world they inhabit is like. This volume, with contributions from both new voices and prominent, established figures in moral and political philosophy, examines three generally underexplored themes concerning morality and our relationship to future generations. First, would it be morally wrong to allow humanity to go extinct? Or do we have moral reasons to try and ensure that humanity continues into the indefinite future? Second, if humanity is to continue into the future, how many people should there be? And is it morally important whether they have lives that are of high quality or are just barely worth living? And third, how can we best make sense of the intuitive idea that by not taking action on climate change and preserving natural resources, we are in some way wronging future generations? This book was originally published as a special issue of the Canadian Journal of Philosophy.
Protagonista di questo romanzo è la Via Francigena, il percorso che conduceva i pellegrini medievali dalle Isole Britanniche alla Terra Santa, attraverso la Terra dei Franchi e poi l’Italia sino a Roma. La Francigena fu l’insieme di tante strade che innervavano l’Europa, poiché tanti erano i viaggiatori e i motivi che li spingevano a mettersi in cammino in un’epoca di grande dinamismo che ebbe nel pellegrino in viaggio uno dei suoi più forti protagonisti. Lungo le strade dei pellegrini si mossero persone, idee, eserciti, merci, cultura. Tutto questo gli autori hanno raccontato in questo romanzo sulle avventure di tre diversi gruppi di pellegrini lungo il tratto italiano della Francigena nel 1107. Attraverso le loro vicende e i racconti che ascoltano lungo il cammino, il romanzo mostra uno spaccato del XII secolo italiano, unendo fatti storici e folklore.
Gli attentati mafiosi degli anni Novanta, la trattativa con lo Stato e le vicende di Tangentopoli rivivono in una folgorante spy-story. Un vero pugno nello stomaco del lettore. Esperto di intercettazioni, Davide era a Palermo nel ’92. Dal centro di spionaggio ha visto saltare in aria la poliziotta che amava. Da allora vive come un eremita. Quando il suo destino incrocia quello di una rapinatrice, è costretto ad affrontare i fantasmi del passato. Coinvolto suo malgrado in un gioco più grande di lui, scoprirà l’esistenza di un patto segreto tra Cosa nostra, politici e istituzioni. Un racconto mozzafiato. Un’opera che varca il “confine che separa Stato e anti-Stato, crimine e legge, in un paesaggio umano dove Bene e Male sono inutili astrazioni” (Alan Altieri).
Scoperto che “F.” è di nuovo malato di cancro, Onda decide di accompagnare l’ex fidanzato nel percorso della chemioterapia, a discapito del proprio equilibrio e della propria serenità. Si risvegliano i ricordi e Onda vive il conflitto tra amore e amicizia. L’amore per l’uomo, che Onda sa di non poter più vivere, e l’amicizia per Anna, che la donna teme essere la nuova amante di F. In un alternarsi di contrasti interiori, tra il desiderio di fuggire e la necessità di rimanere, Onda troverà se stessa.
“Il mio nome è Rufo, l’eretico, il brigante, l’assassino”. Fra i monti sperduti della Lunigiana così inizia la storia di Rufo, narrata in prima persona dal protagonista. La vicenda si svolge all’inizio del XIII secolo, sotto il segno della potente casata dei Malaspina, snodandosi fra borghi, casolari e antiche foreste sull’Appennino. Vagando senza fissa dimora intorno al valico di monte Bardone, Rufo affronta la dura lotta per la sopravvivenza osservando il mondo con il suo sguardo ingenuo e curioso. Testimone di avventure, leggende, fantasie popolari, scoprirà l’amore inavvicinabile di una nobile fanciulla finché, nella parabola della sua esistenza, un incontro inatteso segnerà definitivamente un punto di non ritorno.
La televisione e la rete hanno affiancato il cinema nell'universo della comunicazione per immagini, oggi come non mai invasiva e pervasiva in ogni aspetto della nostra esistenza. Prendersi, quindi, cura di un tema sempre attuale come quello della famiglia e della sua rappresentazione attraverso i media è stato un po’ come cogliere i segni del tempo; un tempo, quello che viviamo, in cui i confini valoriali navigano in un mare di totale incertezza e dove i limiti etici slittano in continuazione, seguendo dei parametri di complessa definizione e comprensione. Parlare di famiglia vuol dire, inoltre, parlare di individui e di società. Non a caso, tutti i più grandi autori della storia del cinema si sono confrontati, pur su differenti livelli, con questo tema. Basterebbe pensare a Ingmar Bergman che, quasi al termine della sua carriera, sente il bisogno di rappresentare una saga familiare come Fanny e Alexander; oppure a Luchino Visconti che, da Ossessione a L’innocente, ha posto al centro delle sue storie vicende legate strettamente a un nucleo familiare.
Questo libro, a metà tra un saggio e un corso di management, è frutto di studi approfonditi dell’autore, sui vari aspetti di tutto ciò che concerne il mondo del bar e del consumo fuori casa, in particolar modo in questa particolare congiuntura socioeconomica chiamata CRISI. Se hai un bar o un ristorante e trovi difficoltà a tirarci su lo stipendio a fine mese, se vuoi aprire un bar ma ne sai poco, se lavori nei bar e nei ristoranti e vorresti progredire nelle tue competenze per diventare un manager e aumentare anche le possibilità di guadagno, se vorresti seguire un corso di bar management ma non ne hai mai avuto il tempo, questo è il libro che fa per te.
Andreas, poco più che ventenne, vive in una indefinita località della provincia italiana. Le sue giornate scorrono identiche e un po’ noiose, fin quando gli giunge voce che in paese c’è una setta satanica dedita alle messe nere. Un po’ per noia e un po’ per curiosità Andreas si ritrova faccia a faccia con il capo della setta, Paride. Dopo una prova di ammissione viene a tutti gli effetti considerato un adepto e può così partecipare ai rituali. All’inizio questi sembrano avere come unico scopo sesso e droga, ma la violenza vera è dietro l’angolo e si manifesterà in un’atroce escalation. Paride trascinerà Andreas in una spirale di alienazione e brutalità che lo porterà ad allontanarsi dalla famiglia, dalla sua ragazza, dagli amici, trasformando la vita precedente in un ricordo. La situazione precipiterà giorno dopo giorno, fin quando Andreas saprà cogliere un’occasione di riscatto.