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Love and Sexuality in Social Theory considers the role that love and sexuality play in private and public life. Drawing on both classical and contemporary social theory, this book presents both theoretical and empirical studies of love and sexuality as social factors, from the earliest reconstructions of modern emotional life to the most recent analyses of liquid love. With attention to the consequences that passions and desires have both on morals and behaviour, it departs from the analysis of society in terms of the division of labour and utilitarian mechanisms to consider how a society based on performances values human energy and emotional behaviour in a contradictory way. This book, the...
Why does hope appear in certain epochs and places, only at other times to disappear from people’s lives and from society as a whole? This book addresses hope from a sociological perspective, offering a theoretical framework and a set of concepts to consider a range of questions. With attention to who the historical bearers of hope are, and which social groups are most inclined towards hope and why. It also considers the objects and goals towards which their hope is directed and the conditions under which hope is easier. An enquiry into the relationship between hope and social, cultural, economic and political conditions, this volume redirects the sociological gaze towards the discovery of social experiences in which hope resurrects and contributes to the imagination of a new social world. It will therefore appeal to scholars of sociology and social theory with interests in the emotions, social practices and social movements.
Atlantic slavery represents one of the blackest pages of human history. European powers not only colonised American lands but also brought African men and women to work as slaves on plantations. Intellectuals did not remain indifferent to this practice and – from the second half of the 18th century – criticised the institution of slavery from an ethical, legal, and economic point of view. This book aims to briefly illustrate the colonisation process implemented by France and Great Britain in the Caribbean and to reconstruct the debate on colonialism and slavery that developed in these two countries, approaching the issue from the standpoint of the History of Economic Thought. The decisiv...
This book results from my teenage fixation on monsters and mutations. If beauty is the trademark of oppression and order, deformity is the aesthetical precognition of revolution (monstrum means 'wonder', no less than 'horrible shape'). Monstrosity is a logic of disgregation, a way of naming the new; that's why revolution can find appropriate expression only in its open shape: Zappa's mutations, Romero's zombies, Nagai's robots. Contrary to Pomo populism, though, the author knows the difference between Art and Revolution, and investigates the possibilities of revolutionary art under capitalism, in an on-going confrontation with the perverse and polymorphous joys of his teenage heroes. Zappa, Romero and Nagai not only provide us with the central insight that phantasy is a way of seeing the world AS IT IS; they reveal the impotence of every Critical Theorist unable to take part in the event criticised.
Non più soltanto emblemi del rapporto con il tempo e la tradizione che tanto aveva affascinato romantici e decadenti, nell’epoca contemporanea le rovine fanno ormai parte dell’immaginario e dell’esperienza quotidiana di milioni di persone: un fattore essenziale nella rappresentazione dei disastri ecologici planetari e del processo noto come globalizzazione. In esse è compresa l’idea di qualcosa che rimane e al tempo stesso di qualcosa che viene scartato; un sovraccarico, un eccesso, ma anche quel che non si assimila né si integra ed è ricacciato fuori. I contributi inclusi nel volume esaminano ambivalenze e persistenza delle rovine sotto il profilo di una politica della memoria; dei miti e delle ricostruzioni; dei corpi e delle differenze sociali e sessuali. Saggi di Emiliano Bevilacqua, Davide Borrelli, Raul Calzoni, Luca Carbone, Paola Di Cori, Carlo Grassi, Cecilia Guida, Eugenio Imbriani, Mariano Longo, Luciano Petullà, Mario Pireddu, Sarah Siciliano, Luigi Spedicato, Ferdinando Spina, Marcello Strazzeri, Francesco Ventrella, Patrizia Veroli, Adachiara Zevi.
Quando l’antropologo sociale Karl Polanyi nel 1944 scrisse La grande trasformazione voleva mettere in guardia le generazioni future dal ripetere gli errori che avevano portato alla catastrofe della Seconda guerra mondiale, primo fra tutti la liberalizzazione dei mercati. Proprio questi errori sono stati invece ripetuti a partire dagli anni Ottanta. Così il “Nuovo ordine mondiale” (New World Order), che il presidente americano George H. W. Bush proclamò nel 1990, si sta tramutando sempre più in un “nuovo disordine mondiale”. Dopo la crisi finanziaria del 2008 si è aperto in Germania un ampio dibattito su come è possibile trasformare la società in maniera alternativa, verso la sostenibilità. I problemi non possono essere risolti con le stesse ricette che li hanno provocati. In questo libro viene presentato un modo diverso di intendere la sostenibilità che mette in rilievo la dimensione sociale e culturale. Sulla base dell’esperienza pratica dell’autore in Germania, vengono mostrate strategie per una trasformazione sostenibile e partecipata che parta da una dimensione locale per “democratizzare la democrazia” e riportare il mercato nella società.
Vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, continuità e cambiamento, non sono forme alternative, ma aspetti complementari di uno stesso moto al centro della realtà contemporanea. Il volume si pone l'obiettivo di ripensare le modalità con cui questi binomi inscindibili interagiscono e si riconfigurano in 7 diversi campi di studio: le scienze della comunicazione, i diritti umani, la sociologia delle emozioni, la storia della scienza, le scienze culinarie, la sociologia della moda e la storia della religione. I risultati di questo esperimento sono per certi versi sorprendenti e delineano una sorta di "guida" valida per le discipline considerate, ma che stimola a riflettere su altri casi simili. Il vecchio e il nuovo convivono tra forme di imitazione, spinte alla sopravvivenza, competizione a tratti feroce e inattese ibridazioni. Tradizione e innovazione sono in perpetua interazione nel corso della storia, sebbene ciò che si ritiene tradizionale o innovativo cambi secondo le esigenze del momento, attualizzando il passato nel presente. Saggi di: Gabriele Balbi, Maria Stefania Cataleta, Massimo Cerulo, Alberto Fragio, Alessandra Guigoni, Marco Pedroni, Cecilia Winterhalter