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La letteratura per l’infanzia, soprattutto nel corso degli ultimi decenni, ha acquisito una identità disciplinare ben precisa e poliedrica. Rappresenta da un lato un ambito in evidente espansione editoriale e dall’altro lato un campo polisemico di ricerca. È certamente una fonte sia per la ricostruzione della storia della società e della cultura di ieri e di oggi, sia dei processi e delle pratiche formative dell’infanzia e dell’adolescenza. La letteratura per l’infanzia, tuttavia, si propone anche come un campo di studio e di ricerca complesso e variegato. Se è fonte storica ha anche una connotazione didattico-metodologica in quanto a pratiche di lettura e conseguentemente di formazione dell’immaginario individuale e collettivo. Nel volume il rapporto tra letteratura e pedagogia, storia e società viene affrontato attraverso alcuni zoom sui classici, tra gli altri da Collodi a Dickens, da Anguissola a Lindgren, a Dahl, sino al linguaggio poetico di Zanzotto in un’ottica di proposta di rilettura critica e motivazionale da parte dei più noti studiosi italiani.
Is historical knowledge important for education? How can we build a shared historical knowledge with schools, communities, and education professionals? The book responds to these questions by suggesting the public history approach, as applied in education and, more generally, to all professions that are based on human relations. The public history of education refers directly to North American experiences, but at the same time it is part of a process of European cultural acceptance and re-elaboration that has one of its main points of reference in the Italian Public History Association. The objective is not to make history for the general public, but to make public history with all those interested, in a collaborative and participative context, in the quest for meaningful knowledge, directly related to the current and challenging needs of our society.
The volume collects the papers of colleagues, friends and collaborators submitted during the conference "L'infanzia nella figura di Enzo Catarsi" ("Childhood in the figure of Enzo Catarsi), held in Florence on April 29, 2014. The conference was organised by the Department of Education and Psychology of the University of Florence, in collaboration with the Tuscany Region and the Istituto degli Innocenti, to remember the scholar Enzo Catarsi. With his death, the Department, the Municipalities of Tuscany, the community of pedagogists, the students and his closest collaborators are missing a reference figure and a personality of great scientific, cultural and human importance, with high educational ideals, great humanity, optimism, lightness and enthusiasm.
Le terme “Service” a orienté les travaux de recherche et de formation lors du XIIIème Congrès de l'Association Internationale de Formation et de Recherche en Education Familiale (AIFREF). Il s'agissait, en l'occurrence, de se mettre au service de la petite enfance. L'acte qui consiste à se consacrer au service d'un être qui chemine sur la voie de l'autonomie a pris une consistance et une importance sans cesse croissantes au cours du développement de la modernité. Aujourd'hui, celle-ci connaît une profonde mutation : entrant dans la postmodernité, nous constatons que la notion de service prend un tout autre sens. Pour mieux être au service de l'enfance, il s'agit maintenant de savoir ce qui peut lui être utile. Qu'est-ce qui permet à l'enfant de grandir et de s'émanciper? Et, dès lors, quels services convient-il de rendre à l'enfance? Quelles sont la relevance, l'efficience, l'efficacité et la durabilité de ces services délibérément conçus et opérationnalisés? Ces questions ont fait l'objet d'une mise en examen et ont orienté les travaux du XIIIème Congrès de l'AIFREF.
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Scoprire Laura Coen Luzzatto significa arrivare al nucleo della storia musicale del Novecento italiano, ilbackstagedella complessa traversata dodecafonica compiuta da Luigi Dallapiccola, accendere un faro sulla luce che ha illuminato il percorso del compositore tra i drammi del secolo breve. Laura incontra Luigi nel 1931 a Firenze, e da allora si consacra a lui e alla sua arte: nel 1938 lo sposa e diventa Laura Dallapiccola. Triestina ebrea e atea lei, istriano cattolico e dubbioso lui, entrambi arrivati in città grazie al mito di Dante, e da subito entrati in sintonia anche grazie alla tesi di laurea di Laura – qui meritoriamente riportata alla luce dall'Università dove la discusse nel 1932 – per quello spirito di rivendicazione dell'italianità delle loro comuni terre di confine. Da quel momento la storia del compositore si apre grazie a lei alla cultura europea, a Joyce, Proust, Mann e, ancora grazie a lei, la dodecafonia dallapiccoliana è anche radicata nella vocalità della cultura italiana, differenziandosi da quella viennese. Laura, dunque, per scoprire meglio Luigi Dallapiccola e per guardare con occhi nuovi il Novecento.
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