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Is historical knowledge important for education? How can we build a shared historical knowledge with schools, communities, and education professionals? The book responds to these questions by suggesting the public history approach, as applied in education and, more generally, to all professions that are based on human relations. The public history of education refers directly to North American experiences, but at the same time it is part of a process of European cultural acceptance and re-elaboration that has one of its main points of reference in the Italian Public History Association. The objective is not to make history for the general public, but to make public history with all those interested, in a collaborative and participative context, in the quest for meaningful knowledge, directly related to the current and challenging needs of our society.
This study sheds new light on childhood education, and reveals Giuseppina Pizzigoni as a contemporary educator of Maria Montessori. While the former is almost unknown and the latter enjoys worldwide fame, both were protagonists of the profound changes in the Italian school system in the 20th century. Their lives developed in parallel, and both great women loved school, respected children, and believed in the strength of education. Pizzigoni’s disciple Sara Bertuzzi later picked up the baton, and continued the impulse of innovation, freedom, inclusion and sustainability, faithful to the features and fundaments of Pizzigoni’s pedagogy and methodology. She became the only expert in the field of the new school, and her diaries highlight the theory and practice of the experimental method in both kindergarten and preschool.
La scuola può essere un luogo di emancipazione? Sì, secondo Philippe Meirieu, ma solo se si propone di formare persone capaci di resistere all’onnipotenza pulsionale, di pensare da sole e di impegnarsi nella costruzione democratica del bene comune. quali finalità formative nella scuola? Quali conoscenze utilizzare per raggiungere le finalità? Qual è il ruolo delle neuroscienze? Come formare all’attenzione? Come costruire e praticare una valutazione esigente? Come costruire il senso del gruppo per formare alla cittadinanza? Un libro per insegnanti, genitori, educatori, amministratori pubblici e per tutti i cittadini interessati a una scuola che mantenga la sua promessa di giustizia e di solidarietà.
Oggi non ci sono abbastanza insegnanti. Tra riforme sbagliate e promesse non mantenute, nel corso degli anni la professione docente è stata ridotta a compiti sempre più esecutivi, dunque, di fatto, screditata. Dopo decisioni politiche e discorsi pubblici che hanno contribuito a creare un problema che ora è diventato strutturale, è urgente ricordare a tutti il significato e il valore di questa professione. È in gioco la capacità dei nostri figli di scoprire ciò che libera e ciò che unisce, e quindi il futuro della nostra democrazia.
La pubblicazione nasce con l’intento di raccogliere gli interventi del ciclo di webinar Raccontare la Resistenza a scuola, tenutosi fra aprile e maggio 2021. Il volume intende consolidare i nessi tra riflessione teorica e storica e la pratica didattica, collocandosi nell’ambito della Storia dell’educazione applicata e della Public History of Education. Il testo è pensato dunque per diventare anche uno strumento agevole per gli studenti universitari e per gli insegnanti in servizio. La pubblicazione risponde quindi a una antica richiesta del mondo della scuola e dà un contributo al dibattito storiografico ancora sguarnito sul fronte storico-educativo.
Rivista online di Filosofia Chaos/Kosmos
2001.169