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Knowledge matters, and states have a stake in managing its movement to protect a variety of local and national interests. The view that knowledge circulates by itself in a flat world, unimpeded by national boundaries, is a myth. The transnational movement of knowledge is a social accomplishment, requiring negotiation, accommodation, and adaptation to the specificities of local contexts. This volume of essays by historians of science and technology breaks the national framework in which histories are often written. Instead, How Knowledge Moves takes knowledge as its central object, with the goal of unraveling the relationships among people, ideas, and things that arise when they cross nationa...
Due giornalisti esperti d'Africa durante la pandemia. Uno redige da remoto in Italia, l'altro vive e scrive in Kenya. Insieme, scambiandosi impressioni, dati, punti di vista e commentando previsioni e decisioni di governi e organizzazioni internazionali, stendono un accurato diario che abbina a visioni incrociate ed esperienze "sul campo", analisi su come il continente africano sperimenta e cerca di contenere l'arrivo e la presenza del covid-19. Sarà una "catastrofe" come preconizzato dall'OMS? Come influiranno le scelte prese sul fragile sistema sanitario africano, sulla povertà, l'economia dei paesi in via di sviluppo e di quelli più indebitati? E il terrorismo, le faide tribali, le elezioni? Come reagiranno al lockdown popoli da sempre abituati a vivere all'aria aperta, in spazi immensi e incontrollati? E i loro leader, spesso avvezzi a corruzione, prese di posizioni autoritarie o delicati equilibri per governare? Un anno cruciale raccontato nelle sue pieghe umane e nei risvolti sociali, economici e strategici.
Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
Di libri su Vasco ce ne sono in giro tanti ma molti sono stati fatti al solo scopo di vendere. Il libro, scritto da un grande fan di Vasco, è una testimonanzia diretta dell'affetto e della passione di chi con lui è cresciuto, di chi ha imparato a memoria i testi di tutte le sue canzoni, anche quelle meno conosciute, e di chi si è letteralmente "fatto" di Vasco.
IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA PIZZE. Cos'è? Una scommessa? In un certo senso, è così. Beppe Severgnini credeva esistesse un modo nuovo di viaggiare, di fare giornalismo, di coinvolgere i lettori. E s'è inventato "Italians". Il forum, popolarissimo appuntamento quotidiano di Corriere.it, viene seguito in cinque continenti, da esattamente dieci anni. Gli Italians scrivono, raccontano, commentano, spiegano il mondo che vedono. Beppe in questi anni è passato a trovarli, li ha conosciuti, s'è fatto una pizza con loro. E ci racconta com'è andata. Ne è nato uno strepitoso affresco degli italiani che vivono all'estero, delle loro idee e delle loro abitudini, del loro lavoro e delle loro scope...
Chi era veramente Salvatore Antonio Gaetano, detto Rino? Quali erano i suoi sogni e quali sono stati i suoi maestri? Cosa ha avuto a che fare con Ettore Petrolini, Piero Ciampi, Eugene Ionesco, Enzo Jannacci, Vladimir Majakovskij, Matteo Salvatore? Che rapporti aveva con i cantautori degli anni Settanta? E con la politica? Perché è stato dimenticato per lungo tempo dopo la sua morte prematura, per tornare prepotente-mente alla ribalta 25 anni dopo, tra discutibili fiction, maree di libri e fin troppe antologie con inediti? E infine, che eredità ha lasciato alle nuove generazioni di songwriter e cantanti pop e chi si merita davvero l’abusata etichetta di “nuovo Rino Gaetano”? Nato a ...
‘Often, at the hour of day when the savannah grass is streaked with silver, and pale gold rims the silhouettes of the hills, I drive with my dogs up to the Mukutan, to watch the sun setting behind the lake, and the evening shadows settle over the valleys and plains of the Laikipia plateau.’ Kuki Gallmann’s haunting memoir of bringing up a family in Kenya in the 1970s first with her husband Paulo, and then alone, is part elegaic celebration, part tragedy, and part love letter to the magical spirit of Africa.
More than a memoir, this heartfelt work is an account of the famed paleoanthropologist's struggle to protect African wildlife, and captures Kenya's struggle to balance the needs of its human population with the task of maintaining the world-famous parks that are its major source of revenue.