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In the last twenty years scholarship on late antique and early medieval Ravenna has resulted in a certain number of publications mainly focused on the fields of architecture, mosaics and archaeology. On the contrary, much less attention has been paid on labour – both manual and intellectual – as well as the structure of production and objects derived from manufacturing activities, despite the fact that Ravenna is the place which preserves the highest number of historical evidence among all centres of the late Roman Mediterranean. Its cultural heritage is vast and composite, ranging from papyri to inscriptions, from ivories to marbles, as well as luxury objects, pottery, and coins. Starting from concrete typologies of hand-manufactured goods existing in the Ravennate milieu, the book aims at exploring the multifaceted traditions of late antique and early Byzantine handicraft from the fourth to the eighth century AD. Its perspective is to pay attention more on patronage, social taste, acculturation, workers and the economic industry of production which supported the demand, circulation and distribution of artefacts, than on the artistic evaluation of the objects themselves.
In the past, most studies on Pre-Roman societies in Italy (1st millennium BCE) focused on the elites, their representation and cultural contacts. The aim of this volume is to look at dependent and marginalized social groups, which are less visible and often even difficult to define (slaves, servants, freedmen, captives, 'foreigners', athletes, women, children etc.). The methodological challenges connected to the study of such heterogeneous and scattered sources are addressed. Is the evidence representative enough for defining different forms of dependencies? Can we rely on written and pictorial sources or do they only reflect Greek and Roman views and iconographic conventions? Which social groups can't be traced in the literary and archaeological record? For the investigation of this topic, we combined historical and epigraphical studies (Greek and Roman literary sources, Etruscan inscriptions) with material culture studies (images, sanctuaries, necropoleis) including anthropological and bioarchaeological methods. These new insights open a new chapter in the study of dependency and social inequality in the societies of Pre-Roman Italy.
La raccolta di contributi pybblicata nel volume si configura come un approfondimento dei temi illustrati nell'omonima mostra presentata presso il Museo di Stato di San Marino dal dicembre 2005 al novembre 2006. Gli scavi archeologici condotti nella Repubblica di San Marino fra il 1997 e il 2004 si inquadrano in un preciso progetto di ricerca e tutela del territorio iniziato con la realizzazione di una carta archeologica, Gli scavi condotti hanno restituito significativi materiali pertinenti agli insediamenti protostorici di questo comparto territoriale situato tra la costa adriatica del Riminese, l'Appennino montefeltrino ed i valichi posti alla testata della Val Marecchia. La precedente documentazione disponibile sugli insediamenti protostorici di San Marino era praticamente inesistente e dovuta a ritrovamenti sporadici.
Il volume è il resoconto scientifico degli scavi condotti negli ultimi anni presso Baggiovara (MO). In un’area in cui era solo indiziato un certo rischio di ritrovamenti, è emerso un tassello fondamentale per la conoscenza dell’organizzazione territoriale antica dell’Emilia. I dati raccolti evidenziano la capillare organizzazione delle campagne modenesi da parte degli Etruschi nel VI-V secolo a.C. e la fondazione sullo stesso impianto della più puntuale ed articolata centuriazione romana. Sembra confermarsi anche in questo caso come i circa due secoli di controllo del territorio da parte dei Galli Boi abbiano rappresentato solo apparentemente una drastica soluzione di continuità de...
Il volume propone uno studio geoarcheologico della pianura a nord-est di Bologna, con particolare riferimento ai territori di Minerbio e Budrio. La ricerca raccoglie le informazioni desumibili dalla cartografia archeologica e geologica e, attraverso l'analisi di carotaggi manuali effettuati per l'occasione, ricostruisce le vicende stratificate del territorio. Il dato stratigrafico così ottenuto viene elaborato per la produzione di una carta dello spessore dei depositi alluvionali post-romani. Il tutto viene infine messo in relazione con i dati da cartografia storica e reperibili nelle fonti scritte in un periodo compreso tra XI e XIV secolo, al fine di contestualizzare stratigraficamente l'evoluzione dei sistemi poderali e del paesaggio naturale.
II Volume II comprende cinque sezioni: la sezione V “Archeologia rurale, ambientale e del paesaggio”; la sezione VI “Produzioni”; la sezione VII “Insediamenti rupestri”; la sezione VIII “Archeologia dell’Architettura” e la sezione IX “Bioarcheologie”.
Il volume contiene una sezione monografica dedicata a “La datazione delle malte in architettura” che raccoglie dieci contributi di singoli studiosi o gruppi, italiani e stranieri, che da tempo si occupano del tema. Senza pretendere di fornire un panorama esaustivo delle ricerche a livello internazionale, la curatrice della sezione ha invitato alcuni studiosi a scrivere saggi di tipo metodologico sui metodi di datazione archeologica e archeometrica delle malte che, al momento, sembrano fornire i migliori esiti sul campo. La richiesta per tutti è stata quella di fornire i principi di base del metodo, di mettere in luce i limiti di applicazione, le problematiche e i margini di migliorament...
L’Oltrepò pavese in generale, la Valle Staffora in particolare, hanno un enorme potenziale informativo per quel che riguarda l’assetto del territorio in antico. Mai però era stato approntato un programma organico di ricerca fino a oggi. I numerosi interventi archeologici operati in quelle terre sono stati generalmente frutto del controllo attento del territorio da parte della Soprintendenza, prevalentemente attraverso interventi di emergenza, derivati da lavori edili o agricoli. Un unico pur ridotto precedente di indagine programmata è rappresentato dalle campagne di scavo in loc. Casette di Campospinoso (PV), negli anni 2005-2008, curato dallo scrivente per l’Università di Pavia. ...