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La guerra è l’attività in cui l’uomo ha sempre espresso un particolare talento. Anche Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa, si convinse di non poterla eliminare. Si adoprò pertanto per renderla più umanamente sopportabile. È stato il progresso a cambiare le carte in tavola. Oggi sono le asimmetrie e le forme alternative di conflitto a prendere il posto della guerra combattuta in prima linea. Gli scontri non frontali e le attività di intelligence economica sono la fanteria, la cavalleria e le armi di un tempo. La letalità si ottiene anche distruggendo ordini interni e mercati, hackerando sistemi strategici per la sicurezza dei paesi o influenzando le elezioni. Che piaccia o meno l’economia è un’arma. È compito degli “statisti” guardare avanti, capire, studiare e attuare una politica che tuteli il bene dello Stato. Bisogna solo capire se ci sono statisti o solo politici miopi. Questo saggio di Lanzara è una vera e propria guida propedeutica alla guerra economica, studiata e descritta nelle sue molteplici sfaccettature ed espressioni.
Mario Pirani - uno dei più dissacranti testimoni del secolo appena pas sato - conduce i l lettore in un lungo viaggio at traverso ot tant 'anni di vita italiana. Dall'infanzia, maturata nei brevi splendori della Belle Époque degli anni Venti, al la giovinezza , t rascor sa durante un per iodo t ra i più bui del Novecento, quando per poco l 'or rore del lo s terminio nazi s ta non cancel lò la famiglia ebrea dei Pirani -Coen, all 'atmosfera colma di speranze dell'immediato dopoguerra, che indusse il giovane Pirani ad accogliere il verbo comunista e adoperarsi per la ricostruzione mater iale e morale del la nazione. Nel 1961 la "cesura net ta" della sua esistenza, che lo por ta a uscire da...
Difenderemo il Canale di Suez con il nostro sangue e le nostre armi. Risponderemo all’aggressione con l’aggressione, al male con il male. Gamal Abdul Nasser La crisi di Suez è stato uno dei primi drammatici episodi della Guerra fredda. Il 26 luglio 1956 il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser nazionalizza la Compagnia universale del canale di Suez. È l’inizio di una crisi culminata con una guerra che vedrà il ridimensionamento del ruolo delle potenze coloniali europee come Francia e Inghilterra a vantaggio degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. Come reagì alla crisi la destra nazionale italiana? L’autore ricostruisce accuratamente le posizioni di un’area magmatica come ...
Il libro ripercorre alcuni momenti della storia di Fiat in America latina, mettendo al centro le fabbriche, gli operai e dirigenti. I primi stabilimenti di produzione furono aperti nel secondo dopoguerra, con un’espansione di tipo “coloniale” diretta ai paesi in cui era concentrata la maggiore emigrazione italiana. La società creata in Argentina, la Fiat Concord, dalla metà degli anni Cinquanta, in appena un decennio, superò in volume di produzione le maggiori case americane ed europee. Realizzò anche grandi profitti, diffondendo uno stile italiano nella cultura automobilistica. Dal 1972, quando fu rapito e ucciso il suo dirigente Oberdan Sallustro e dopo il golpe militare del 1976...
"Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti." Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia.
La Cina è un paese chiave nel mondo di oggi. Molti ne parlano, ma spesso non colgono i motivi profondi del suo successo. Esso dipende dalla sua storia millenaria, che ha forgiato l’anima e il carattere dei suoi abitanti. I cinesi sono laboriosi, concreti, intelligenti, mirano a fare le cose bene, ma soprattutto in fretta. Devono recuperare il tempo perso nel regime maoista, durante il quale ci si era illusi di creare un uomo nuovo e una società nuova. Quella esperienza, pur così dura e traumatica, ha però insegnato loro a lavorare insieme per uno scopo comune. L’individuo conta ma solo se contribuisce a realizzare gli obiettivi dell’intera società. La dirigenza politica, a partire da Deng Xiao Ping, ha inventato una politica nuova e incredibile, riuscendo a coniugare sinergicamente due opposti, il comunismo e il capitalismo. Sarebbe interessante ascoltare il giudizio di Karl Marx su questa invenzione che contraddice i termini della sua ipotesi politica: il successo del capitalismo scaverà la fossa su cui crescerà il comunismo.