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«Una notte ho sognato un demone che mangiava i libri di casa mia.» E al risveglio, questo sogno diventa per l’autore un rovello: un ipotetico demone come sceglierebbe i titoli da aggredire? E quali sarebbe necessario salvare? Comincia così un percorso di riscoperta di storie e autori che hanno accompagnato una vita, e che forse oggi possono permettere di capirla. I libri, infatti, scandiscono il tempo che ci è dato: da studenti magari ci appassioniamo a Rimbaud e ai Decadenti, immaginandoci anarchici e maledetti come loro, mentre più tardi ci lasciamo sedurre dalle teorie dei grandi filosofi e Popper diventa il nostro mito. Un periodo di disoccupazione o pausa forzata, con le sue frus...
Nel mondo politico e in gran parte del giornalismo italiano si assiste da tempo a un fenomeno: la "scomparsa dei fatti". Oggi sono spesso le opinioni a trasformarsi in fatti. In un paese dove lo scontro ideologico è diventato la prassi, gli esempi di questa situazione abbondano ovunque. Nella coscienza collettiva si radicano "fatti" che non sono mai stati tali. Due soli esempi: è convinzione comune che il contingente italiano sia stato mandato in Iraq a seguito di una risoluzione dell'Onu. Falso: ci si è andati molto prima. Il ministro Mussi ritiene giusto che il Paese consenta all'Unione Europea la prosecuzione della ricerca sulle cellule staminali. Traduzione: Mussi attacca la vita, i cattolici, e vuole abolire la legge corrente. Corrosivo come sempre, Marco Travaglio dimostra come l'informazione in Italia, salvo rarissime eccezioni, abbia del tutto smarrito la sua funzione originaria.
Andata in onda per la prima volta nel 2007 e diventata presto una serie di culto, Boris viene vista e rivista ancora oggi da un pubblico giovane sempre più ampio, un esempio di quanto la comicità possa unire e creare comunità. Ambientata in un set televisivo romano, racconta un microcosmo popolato da ruffiani, imbroglioni e narcisisti che non riusciamo a odiare, grande metafora di un Paese che non cambia mai. Boris mescola assieme satira amara, farsa e parodia: accoglie le lezioni della situation comedy americana e le adatta a maschere e sensibilità comiche “molto italiane”, producendo un cocktail dal gusto agrodolce e familiare. Matteo Marinello propone un’analisi di questa serie diventata ormai classica, una tragicommedia che riflette sull’industria televisiva, sull’immaginario nazionale e su noi stessi. “Il libro di Matteo Marinello prende di petto Boris, ne scandaglia la struttura e gli episodi, ne ricostruisce le principali direttrici, senza fare giustamente troppo caso all’unicità di questa serie italiana ma approfondendone la forza durevole, l’eternità inattesa”. (Luca Barra)
Dentro e dietro la tv, sotto i titoli dei giornali, tra le pieghe delle intercettazioni, bruciano i fatti. L’Italia di oggi inventata, manipolata e negata dal potere dei media. Con una intervista a Roberto Saviano. Il Giornale radio trasmette soltanto notizie di fatti realmente accaduti, imparzialmente scelti tra quelli di importanza nazionale o internazionale, obiettivamente riferiti nei loro esatti particolari, disposti nell’ordine che meglio corrisponde all’interesse del pubblico. – Il Giornale radio, Guida pratica, RAI 1948 Se di un evento non si parla in tv è come se non esistesse. Ma quando se ne parla, spesso viene usato e distorto. In altre parole bruciato. Il mondo dell’i...
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Oggi le persone si stimano e si rispettano in base al loro grado di utilità materiale da rendere agli altri e non, invece, al loro valore intrinseco ed estrinseco intellettuale. Per questo gli inutili sono emarginati o ignorati.
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E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
"Siamo tutti Boris. Un libro scritto a cazzo di cane" è il libro ufficiale dedicato alla serie tv più geniale d'Italia. Attraverso interviste, curiosità, foto inedite e con il contributo di tutto il cast, vengono analizzati i retroscena di Boris costruendo un vero e proprio "backstage cartaceo".