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Qualcuno può discutere di Dante senza essere peDante? È possibile tirare in ballo la Commedia senza trasformarla in tragedia? Perché aneliamo tutti al Paradiso, ma ci piace tanto l’Inferno? A queste e a molte altre domande risponde l’autore nelle sue lezioncine dantesche, divertenti e istruttive al tempo stesso, scritte con un linguaggio semplice, diretto, accattivante e ricco tanto di humour quanto di pathos. Se a scuola avete odiato la Divina Commedia, è giunto il momento di rivedere alcuni vostri giudizi; se invece l’avete amata, scoprirete molte curiosità, che ve la faranno amare ancora di più.
Osservando e ascoltando i personaggi di Delitto e castigo – Sonja e Lizaveta, soprattutto, ma anche Raskol’nikov, Marmeladov e Katerina Ivanovna – l’autore ne coglie i legami con alcune tematiche attuali, in una riflessione tanto intima e personale quanto radicata nei temi portanti della “mitobiografia”. Sonja sembra delineata da Dostoevskij a partire dal Cristo giovanneo e dal “Cantico del servo sofferente” di Isaia; il dialogo tra lei e Raskol’nikov riecheggia quello tra Gesù e Nicodemo; Lizaveta e il Vangelo che proprio lei ha donato a Sonja (Lizaveta è la seconda vittima di Raskol’nikov, che nemmeno ricorda di averla uccisa) sono il cuore della narrazione di Dostoevskij. Ne emergono la possibilità di una piena libertà dalla colpa e dal male come destino, il superamento dell’immaginario paterno legato al divino, la concretezza quotidiana del bene e del perdono. Una grazia “laica” appare come sostanza del mondo, o meglio: come sua e nostra modalità di esistenza possibile.
MCM - Milano Capital of the Modern, edited by Lorenzo Degli Esposti, is made up of texts and images from over 300 contributors from Europe and the US, across three generations, involved in the activities of the Padiglione Architettura in EXPO Belle Arti of Vittorio Sgarbi, a programme by the Regione Lombardia hosted in the Grattacielo Pirelli during the EXPO 2015. They investigate the relationships between modern architecture, the city of Milan (Razionalismo, reconstruction, Tendenza, Radical Design, up to current research) and the city in general, between single and specific works and the large scale of the urban territory, in the contradictions between architecture autonomy and its dependence on specific place and historical time. The idea of MCM is that each capital of the Modern brings an original version of modernity in architecture: in the specific Milanese case, this kind of Modern is characterized by the simultaneous presence of abstract, systematic and syntactic features and an ontological conception of both buildings and architectural and urban voids.
In the 1960s, American architect Robert Venturi made a case for the difficult whole, opposing mainstream modern architecture that ignores all the intricacies of life and produces pure space, or "easy unity". The architecture Venturi was aiming for embraces diversities, inevitable in any project. This new book, edited by Architecture Without Content, a research group at Ecole Polytechnique Federale de Lausanne's School of Architecture, offers a fresh analysis and a thorough re-evaluation of Venturi s idea of "the difficult whole" as both a looking glass and a possible tool for architecture today. Through a radical re-reading of found material from the Venturi Scott Brown archives, the editors...