Welcome to our book review site go-pdf.online!
You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
La formación artística: creadores-historiadores-espectadores
En esta publicación se recogen los trabajos presentados en el XXI Congreso Nacional de Historia del Arte (CEHA), celebrado en el Palacio de la Magdalena de Santander entre los días 20 al 23 de septiembre de 2016. El eje vertebrador de dicho congreso giró en torno a una temática a la vez monográfica y transversal: LA FORMACIÓN ARTÍSTICA. Se aborda este objetivo desde la doble perspectiva que plantean los dos protagonistas principales del diálogo artístico (el creador y el espectador), pasando por el historiador del arte como mediador entre ambos. Empleando este hilo conductor, se traza el rico panorama investigador nacional, tratando de reflejar las principales orientaciones metodológicas de la disciplina, así como las líneas de trabajo más consolidadas y las emergentes. Las aportaciones en cada uno de los seis bloques (desde el gremio, la formación académica o la universitaria, la educación de la mirada, la crisis de la Historia del Arte, las fuentes, la historiografía y la literatura artística y, por último, el dedicado a proyectos, tesis y grupos de I+D+i) presentan una visión actualizada de algunas de las tendencias de la investigación en Historia del Arte.
Manila, 1645
Manila, 1645 reconstructs what the city of Manila was like before the earthquakes of the mid-seventeenth century. The book demonstrates the importance of addressing the history of Southeast Asia as a multi-layered framework, rather than a series of entangled histories. In doing so, Manila is contextualized not merely as a Spanish settlement connected to New Spain via America, but instead within Southeast Asia, situated between the Chinese and the Sulú Seas, and located in the centre of commercial routes used by Armenian, Dutch, and Portuguese traders. This historical and geographical context is crucial to understanding later cultural dialogues. Urban planning, housing and architecture, and social networks in the city are also examined. The book will appeal to students and scholars interested in early modern history, global history and architectural history.
A la luz de Roma. Santos y santidad en el barroco iberoamericano – Volumen I. La capital pontificia en la construcción de la santidad
La creazione di nuovi santi e di nuove sante nei territori della Spagna, del Portogallo e dell’America iberica all’indomani dei decreti del Concilio di Trento contribuisce alla configurazione di un’arte nuova. Il processo ha inizio a Roma, sotto l’egida della Sacra Congregazione dei Riti e delle chiese locali, che negoziarono la creazione di questo nuovo immaginario. Questo primo volume si focalizza per tale ragione su Roma, sul funzionamento dell’organismo deputato alla valutazione delle nuove figure di cui si chiedeva la canonizzazione. I processi di beatificazione e di canonizzazione hanno un ruolo fondamentale nella configurazione di questo universo agiografico: essi rappresentano l’intervento della Chiesa di Roma ma testimoniano anche il processo di mediazione con le chiese locali, che ebbero parte attiva nella creazione della nuova santità. L’esito dei processi di canonizzazione fu celebrato attraverso cerimonie alle quali parteciparono la Chiesa di Roma e le chiese locali, con un apparato festivo e artistico che oggi possiamo studiare sia attraverso i testi, sia attraverso le stampe.
A la luz de Roma. Santos y santidad en el barroco iberoamericano – Volumen III. Tierra de santidad
Nella creazione dei nuovi santi barocchi del mondo iberoamericano, il pontificato ha giocato un ruolo decisivo. Tuttavia, il processo ha coinvolto le chiese locali e anche il potere civile, che ha promosso le cause, mettendo davanti a sé i propri agenti. I nuovi santi rispondono soprattutto alle esigenze rappresentative della nuova Chiesa americana.
A la luz de Roma. Santos y santidad en el barroco iberoamericano. Volume II: España, espejo de santos
In Spagna, più che altrove, il XVII secolo è il secolo dei santi. Non solo per l'elevazione agli altari di quell'inedito manipolatore di uomini e donne le cui virtù furono riconosciute da Roma nel 1622, ma in senso più ampio, a causa della posizione di crocevia che la monarchia ispanica aveva tra il Mediterraneo e l'Atlantico. Specchio tra due mari, la penisola iberica, vedeva riflessa nella sua luna interna la fonte di esempi di vita cristiana della chiesa primitiva, giganteschi o distorti, secondo il taglio e la recinzione dello scrittore religioso, anche se quasi sempre riconoscibili, come quelle ombre sfigurate che lasciavano trasparire i vetri spessi incorniciati da legni nobili che registrano gli inventari dell'epoca. Un po' più vicino allo specchio ispanico, gli archetipi della santità imitabile o ammirevole del tardo medioevo, santità militante, di clausura o guerriera, che mostrava un florilegio di esempi di vita vocazionale, sulla sedia, sul pulpito, nel convento e persino per i modi.
Archivo hispalense
None
Climate Change 2014 – Impacts, Adaptation and Vulnerability: Global and Sectoral Aspects
This latest Fifth Assessment Report of the IPCC will again form the standard reference for all those concerned with climate change and its consequences.
