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Una donna ricorda, e un passato doloroso rimasto a lungo sepolto nella memoria riemerge a sprazzi. Attraverso gli occhi di se stessa bambina, rivive le drammatiche esperienze della popolazione italiana dell’Istria durante e dopo la Seconda guerra mondiale: i bombardamenti, l’occupazione tedesca, l’arrivo degli slavi, l’esodo. A simboleggiare il trauma dell’esilio forzato, lo straziante momento della separazione dal cane York, cui la legava un affetto profondo, abbandonato la notte della fuga. York che come Argo, il cane di Ulisse, ha continuato ad aspettare invano il suo ritorno, fino alla morte. Un romanzo a sfondo autobiografico sorretto da una scrittura limpida e concentrata, e da immagini che si incidono a fondo nella memoria del lettore.
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«Succede spesso di aprire un saggio o un romanzo moderno e trovare una frase, una citazione, un verso che ci par di conoscere. Ma certo: è Omero, è Platone, è Eschilo... E allora mi fermo a pensare. Perché non ho mai colto quei frammenti sparsi come pietre preziose in testi greci dei generi più vari, distillati di una sapienza allo stato puro, trasparente e diretta?». Lettrice, traduttrice e interprete della saggezza antica, Maria Grazia Ciani ha interrogato per tutta la vita la lingua greca, custode del mito per eccellenza e della sua potenza filologica, poetica, metaforica. Oggi ne rilegge con altri occhi figure e storie per consegnarci suggestioni e intuizioni che illuminano e indu...
Che cosa ci fa a New York una statua di Ulisse che, reggendo una lancia, sembra voler sfidare il mondo? Perché Le Corbusier, sommo architetto, si ribellò alle illustrazioni dell’Iliade corrispondenti allo spirito della sua epoca? Attraverso quale alchimia il grande fotografo Mimmo Jodice ha saputo dare luce e tensione emotiva a corpi e volti che apparivano chiusi in un millenario silenzio? Che cosa unisce un film di Ermanno Olmi agli eroi dei poemi omerici? In che modo la Nuova Musica del Novecento si è servita di figure come Prometeo per capovolgere il rapporto tra parola e suono? Raffinata interprete della saggezza antica, indagatrice dell’universo dei miti e delle loro innumerevoli...
La traduzione di riferimento del capolavoro dell'antichità, con testo originale a fronte. Un mondo in cui la morte è evento dominante viene inondato di luce metafisica e fissato nell'immagine crudele di una forma perfetta e priva d’ombra. È il mondo perduto degli eroi, la privilegiata arena dei campioni, l’universo aristocratico dei principi: murato nelle sue leggi inesorabili, segnato da un tempo limpido e breve, bruciato dall’eccesso di splendore. Roberto Calasso lo ha paragonato a un «immane masso abbandonato nella pianura»; un masso che pesa su tutto l’immaginario greco, un universo pietrificato che proietta sull’Occidente innumerevoli figure carismatiche – Elena e Achil...
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La storia si svolge a Itaca, il tempo è quello del mito; ogni notte la tela, come una quinta teatrale, unisce e separa, incessantemente. Più ossessione che pazienza. Tre personaggi si muovono in questo romanzo breve e intenso di Maria Grazia Ciani: Penelope, Antinoo e Ulisse. Non ombre, ma corpi. Corpi che esitano. Penelope è rimasta, Antinoo è arrivato, Ulisse è tornato. Penelope l’ha aspettato. Ma l’attesa, più che un tempo, si è rivelata uno spazio, e lo spazio è stato occupato da Antinoo, principe e pretendente. Che cosa succede quando l’ospite si sostituisce all’atteso? Che cosa accade ai miti, a Penelope e Ulisse, e a noi? Dell’uomo Ulisse sappiamo molto, della donna ...
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