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Pubblicato dal celebre editore Sonzogno nel 1940, "Mary Mariù Maria" rappresenta uno dei romanzi più delicati mai prodotti dall’ingegno, quasi vulcanico, di Maria Volpi Nannipieri (in arte Mura). Incentrato sulla figura di una ragazza lavoratrice, legata al padre da un rapporto di affetto ma anche di gelosia, il libro ne segue le vicende di vita, con sguardo fra il divertito e il partecipe, delineandone i tratti anche proprio attraverso il nome, Maria, che ora diventa "Mary", ora diventa "Mariù". Emblematico di una metamorfosi continua, in lei, che la fa oscillare fra i vari ruoli che la società ammette in una donna: che sia figlia, impiegata, amante o moglie, Maria si confronta col mo...
La Lombardia occupa un posto di primo piano nella storia della tipografia e dell'editoria italiana, e in particolare di quelle che con maggiore assiduità si sono dedicate alla pubblicazione di riviste, periodici e giornali. Questo volume si concentra sulla produzione di periodici femminili offrendo una esauriente elencazione catalografica. Riproduzione a richiesta dell'edizione: Editrice Bibliografica, 1993 (Regione Lombardia. Fonti e strumenti 22)
The ‘new Italian narrative’ that began to be spoken about in the 1980s was not associated with a single writer or movement but with an eclectic and varied production. The eight essays that make up this volume set out to give a flavour of the breadth and range of recent trends and developments. The collection opens with two essays on crime fiction. In the first, Luca Somigli examines novels dealing with topical issues or recent history and which reveal a strong indigenous and regional tradition, while in the second, Nicoletta McGowan discusses the particular case of a noir by Claudia Salvatori. They are followed by essays on two of Italy’s best-known contemporary writers: Marina Spuntaâ...
Under Italian Fascism, African-Italian mulattoes and white Italians living in Egypt posed a particular threat to the pursuit of a homogenous national identity. This book examines novels and films of the period, showing that their attempts at stigmatization were self-undermining, forcing audiences to reassess their collective identity.
Simona Bianconi explores the creative process of writing, its communicative aspects and the traces of the writer himself in his creations, as well as the effect writing has on the personality of the author.Through the analysis of texts by six outstanding protagonists of the Italian novel in the first half of the 20th century, Bianconi gives answers to fascinating questions that arise about its creators and encourages the reader to experience and understand writing as a revelation of creativity and life.L'invenzione letteraria può dare vita a un secondo scrittore, a sua volta all'opera. A sua volta colui che comunica al di là della parola, che si assume l'importante responsabilità della cr...
Un incidente che forse non fu tale, con il sospetto di un coinvolgimento del duce. Così si chiude l’esistenza di Maria Assunta Volpi Nannipieri, in arte Mura. Varie volte, direttamente o indirettamente, la scrittrice incrociò sulla sua strada Mussolini, ma a segnarla per sempre fu un caso di censura che ha dell’incredibile. Il duce si espose infatti in prima persona ordinando di ritirare dal mercato «con la massima urgenza» un romanzo che a ben vedere anticipava i canoni razzisti da lui stesso imposti di lì a poco. Che cosa provocò quella condanna senza appello? Il carisma che l’aveva resa autrice di punta della casa editrice Sonzogno e seguitissima firma dei settimanali, attrave...
Homosexuality, bisexuality, transvestitism, and trans-genders represented new ideas, customs, and mentalities which shattered nineteenth-century Italy. At this time, Italy was a state in the making, with a growing population, a fading aristocracy, and new urban classes entering the scene. While still an extremely Catholic country, atheism and secularization slowly undermined the old, traditional morality, with literature and poetry endorsing innovative fashions coming from abroad. Laxity mixed with perversion, while new forms of sexuality mirrored the immense changes taking place in a society that, since time immemorial, was dominated by the Church and by a rigid class system. This was a rev...
"For the common reader as well as the professional one, Victoria de Grazia opens doors and sheds new light on a fascinating subject."—Mary Gordon, author of The Other Side
Le opere delle nostre scrittrici – da Ada Negri a Elsa Morante, da Grazia Deledda a Luce d'Eramo, da Matilde Serao a Sibilla Aleramo e Anna Maria Ortese – offrono il racconto di un'epopea sotterranea: quella della battaglia durata più di un secolo per garantire alle donne italiane piena cittadinanza. Leggere Non per me sola significa tuffarsi e rimanere sott'acqua guardando a un mondo apparentemente perduto ma che spesso riaffiora. Valeria Palumbo ci dà la possibilità di aprire gli occhi, di andare al di là dei canoni scavando più a fondo, di incontrare scrittrici finora dimenticate o sottovalutate, ma più attuali che mai, degne di essere conosciute e riconosciute. Caterina Caparello, "La27ora – Corriere della Sera" Dai racconti e dai romanzi di tanta letteratura femminile, troppo spesso esclusa dal 'canone' e quasi dimenticata, emerge un quadro ricco e sorprendente della condizione delle donne in Italia dall'Ottocento a oggi. Questo libro restituisce la voce a molte di loro.
Queering W. B. Yeats and Gabriele D’Annunzio: Modernist Playwrights challenges the general resistance in scholarship and queer studies to approach Yeats and D’Annunzio through a queer lens because of their controversial affiliations with fascism and elitism, their heterosexuality and their venerated canonical status. This book provides the first fully theorised queer and comparative reading of Yeats’s and D’Annunzio’s drama. It offers the novel contention that due to their increasing involvement in queer and feminist subcultures, their plays feature feelings that are associated with queer historiography and generate ideas that began to be theorised by queer studies more than half a century after the composition of the plays. Moreover, it uncovers an alert, subversive and often coded social commentary in eight key dramatic texts by each playwright and at the same time highlights the thus far neglected commonalities between the plays and the queer historical as well as cultural contexts of these two prominent modernists.