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Here is a piece by Mauro Giuliani of great beauty and musical value that is within the reach of any guitar player. I have added my fingerings to this piece so that the guitar can sing beautifully while the player maintains natural hand positions. I hopeyou enjoy it as much as I have! - Pepe Romero
Per secoli il letterato ha amato, e ama tuttora, definirsi melancholicus, considerando questa 'condizione' un dato fondamentale della propria dignità. Se oggi la parola 'melanconia' evoca prevalentemente quella lieve forma di depressione d'animo, che vira quasi al dolce, al piacevole, questo sostantivo ha nel passato della nostra letteratura una storia articolata che delinea una varietà di infiniti atteggiamenti oscillanti tra la cupa disperazione e lo sberleffo irridente: i diversi modi in cui l'uomo da sempre reagisce al male e al disastro. Dal Medioevo al Novecento, gli sguardi di Dante, Montaigne, Tasso, Milton, D'Annunzio e Saba, tra gli altri, hanno sondato i territori della melanconia in tutte le sue manifestazioni e trasformazioni, offrendoci di volta in volta un variato riflesso della nostra storia e della nostra cultura, italiana ed europea. Per capire la vastità e la complessità di questo fenomeno, polimorfo e spesso contraddittorio, Roberto Gigliucci costruisce un percorso antologico avvincente e ricco di suggestioni attraverso l''inchiostrosa sostanza' di cui la melanconia ha lasciato traccia.
Dal momento in cui è apparsa nel 1514, la «Melencolia I» di Dürer è ascesa a icona di culto – un culto in cui ha giocato un ruolo essenziale la sua esasperante, quasi irriducibile condensazione simbolico – esoterica, oggetto di secolari speculazioni almeno fino a quando, nel 1923, Erwin Panofsky e Fritz Saxl ne hanno dato un’interpretazione in apparenza risolutiva. Meno noto ma altrettanto illuminante è il contributo di uno dei fisici più eterodossi del nostro tempo, David Finkelstein, il quale, prendendo le mosse dallo studio dei due grandi storici dell’arte, offre dell’incisione un’originale analisi che riconduce ogni elemento a specifici ambiti scientifici e ne sottolin...
Sul principio di polarità, fra esaltazione e abbattimento, si è basata la riflessione che fa da filo conduttore al concetto di melanconia, affrontato all’interno di questo libro. L’aspetto romantico della melanconia è solo una faccia di un argomento che affonda le radici nell’antichità e si snoda nel tempo e nella storia fino a toccare gli studi psicologici sulla melanconia come malattia. Il senso sfuggente e misterioso di ciò che accade in questa esperienza umana è stato affrontato con un’analisi che mette in relazione gli studi e il vissuto dello storico dell’arte Aby Warburg con le teorie psicanalitiche, cliniche e filosofiche. Uno studio interdisciplinare condotto nelle regioni oscure della ragione dove perdersi o affrontare il paradosso della verità.
«I vampiri, assumendo connotati diversi, ritornano, prima o poi. Anche i libri sui vampiri – così sperano i loro autori – hanno una qualche possibilità di ritornare, di non morire». Così Vito Teti introduce il ritorno di questo libro in una nuova edizione completamente rivisitata, a chiudere idealmente quel «trittico della melanconia» che comprende Il senso dei luoghi e Quel che resta. Ma ogni ritorno è anche una novità, e così è per questo saggio, che si arricchisce di un ampio capitolo e di un ricco apparato iconografico che segue l’immaginario del revenant nelle sue rappresentazioni antiche e declinazioni contemporanee. La figura del vampiro offre elementi di riflessione ...