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Soldati, disertori, partigiani… Furono tanti i tedeschi che passarono alla Resistenza. Una straordinaria inchiesta su una pagina sconosciuta della nostra storia. Enrico Deaglio Ogni biografia nasconde un romanzo, come quella del capitano della Kriegsmarine Rudolf Jacobs, morto sulle colline di Sarzana. È la sua storia a ispirare Il buon tedesco di Carlo Greppi, che contribuisce a gettar luce su questo piccolo esercito di senza patria e senza bandiera. Simonetta Fiori, "la Repubblica" Pochi documenti, molte tracce, molte voci, un lavoro di ricucitura da tessere con pazienza. Un panorama documentario che le ricerche di microstoria hanno insegnato ad affrontare e a risolvere. Anche se fosse ...
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
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Risorgimento, Grande guerra, Fascismo, Resistenza. Gli snodi cruciali dell’Italia contemporanea sono passati anche attraverso la loro “messa in scena” tramite oggetti, dipinti, documenti. Parte integrante del paesaggio memoriale, i musei costituiscono un dispositivo narrativo che contribuisce a plasmare una peculiare lettura e trasmissione del passato. Il libro ricostruisce vicende ed evoluzioni dei musei storici – con particolare riferimento a quelli intitolati al Risorgimento – dagli ultimi decenni dell’Ottocento agli anni Sessanta del secolo scorso, quando il loro impianto “patriottico” mostra incrinature sempre più vistose. Coinvolgimento delle istituzioni e ruolo dei direttori, linguaggi e tipologie degli allestimenti, battaglie politiche e ricadute sociali: l’operazione museale si rivela un osservatorio ricco di implicazioni, utile anche a decifrare l’attuale fase di ripensamento dei modelli di rappresentazione, comunicazione e uso pubblico della storia.
L’histoire d’un pays européen peut-être bien comprise si le travail historiographique va au-delà des frontières et si on utilise des sources et des méthodes propres à d’autres sciences sociales. Ce travail établit un parallèle entre l’histoire et la mémoire de la « république du Vercors » (1944) et celles de l’Alto Tortonese (1944-1945), (Piémont). L’auteur se penche sur les aspects utopiques et sur les aspects concrets que présente la vie à l’intérieur d’une « zone libre ». Étudier la mémoire signifie également étudier son contraire, c’est à dire le refoulement individuel ou collectif de la violence qui a bouleversé ces deux zones.
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La presenza di neofascisti a Savona nell'immediato dopoguerra venne segnalata dalla questura nel gennaio 1946 con la scoperta e la neutralizzazione del Gruppo Autonomo Barracu delle SAM, le Squadre Azione Mussolini. Nel novembre dello stesso anno si costitu� il Partito Nazionale Italiano (PNI), un precursore del MSI, con pochissimi aderenti e Commissario venne nominato lo studente universitario Ferruccio Lentini, gi� attivo nel Fronte dell'Uomo Qualunque con Federico Mistretta. I due neofascisti diedero origine nel giugno 1947 alla prima sezione savonese del MSI. Nella citt� di Savona, caposaldo della classe operaia, il MSI e le sue organizzazioni collaterali, ebbero sempre poco seguito grazie al Partito Comunista Italiano (PCI) che ha svolto per lungo tempo e molto pi� che in altre parti d'Italia, una funzione egemonica sulla politica locale. Una egemonia incontrastata sul piano politico, storico e culturale.In provincia il MSI ebbe maggior successo, seppure molto limitato.