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La vicenda del terrorismo e degli Anni di piombo ha segnato in profondità la storia personale e l'episcopato di Carlo Maria Martini, giunto come vescovo a Milano nel febbraio 1980, all'inizio di un anno che fece registrare un numero record di omicidi e attentati. Martini cercò di rimanere sempre accanto alle vittime, ma anche di aprire un dialogo con coloro che avevano scelto di seminare terrore, per convincerli a rinnegare la strada della violenza. In questo ebook la puntuale ricostruzione di quanto fatto e detto da Martini in quegli anni si intreccia con le testimonianze inedite di molti familiari di vittime del terrorismo – toccanti e capaci di aprire squarci di riflessione originale – e di alcuni suoi stretti collaboratori. Emergono così non solo le fatiche e i tormenti di Martini di fronte a eventi che lo coinvolgevano profondamente, ma anche particolari inediti di vicende che fecero scalpore in quegli anni.
Come mai tanti giovani appartenenti ai gruppi della sinistra rivoluzionaria hanno creduto di poter cambiare il mondo?Come volevano cambiarlo e per quali ragioni?Perché a un certo momento hanno cominciato a pensare che la violenza fosse lo strumento necessario per realizzare questo sogno?Perché davano per scontato che la rivoluzione fosse il passaggio obbligato per accedere a una vita degna di essere vissuta, a una vita autentica?Angelo Ventrone indaga alcuni decenni della storia recente del nostro paese, dal 1960 fino alla fine degli anni Ottanta, per capire cosa è accaduto e cosa è restato di quei sogni e di quelle ribellioni.
È stato pesantissimo il tributo pagato dalla magistratura italiana alla ferocia degli "anni di piombo": undici magistrati assassinati dal 1976 al 1980, quando la vampata di quotidiana furia violenta accesasi nel nostro Paese si pose come il problema prioritario e assillante. L'ultimo atto di questa carrellata di orrori fu l'uccisione di Mario Amato, Sostituto Procuratore di Roma incaricato dell'inchiesta sugli ambienti della destra eversiva in cui maturarono alcuni tra i crimini più efferati di quel periodo. Con la consueta perizia e attenzione ai fatti - servendosi dell'ausilio delle carte processuali, di fonti giornalistiche dell'epoca, nonché di interviste inedite ai familiari delle vittime - Achille Melchionda ricostruisce in modo ineccepibile gli anni più bui della nostra nazione, cercando di fornire una possibile risposta a coloro che, ancora oggi, a distanza di decenni, non conoscono il nome di chi li privò per sempre dei loro cari.
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Questo libro cambia la storia d'Italia. L'incontro di cui parla – fra vittime e responsabili della lotta armata degli anni settanta – è infatti destinato ad avviare un radicale cambio di paradigma storico: non si potrà più guardare agli «anni di piombo», ai loro fantasmi e incubi, con gli stessi occhi; né si potrà tornare a un'idea di giustizia che si esaurisca nella pena inflitta ai colpevoli. Le prime pagine ancora oggi dedicate alla lotta armata e alle stragi, le centinaia di libri pubblicati, i film, le inchieste dimostrano non tanto un persistente desiderio di sapere – comunque diffuso, anche a causa di verità giudiziarie spesso insoddisfacenti –, ma anche e soprattutto ...
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Una piccola storia ignobile della giustizia italiana, subito cancellata e rimossa. La prova generale della strategia della tensione. A cinquant'anni dai fatti, un libro-inchiesta, degno erede dei lavori di Corrado Stajano e di Camilla Cederna, rivela le verità nascoste di uno dei momenti chiave della storia repubblicana. Milano, 25 aprile 1969: due ordigni scoppiano alla Fiera campionaria e all'Ufficio cambi della Banca Nazionale delle Comunicazioni della Stazione centrale, provocando una ventina di feriti. È il primo atto della campagna di attentati che pochi mesi dopo porterà a Piazza Fontana. L'Ufficio politico della questura, fin dalle prime ore, punta verso gli anarchici. A condurre ...