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This book explores mobilities as a key to understanding the practices that both frame and generate contemporary everyday life in the urban context. At the same time, it investigates the challenges arising from the interpretation of mobility as a socio-spatial phenomenon both in the social sciences and in urban studies. Leading sociologists, economists, urban planners and architects address the ways in which spatial mobilities contribute to producing diversified uses of the city and describe forms and rhythms of different life practices, including unexpected uses and conflicts. The individual sections of the book focus on the role of mobility in transforming contemporary cities; the consequen...
1862.199
Che libro è questo? Non è precisamente un libro di testo, non è un manuale, non è alla fine neanche un libro di teoria. Probabilmente è molto di più. Questo è un libro che, adoperando strumentalmente uno sguardo pedagogico (i Laboratori di Teoria del Progetto nei quali insegniamo al Politecnico di Torino, ma anche molte altre esperienze didattiche al di fuori della nostra scuola) e collocandosi dentro un contesto di indagine scientifica (il dottorato di ricerca), cerca di mettere insieme la pratica dell'insegnamento e la teoria del progetto, magari a partire dall'esperienza del fare, vero e proprio baricentro di tutto il volume. Teoria, metodo ed esercizio entrano insieme, con una buona dose di ovvietà e di evidenza, nella riflessione sull'insegnamento, quella che qui chiamiamo, con un poco di compiacimento, la pedagogia della progettazione architettonica. Ne costituiscono i tre cardini essenziali. In fondo, per trasmettere una disciplina (che, come l'architettura, ha in sé sostanza di sapere e anche sostanza di pratica), dobbiamo costruirne o ri-costruirne una teoria, definirne un metodo, addestrare e addestrarci al suo esercizio.