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This collection of essays investigates the multifarious meanings of the Great War considered from a multifaceted perspective as the event that opens up the cultural history of the 20th century. After an introduction delineating ‘unrepresentability’, the core methodological issue of the book, the volume brings together many different strands of analysis and is divided into two main sections: the first provides a cultural and philosophical framework while the second explores specific linguistic and literary issues. Given the variety of perspectives and methodological approaches adopted by the contributors, the volume offers original and useful insights into WWI. The underlying rationale of the book, remaining faithful to the catastrophe of the war, without transforming it into a mere object of scientific investigation or ideological interpretation, helps to shed light on contemporary scenarios.
This interdisciplinary collection of essays demonstrates how the ethical and political problems we are confronted with today have come to focus largely on life. The contributors to this volume define and assess the specific meaning of life itself. It is only by doing so that we can understand why life has become an all-encompassing problem, why all questions, especially ethical and political, have become vital questions. We have reached a moment in history where every distinction and opposition is no longer in relation to life, but within it, and where life is at once a theoretical and practical problem. This book throws light on this nexus of problems at the heart of contemporary debates in bioethics and biopolitics. It helps us understand why and how life is understood, valued, cared for and framed today. Taking a genuinely transdisciplinary approach, these essays demonstrate how life is a multifaceted problem and how diverse the origins, foundations and also consequences of bioethics and biopolitics therefore are.
Behemoth è il mostro citato da Giobbe nell’Antico Testamento che resiste al Dio ordinatore del cosmo e che dovrebbe apparire prima della fine del mondo per seminare il terrore. È a questa potente metafora che Franz Neumann ricorre per descrivere il nazismo, incarnazione del non-Stato per eccellenza, del caos, dell’anarchia, dell’illegalità. Con la pubblicazione di questo saggio rivoluzionario nel 1942, Neumann, ebreo tedesco in esilio, è tra i primi a esaminare le istituzioni politiche del Terzo Reich in rapporto ai processi di organizzazione della vita economica. Dall’analisi delle istituzioni, della burocrazia e dell’industria pubblica e privata emerge il quadro di uno Stato la cui funzione fu, tra le altre, quella di sopprimere le libertà politiche e di spogliare i lavoratori di qualsiasi diritto, organizzandone il consenso intorno al razzismo imperialista.
I saggi raccolti nel volume indagano il concetto di “contemporaneo”, mettendone in questione il significato storiografico tradizionale. Investigando la temporalità della rammemorazione (Bloch e Benjamin), della comprensione e dell’arte (Gadamer), dell’inconscio (Freud e Lacan), della relazione etica (Levinas) e dell’interpretazione post-storica (Calasso), essi lasciano emergere come il contemporaneo non sia una nozione cronologica di tempo, corrispondente al presente o all’attuale, ma indichi una rottura del continuum temporale. Si tratta di un’intempestività, che diviene il luogo di un incontro evenemenziale tra una pluralità di tempi, tra un passato riattualizzato e l’avvenire. Il contemporaneo non nomina perciò una sincronia, bensì un’anacronia, che irrompe nella diacronia del tempo, impedendo al presente di coincidere con se stesso.
Individuando linee interpretative inedite e originali della critica di Simone Weil, il saggio di Cosimo Schena propone la mistica come antidoto alla deriva totalitaria. Per affrontare un tema tanto ampio qual è il totalitarismo, l’autore ha scelto di focalizzare gli sforzi nel tentativo di far emergere l’idea di Stato elaborata da Weil, pensatrice che non si limita semplicemente a formulare teorie, ma la cui vita stessa diventa il manifesto di un pensiero in atto. Professoressa di filosofia, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i franchisti, lavoratrice agricola, esule in America e infine a Londra come collaboratrice della Resistenza, la vita di Simone Weil non si ferma all’apparenza, ma scava nel profondo e tocca tutti coloro che si affacciano al suo pensiero, alimentato anche dalla svolta mistica.
Viviamo in una società in cui la tecnologia è entrata in simbiosi con le nostre vite. Inevitabilmente anche l’arte è stata toccata dalle ultime frontiere del sapere. Questo saggio esplora i punti di contatto esistenti tra la robotica e l’arte, tra il rigore della scienza e la libertà dell’azione pittorica, tra la percezione e il senso estetico. Con un’analisi multidisciplinare e traendo dalla propria esperienza personale di robotico e artista, l’autore presenza un’attività espressiva dell’uomo – quella dell’arte robotica – che sta compiendo i primi passi nella nostra dimensione umana.
Il volume offre la prima introduzione italiana all’opera di Siri Hustvedt, autrice statunitense di origini norvegesi, oggi fra le più lette e tradotte al mondo. In particolare verte sul nesso, imprescindibile nella sua produzione letteraria e saggistica, tra poetica e neuroscienze cognitive, campi del sapere che, insieme alla filosofia, all’estetica e alla psicologia, Hustvedt attraversa di continuo, contribuendo al dialogo, oggi essenziale, tra le humanities e le scienze naturali. Questioni di genere, riflessioni sul trauma e sulla malattia, sulla dimensione cognitiva che lega memoria, immaginazione e narrativa, oltre al suo impegno politico e sociale, fanno di Siri Hustvedt un’autri...
Il volume raccoglie una serie di studi dedicati al pensiero critico. Società della merce, spettacolo e biopolitica neoliberale sono i tre assi tematici intorno ai quali questi scritti sono raccolti e organizzati, con un approccio critico e genealogico alla teoria politica. L’assunto marxiano per il quale sotto il capitalismo gli uomini sono governati da astrazioni che mirano a plasmare tutti i luoghi della produzione e della riproduzione sociale, oltre che le forme e i contenuti della coscienza sociale generalizzata, costituisce lo sfondo teorico della riflessione chiarito nel saggio introduttivo. La costituzione e il consolidamento della moderna società della merce, che ha come corollar...
Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, questo libro vuole essere un doveroso contributo a uno degli intellettuali più importanti del Novecento. Attraverso gli scritti di Dario Bellezza, Gianni Borgna, Davide D’Alessandro, Antonio De Simone, Giovanni Franzoni, Enzo Siciliano e Paolo Volponi e con le interviste a Franco Ferrarotti e Walter Siti, il volume intende ripercorrere, con sguardo critico, l’opera di Pasolini, mostrandone la forza e la debolezza, l’espressività delle arti poetica e cinematografica, la cifra autentica di uno scrittore “corsaro”, scomodo e urticante, che ha trovato la morte forse dopo averla accuratamente preparata. Da queste pagine emergono il senso tragico di un cammino, le intuizioni profetiche, il costante lavorìo su sé stesso, la difficile separazione tra l’opera e la vita. Pasolini ha ceduto la vita lasciando un’opera destinata a restare. Scritti di: Dario Bellezza, Gianni Borgna, Davide D’Alessandro, Antonio De Simone, Giovanni Franzoni, Enzo Siciliano, Paolo Volponi
L’insorgere di dissidi socio-politici da sempre tende a stimolare lo sviluppo e la conservazione delle relazioni culturali tra letterati che, più o meno volontariamente, si allontanano dalla lingua, dalla cultura e dalla società di provenienza, come nel caso particolare di esuli ed espatriati, ma anche di diplomatici e viaggiatori. Attraverso una riflessione sulla nascita delle reti e sull’interazione di questi intellettuali, il volume presenta alcuni casi di studio per mettere in evidenza il processo di creazione e di consolidamento di uno spazio letterario che ha delineato una nuova dimensione di cosmopolitismo europeo e nazionalismo fra loro integrati. L’intento è quello di riflettere sull’ambiente e sulla costruzione o decostruzione della rete culturale, approfondendo l’influenza che questa esercita sulla genesi di un testo e sulla sua trasmissione.