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Olivier Blanchard, former chief economist of the International Monetary Fund (IMF), is author of one of the most important standard macroeconomics textbooks, which is used throughout the world. Endorsed by Blanchard himself, Anti-Blanchard Macroeconomics critically analyzes prevailing economic theory and policy in comparison with alternative approaches. This thoroughly revised edition represents a field of research that has developed through intense theoretical debates, continual empirical testing and the resultant disputes about economic policy.
Theorizes about the underlying political dynamics that shape the use of wage policy as a pre-distributive instrument of leftist governments.
Dimenticato dagli eredi più o meno degni della tradizione del movimento operaio, Marx viene invece letto, citato e celebrato dagli organi di stampa della grande finanza mondiale, dall’“Economist” al “Financial Times”. Un paradosso solo apparente, che si spiega con il crescente interesse delle classi dominanti verso la grande ambizione del metodo scientifico marxiano: disvelare le “leggi” di movimento del capitalismo per tentare di anticipare le sue traiettorie. La più rilevante di queste “leggi” trae origine dalla feroce competizione tra capitali che ogni giorno sui mercati determina vincitori e vinti, con i primi che “uccidono e mangiano” i secondi: è la cosiddetta tendenza verso la centralizzazione dei capitali in sempre meno mani, che inedite tecniche di ricerca consentono oggi di verificare empiricamente. Ma questa tendenza non riguarda solo la sfera economica. La sua forza dirompente agisce a tutti i livelli e contribuisce a delineare i tratti distintivi di questo tempo carico di minacce: dal declino delle democrazie liberali alle recrudescenze imperialiste, fino ai nuovi venti di guerra globale.
C’è un modello di Stato che è in grado di garantire, allo stesso tempo, libertà e autonomia alle sue istituzioni e agli individui che le compongono? Secondo Bruno Leoni, accademico italiano prematuramente scomparso, c’è la possibilità che la forma di Stato federale possa incarnare tutto questo, anche alla luce del ruolo svolto dall’Unione Europea nella sua attività di stabilizzazione democratica del continente. Il compito che il federalismo è chiamato ad assolvere non è solo quello di offrire una cornice istituzionale tale da permettere la più ampia libertà di movimento di merci e servizi, a livello sia nazionale che internazionale, ma anche di consentire agli individui che rappresentano la società di scegliere liberamente quale forma politica determinare. Il testo offre un’ampia riflessione sui temi dell’individualismo metodologico, attraverso la comparazione delle figure più eminenti della sociologia, della politica e dell’economia internazionale.
In un universo contemporaneo costellato da una miriade di immagini sia fisse che in movimento e caratterizzato da un loro influenzarsi, attirarsi e scontrarsi reciprocamente come da un loro proliferare, circolare e migrare da una galassia di implicazioni all’altra, ciò a cui si assiste è una perdita di un senso univoco non solo per la singola immagine, ma anche per i collegamenti che si vengono a instaurare tra di esse. Si tratta di un fenomeno interdisciplinare che soprattutto rompe l’isolamento del cinema, per farlo entrare in collisione con l’arte e creare così un nuovo tipo di contatto dinamico che va a squarciare l’illusione statica e conservativa che vuole le diverse sfere culturali divise. Un’erosione, o meglio uno scioglimento, di tali confini che è stato rintracciabile in una delle raccolte d’arte contemporanea più vasta del mondo: la Pinault Collection.
Alla luce dei moderni Matriarchal Studies, di cui Goettner-Abendroth è la fondatrice, il volume intende riscrivere la storia della civiltà umana da una prospettiva non-patriarcale. La ricerca, reinterpretando le scoperte archeologiche, offre una nuova visione sulla nascita delle società patriarcali e gerarchiche dell’Asia occidentale e dell’Europa succedute alle preesistenti comunità matriarcali ed egualitarie. Il libro offre al contempo un’analisi critica della narrazione storica, evidenziandone le lacune, le distorsioni e i pregiudizi di cui si sono nutriti per secoli i vari campi del sapere. Ne esce così un racconto delle civiltà del passato in cui le donne, non ancora margina...
Dopo il successo di La guerra capitalista, in questo nuovo progetto Emiliano Brancaccio sviluppa ulteriormente le sue tesi sulle guerre in corso e sulle loro cause sotterranee: dagli squilibri economici maturati negli anni del globalismo incontrollato alla reazione protezionistica americana. Innovatore del pensiero economico critico e ispiratore di un noto appello sottoscritto da vari esponenti della comunità accademica internazionale, Brancaccio indica una via per l’allentamento delle tensioni militari. Dall’Europa al Medio Oriente e oltre, i venti di guerra si propagano e la lezione da trarre dovrebbe essere chiara: in assenza di “condizioni economiche per la pace”, le contraddizioni capitalistiche mondiali ci sospingono verso il buio di una guerra su larga scala.
Il 17 marzo 2023 la Pre-Trial Chamber II della Corte penale internazionale con sede a L’Aja ha emesso il mandato di arresto nei confronti di Vladimir Vladimirovich Putin, per i crimini di guerra di deportazione e trasferimento illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa. Un anno prima, le immagini dell’aggressione russa all’Ucraina avevano indignato il mondo che, solo da qualche mese, stava uscendo dalla tragedia della pandemia da virus SARS COVID-19. A distanza di cento anni due eventi catastrofici, virus e guerra, sono tornati insieme a colpire il mondo, dopo che nel 1918 alla fine della Prima guerra mondiale, la grande influenza, o influenza spagnol...
L’“uscire da nulla” è quanto le arti, dal Paleolitico al contemporaneo, sembrano nel contempo indicare ed eludere. Se da una parte vi è la considerazione intorno all’attività dell’artista e a ciò che lo circonda (il suo sapere, l’abilità, il “mestiere”, la sensibilità, le tecniche, la differenza con altre arti, la storia, gli strumenti e i contesti), dall’altra – non puntualmente coincidente con tutto ciò –, il “nulla” riguarda in qualche modo l’arte nella sua solitudine, vale a dire l’opera riuscita, il suo accadere, la sorpresa che porta con sé. In breve, la lontananza e l’inafferrabilità che non cessano di incitare il pensiero. C’è un momento nell’età contemporanea in cui tutto questo diventa più evidente, ed è quando l’arte inizia ad allontanarsi da quanto la definiva. Per questo nella seconda parte del volume, dopo la disamina filosofica, vengono proposte quattro diverse letture delle opere di Pollock, Cage, Rauschenberg e Bacon.