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This book tells the tale of the prolific Italian architect, inventor, farmer, writer, and engineer Gaetano Ciocca, whose career took him from the battlefronts of World War I to Stalin’s Russia, Mussolini’s Italy, FDR’s America, and finally to postwar liberal-democratic Italy. Like celebrated counterparts such as Walter Gropius and Le Corbusier, Ciocca was a visionary so confident in his vision of a future in which all aspects of life would be rationalized and modernized that no set of practical or political obstacles could ever stand in his way. Ciocca’s endeavors included the development of “fast houses,” a “theater for 20,000 spectators,” the “guided roadway,” and the rationalist pig farms referred to by Carlo Belli as “Ciocca’s Grand Hotel for Pigs.”
The first comprehensive history of the oldest major opera house in the Americas.
Il volume si interroga sulla crescita esponenziale dell’uso dell’intelligenza artificiale in relazione sia alla natura sia all’uomo stesso (ormai sempre più post-umano) indicando il processo in corso come un vero salto di civiltà, con conquiste e rischi vari di cui si deve esser consapevoli. Non solo: in queste pagine si invita a riflettere sul fatto che la tecnica sia dell’umano e per l’umano e che, pertanto, tale principio vada tenuto vivo e attivo nel processo di una formazione scolastica integralmente intesa, al fine di dotare ogni soggetto di una “testa ben fatta”. E proprio di ciò è la scuola a farsi primaria artefice, ripensando con acribia anche l’uso stesso delle tecnologie, sì utilissime, ma da comprendere sempre in modo critico attraverso una capacità riflessiva libera e pluridisciplinare.