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Il volume esplora le trasfi gurazioni del soggetto lirico femminile nella seconda metà del Novecento, in contrasto con le interpretazioni del testo inteso come rispecchiamento fedele dell’inquieto vissuto autoriale. Addentrandosi negli universi letterari di una triade esemplare di autrici – Amelia Rosselli, Sylvia Plath e Alejandra Pizarnik – lo studio problematizza alcune visioni ermeneutiche elaborate in seno ai gender studies, per comprendere come si esercita la funzione autoriale nella cesura fra la scrittrice e l’Io testuale. Dall’analisi emerge la prospettiva di una profonda aporia che investe lo statuto fantasmatico del soggetto: le poetesse giocano con una performance di autenticità che sfocia nell’impasse epistemologica, non distinguendo più tra reale e fi ttizio. Rifuggendo le sabbie mobili del biografi smo, il libro propone di sganciare l’Io poetico femminile dal monadismo introspettivo della prima persona, per concepirlo invece come una fi gura in continua diffrazione entro i confi ni del testo.
In questo libro l’autore analizza i temi dell’esilio, dell’erranza e del conflitto con il potere nelle opere di Consolo comprese tra gli anni Ottanta e gli anni Duemila, con una specifica attenzione a come questi temi vengono calati da Consolo nell’orizzonte geopolitico del Mediterraneo: a esso, infatti, egli non mancò mai di riferirsi, tanto in rapporto alle presenze culturali greche e arabe in Sicilia, quanto all’interscambio migratorio tra la Sicilia e i paesi del Maghreb. Tali temi e problemi sono presenti sia nei testi di Consolo più propriamente letterari sia nei suoi testi giornalistici “d’intervento”: una serrata analisi testuale è la chiave d’accesso a questa variegata produzione. In appendice, come utile termine di confronto dialettico, l’autore ha inserito un’analisi innovativa di come il tema mediterraneo viene sviluppato da Leonardo Sciascia, scrittore che fu per Consolo un punto di riferimento fondamentale.
Alfredo Giuliani è stato un intellettuale eclettico, capace di spaziare, in una carriera lunga oltre mezzo secolo, in vari campi. Molto della sua inesausta attività culturale è documentato dal suo archivio, conservato al Centro Manoscritti dell’Università di Pavia. Il volume prende le mosse proprio dalle carte e dai libri della biblioteca per indagare la scrittura dell’autore, che si declina di volta in volta nella saggistica, nella poesia, nella pratica traduttiva. Ambiti all’apparenza ben separati, ma che in realtà si legano indissolubilmente l’uno all’altro. Per capire a fondo la scrittura di Giuliani, vera protagonista di questo studio, viene dedicato ampio spazio anche alle pratiche di lettura e allo studio delle questioni linguistiche, due temi ineludibili, considerando l’inesauribile collezione libraria fittamente annotata e la passione vocabolaristica e onomaturgica dell’autore.
Da molto tempo al centro del dibattito teorico e, latamente, culturale, lo spazio paesaggistico è la matrice da cui scaturisce l’opera di Francesco Biamonti (1928-2001). Il volume esplora in direzioni diverse l’universo narrativo dello scrittore, mettendo in luce, talora anche in termini oppositivi, il rapporto con alcuni autori di riferimento (tra gli altri, Paul Valéry, Albert Camus, Marcel Proust e Claudio Magris). L’emergere della malinconia come tema, associato in particolare ai personaggi femminili, colti nel loro intermittente rifiuto di ogni désir d’être; il definirsi del paesaggio nei termini di un’oltranza che contesta la negatività della Storia, riconosciuta e accolta sulla scorta delle pagine di Walter Benjamin. Ne affiora un paesaggismo modernamente aggiornato, che frantuma la totalità del paesaggio tradizionale, restituendone in pienezza echi e risonanze esistenziali attraverso un dialogo ininterrotto tra dentro e fuori, Io e mondo.
“Perché mi piace il calcio? Ogni tanto me lo chiedo. Quella per lo sport è una passione veramente gratuita, non ha senso.” Giovanni Raboni iniziò a frequentare lo stadio giovanissimo, con il padre e il fratello, per seguire le partite casalinghe dell’Inter. Per tanti anni presente sugli spalti di San Siro insieme all’amico Vittorio Sereni, suo compagno di tifo a partire dai primi anni Sessanta, Raboni ha dedicato al calcio una piccola ma preziosa parte della sua produzione poetica e giornalistica. La compongono i testi raccolti in questo volume: dai versi della Canzoncina della mezzala sinistra (1979) all’intervista Inter, non ti perdono di aver mollato Baggio, pubblicata dal “Giorno” il 26 gennaio 2004.
Una raccolta di saggi dedicati alla prosa e alla poesia di autrici italiane che hanno scritto dall’inizio del Novecento ad oggi. Alcuni interventi riguardano personalità che hanno già lasciato una traccia importante nella storia letteraria del nostro paese, altri invece fanno emergere il valore di autrici meno note, avendo ricevuto poca attenzione dalla critica. Il libro è rivolto sia agli asperti di letteratura italiana, sia agli appassionati lettori in cerca di spunti di riflessione intorno alle opere di queste scrittrici. Un volume pensato soprattuto per i docenti delle scuole di secondo grado, con l’auspicio che possa rivelarsi uno strumento valido per costruire una didattica più attenta alla pluralità dei punti di vista e all’identità di genere.
Scrittore, saggista, documentarista, traduttore, Gianni Celati (1937-2022) è stato tra le figure più versatili del panorama culturale italiano del ’900. Prisma Celati. Testi Contesti Immagini Ricordi ne esplora l’opera nelle sue molteplici facce, muovendosi in diverse direzioni: l’analisi testuale, intesa sia come studio delle fonti sia come affondi di taglio comparatistico; lo studio dei contesti in cui Celati ha operato (collaborazioni con riviste, quotidiani e istituzioni culturali); l’esplorazione del suo “pensiero figurale”, cioè del nutrimento tratto dall’intenso dialogo con le arti della visione. A questo si aggiungono ricordi di studiosi e amici. Ne nasce un ritratto...
Poesie dell'Italia contemporanea è il risultato di un lavoro decennale di viaggi e ricerche tra biblioteche, archivi privati, colloqui con poete e poeti. Al suo interno sono raccolti i testi più rappresentativi di cinquant'anni di poesia italiana, dal 1971 al 2021, dai versi di Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini e Amelia Rosselli fino a quelli di Patrizia Cavalli, Milo De Angelis e Antonella Anedda. Il suo curatore, Tommaso Di Dio, poeta e critico letterario, ha costruito il libro perché possa essere letto e vissuto come un'esperienza sempre diversa. La prima è quella più istintiva: aprirlo casualmente e confrontarsi con la forza delle singole poesie; ciascun componimento avrà il pot...
Raffinato critico dell’“Espresso”, Paolo Milano è stato uno dei più influenti interpreti dell’esilio italiano durante e dopo il fascismo. La sua vicenda intellettuale, soprattutto durante la permanenza negli Stati Uniti (1939-1955), attraversa nodi cruciali del Novecento: dalla fuga dall’Italia delle leggi razziali alla partecipazione ai gruppi antifascisti all’estero e allo “Europe-America Group” sorto nel dopoguerra a New York per ripensare in termini progressisti il dialogo transatlantico. “L’età di Whitman” e l’esilio intende colmare il vuoto in Italia sulla sua figura, a partire dall’analisi critica e dalla proposta antologica delle conferenze sulla letteratura americana presentate a Roma nel 1949-1950 e titolate “L’età di Whitman”. Muovendo da classici come Melville, Thoreau, Hawthorne ed Emerson, Milano articola un’interpretazione controcorrente dell’America del dopoguerra, tra l’utopismo delle origini e il mercantilismo della nuova società tecnologica.