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This collection addresses Anglo-Italian influences, correspondences and relationships through the lens of an expansive notion of eighteenth-century political history, explored in its fecund dialogue with cultural history. Its multifaceted approach fleshes out the idea of the Enlightenment community of people linking and sharing different forms and structures of knowledge into a comprehensive picture of the Age of Reason. This book probes fields of great relevance for the cultural interpretation of historical experience, and composes a lively, and as yet unexplored, map of an interconnected European world. Anglo-Italian encounters are explored here primarily through the interweaving of political and cultural history, adding a valuable cog to contemporary insight into the cosmopolitan nature of Enlightenment Europe. The essays here range in scope from the public economy and international trade to finance, moral philosophy, the ethics and politics of translation, travel, the cosmopolitan impact of Italian music and taste, and the art of gardening.
Con la pubblicazione di A Theory of Justice di John Rawls, nel 1971, ha ricevuto nuovo impulso la discussione sulla giustizia sociale, imponendosi ben presto come uno dei temi centrali nella discussione pubblica dei paesi occidentali. Ciò si deve, in larga misura, alla straordinaria influenza che il metodo e le idee che Rawls aveva presentato, dopo un lungo periodo di gestazione, nel libro del 1971, hanno avuto su generazioni di studiosi. Lo scopo di questa antologia è aiutare il lettore ad acquisire familiarità con il dibattito sulla giustizia sociale che ruota intorno alle tesi di Rawls, attraverso la lettura di alcuni articoli che sono ormai considerati classici. Al termine del volume c’è un’ampia sezione di letture ulteriori, che funge da guida elementare alla sterminata discussione sulla giustizia, prima e dopo Rawls.
Apart from considering classical theories of justice from Aristotle, Plato, Saint Thomas Aquinas, the Bible, and the Quran, the aim of Justice and Law is to focus on the contemporary vista, reviewing some of the modern ideas of justice advanced by legal philosophers of our time, such as John Rawls, Jürgen Habermas, Ronald Dworkin, Robert Nozick, Richard A. Posner, Wojciech Sadurski, Marxism, or Feminist Theories. In the second part of the work, María José Falcón y Tella deals with some of the principal themes relating to justice, such as punishment, civil disobedience, conscientious objection, just war, conflict of duties, and tolerance.
Fede e sapere. In mezzo scorre tutta la nostra storia. Che inizia nel mito, in Grecia. Poi, con la nascita del platonismo cristiano nell’Impero romano, il pensiero greco è stato ereditato e plasmato dalla discussione su fede e conoscenza. È qui l’origine del pensiero post-metafisico. Da qui il racconto della sua genealogia deve cominciare. In quel momento epocale la filosofia si è appropriata dei contenuti essenziali delle tradizioni religiose per trasformarsi in un sapere capace di fondamento. Il pensiero laico che è venuto dopo Kant e Hegel deve a questa osmosi l’idea della libertà razionale, insieme a tutti i concetti fondamentali della filosofia pratica che si accompagnano a q...
La trama è semplice eppure di un agghiacciante realismo: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall&'inizio che non è libera, perchè legata ad Albert. &"Stia attento a non innamorarsene&", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata. Considerato il primo grande testo del Romanticismo, il Werther supera le barriere storiografiche per divenire il libro di una generazione, di tutte le generazioni, intramontabile.
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La crisi attuale è un’occasione per rinnovare il capitalismo sul piano culturale e strutturale. Il modello neoliberista, dell’iperconsumo individualizzato e della crescita infinita, che si è rivelato insostenibile, è ormai alle nostre spalle e la nuova fase che si apre ci traghetta verso un capitalismo diverso, qui chiamato “capitalismo a valore contestuale”. Il cambiamento riguarda le pratiche economiche e i modelli di business, ma anche, contemporaneamente, il modo di concepire la libertà dei soggetti e la loro realizzazione di sé. Il nuovo modello di sviluppo che si profila poggia sull’idea di una crescita integrale foriera di una nuova prosperità. Esso combina i tratti di quattro promettenti prospettive culturali, tra le altre: la nuova ecologia politica di Joseph Stiglitz, Amartya Sen e Jean-Paul Fitoussi; il convivialismo, che si radica nell’antiutilitarismo di Alain Caillé; l’economia della contribuzione teorizzata da Bernard Stiegler; la generatività italiana di cui è capofila lo stesso Magatti. Di tali prospettive si illustrano anche alcune traduzioni nelle pratiche.