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The Poetics of Crime provides an invitation to reconsider and reimagine how criminological knowledge may be creatively and poetically constructed, obtained, corroborated and applied. Departing from the conventional understanding of criminology as a discipline concerned with refined statistical analyses, survey methods and quantitative measurements, this book shows that criminology can - and indeed should - move beyond such confines to seek sources of insight, information and knowledge in the unexplored corners of poetically and creatively inspired approaches and methodologies. With chapters illustrating the ways in which criminologists and other researchers or practitioners working on crime-...
Pickering-Iazzi uses an array of cultural documents from 1990 to the present to examine the myths, values, codes of behaviour, and relationships produced by the Italian mafia through a wide cross-disciplinary lens.
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
On 23 May 1992 the Mafia assassinated its 'Number One Enemy', the legendary prosecutor Judge Falcone, with a motorway bomb that also killed his wife Francesca and three bodyguards. Fifty-seven days later, the Mafia killed Falcone's friend and colleague, Judge Paolo Borsellino, with a car bomb outside his mother's home that also killed five bodyguards. These two murders changed forever how Italy viewed the Mafia. VENDETTA tells the inside story of the assassination plots and the investigation that followed. Follain reveals Borsellino's desperate race against time to find out who killed his friend while knowing he was next on the list and reveals the daring undercover police mission which unmasked the killers. Based on new and exclusive interviews and the testimony of investigators, Mafia supergrasses, survivors, relatives and friends, VENDETTA recounts the events hour-by-hour, minute-by-minute as the Mafiosi plan and carry out the murders, and as the police hunt them down.
Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Negli ultimi quarant'anni, i volti della mafia siciliana sono stati per tutti quelli di Salvatore Riina e di Bernardo Provenzano. Ma come sono arrivati questi due uomini privi di cultura a presiedere un'organizzazione criminale di dimensioni mondiali partendo da Corleone?
Il 22 giugno del 1983, dopo essere andata a lezione di musica, la quindicenne Emanuela Orlandi scompare misteriosamente in pieno centro a Roma. Oggi, a quarant’anni di distanza, non ne sappiamo niente di più. Sulla vicenda si è scritto e detto di tutto, come se ognuno avesse una sua verità a portata di mano: Emanuela rapita per essere scambiata col terrorista turco Alì Agča, che l’anno prima in piazza San Pietro aveva sparato a Giovanni Paolo II ferendolo gravemente; o per ricattare il papa, fortemente schierato contro i sovietici; sequestrata dalla Banda della Magliana o per farsi restituire i soldi prestati allo IOR o per fare un piacere a qualche pezzo grosso del Vaticano, forse ...