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The Jewish community of Rome is the oldest Jewish community in Europe. It is also the Jewish community with the longest continuous history, having avoided interruptions, expulsions, and annihilations since 139 BCE. For most of that time, Jewish Romans have lived in close contact with the largest continuously functioning international organization: the Roman Catholic Church. Given the church’s origins in Judaism, Jews and Catholics have spent two thousand years negotiating a necessary and paradoxical relationship. With engaging stories that illuminate the history of Jews and Jewish-Catholic relations in Rome, Intimate Strangers investigates the unusual relationship between Jews and Catholic...
Topologia, linguaggio e geometria dei luoghi e tipologia, linguaggio degli stili, si intrecciano come una dissolvenza incrociata nel tessuto delle due trame che sintetizzano il percorso creativo dell'arte del travasare e l'arte del costruire di Paolo Portoghesi: il metodo dell'ascolto e il metodo storico. Due metodi indispensabili per porsi in cammino verso il linguaggio della terra, verso una geo-architettura che poggia sul terreno della geofilosofia, che è la filosofia dell'abitare e avanza come una primavera silenziosa, un fenomeno di resistenza - tenera crescita - che Paolo Portoghesi sostiene come antidoto contro la volontaria e ostinata amnesia dei "monumenti scintillanti" dell'archit...
Nel maggio 1909 moriva la signora Grazia Pontecorvo, vedova di Salvatore Di Castro, che aveva deciso di lasciare una cospicua somma all’Università Israelitica di Roma perché costruisse una nuova sinagoga. La nascita dell’Oratorio Di Castro (1914) coincideva con la conclusione della Belle époque e con lo scoppio della Prima guerra mondiale, dieci anni dopo l’inaugurazione del Tempio Maggiore (1904), simbolo dell’Emancipazione degli ebrei a Roma. L’Oratorio somiglia alle sinagoghe di molte città d’Europa inserite nella trama urbana e frequentate non solo come spazio di preghiera ma anche di studio. Oggi il Tempio di via Balbo è una struttura cultuale che accoglie ebrei italiani, libici e askenaziti, a testimonianza della vitalità di una sinagoga sempre al passo con i cambiamenti culturali dell’Età contemporanea.
Nel maggio 1909 moriva la signora Grazia Pontecorvo, vedova di Salvatore Di Castro, che aveva deciso di lasciare una cospicua somma all’Università Israelitica di Roma perché costruisse una nuova sinagoga. La nascita dell’Oratorio Di Castro (1914) coincideva con la conclusione della Belle époque e con lo scoppio della Prima guerra mondiale, dieci anni dopo l’inaugurazione del Tempio Maggiore (1904), simbolo dell’Emancipazione degli ebrei a Roma. L’Oratorio somiglia alle sinagoghe di molte città d’Europa inserite nella trama urbana e frequentate non solo come spazio di preghiera ma anche di studio. Oggi il Tempio di via Balbo è una struttura cultuale che accoglie ebrei italiani, libici e askenaziti, a testimonianza della vitalità di una sinagoga sempre al passo con i cambiamenti culturali dell’Età contemporanea.
An old Italian woman seeks a reunion with her son, fathered by an SS officer and taken away by German authorities sixty-two years ago, while she remembers and discusses the atrocities committed in Northern Italy during World War II.
Questa raccolta di tesi ed esami degli studenti della Facoltà di Architettura documenta una parte del lavoro svolto nei corsi di progettazione del Prof. Paolo Portoghesi, e nello specifico all'interno del seminario coordinato da Donatella Scatena, che riguardano il periodo che intercorre tra il 1995 e il 2007, anni in cui Portoghesi ha insegnato progettazione. Portoghesi, che fino al 1995 ha avuto la cattedra di storia dell'architettura, afferma di avere un debito verso l'insegnamento della storia, strumento essenziale di conoscenza e di indagine per un progettista. La ricerca vuole testimoniare e raccontare, attraverso i lavori degli studenti, come Portoghesi abbia posto le basi di quello ...
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Ideato per la ricorrenza del 150° anniversario dell’unione di Roma all’Italia, il volume si propone di ripensare ciò che la breccia di Porta Pia significò e comportò nel contesto storico, politico e culturale della capitale, dell’Italia e dell’Europa dal 1870 allo scoppio della Prima guerra mondiale. Alla luce dei più recenti orientamenti storiografici, un’équipe d’illustri studiosi, italiani e stranieri, propone dunque ricerche inedite sull’organizzazione politico-amministrativa della nuova realtà urbana, concentrandosi in particolare sui rapporti con la Chiesa, sulle dinamiche tra i diversi corpi sociali, sulle strategie e sui processi di affermazione dei ceti dirigenti, nonché sulle rispettive forme d’integrazione nella realtà di quella che per secoli era stata la città del papa.
L’arco cronologico prescelto (1814-1914) riguarda il periodo che va dal ritorno a Roma di Pio VII (24 maggio 1814) - dopo l’esilio imposto da Napoleone - all’anno in cui fu inaugurato l’Oratorio Di Castro (1914). Quest’ultimo avvenimento per gli ebrei del
L’arco cronologico prescelto (1814-1914) riguarda il periodo che va dal ritorno a Roma di Pio VII (24 maggio 1814) - dopo l’esilio imposto da Napoleone - all’anno in cui fu inaugurato l’Oratorio Di Castro (1914). Quest’ultimo avvenimento per gli ebrei della Capitale concluse simbolicamente la fase dell’Emancipazione, prima dello spartiacque creato dallo scoppio della “Grande Guerra”, che determinò la crisi dello Stato liberale a cui fece seguito l’avvento del fascismo.