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A must-read for anyone working in electronics in the healthcare sector This one-of-a-kind book addresses state-of-the-art integrated circuit design in the context of medical imaging of the human body. It explores new opportunities in ultrasound, computed tomography (CT), magnetic resonance imaging (MRI), nuclear medicine (PET, SPECT), emerging detector technologies, circuit design techniques, new materials, and innovative system approaches. Divided into four clear parts and with contributions from a panel of international experts, Medical Imaging systematically covers: X-ray imaging and computed tomography–X-ray and CT imaging principles; Active Matrix Flat Panel Imagers (AMFPI) for diagnostic medical imaging applications; photon counting and integrating readout circuits; noise coupling in digital X-ray imaging Nuclear medicine–SPECT and PET imaging principles; low-noise electronics for radiation sensors Ultrasound imaging–Electronics for diagnostic ultrasonic imaging Magnetic resonance imaging–Magnetic resonance imaging principles; MRI technology
In questo volume Francesco Occhibianco propone ai lettori una sintesi degli scritti del missionario Francesco de Geronimo (1642-1716), canonizzato nel 1839. Un compendio interessante e, per certi versi, indispensabile, per entrare nel "mondo degeronimiano" e per riascoltare, a distanza di trecento anni dalla morte, le prediche del grande apostolo di Napoli. Con questo volume al momento si conclude la serie degli studi sul de Geronimo, che l'autore ha condotto per molti anni con febbrile passione ed entusiasmo. Il "corpus" degli scritti si conserva in gran parte negli archivi della Compagnia di Gesù, a Napoli e a Roma.La pubblicazione dei sermoni del taumaturgo (che operò miracoli con la reliquia di san Ciro) permette, infine, di conoscere meglio la figura di questo importante e straordinario gesuita, che fu certamente uno dei personaggi più illustri del Regno di Napoli.
San Francesco de Geronimo (1642-1716) e la Madonna: un legame profondo e viscerale; un amore filiale straordinario ed ineffabile. Il taumaturgo gesuita fu l'autore del canto mariano "Dio ti salvi, Regina", che divenne l'inno nazionale della Corsica. Il santo missionario del Regno di Napoli affermò che un cristiano difficilmente si potrebbe salvare se non è stato un vero devoto della Madonna, che è la chiave d'oro del Paradiso. Per ventidue anni, ogni martedì, tenne un ciclo di prediche nella chiesa di "Santa Maria di Costantinopoli", alla quale i napoletani erano particolarmente devoti, in quanto protettrice della città durante le calamità naturali. Prima di uscire dal "Gesù Nuovo" per andare a predicare nei pressi del Maschio Angioino e nei Quartieri spagnoli rivolgeva uno sguardo alla Madonna. Nelle carceri, negli ospedali e nelle galere distribuiva delle medagliette che aveva fatto realizzare e che riproducevano l'effigie della "Mater Divinae Gratiae".
In questo volume vengono pubblicate per la prima volta le lettere del santo missionario gesuita Francesco de Geronimo (1642-1716), apostolo di Napoli. Alle quattro già note indirizzate al padre Generale della Compagnia di Gesù Gian Paolo Oliva (1600-1681), alle due scritte al Visitatore Luigi Vincenzo Mamiani (1652-1730) e a quelle inviate al fratello Tommaso, arciprete di Grottaglie, a Francesco Torre, imprenditore ittico, a suo figlio Marco e alla principessa de Arena, si aggiungono le tante missive che il taumaturgo fece pervenire alle monache dei diversi monasteri di Napoli. Nell'elenco pubblicato nella Positio super dubio furono registrate 147 lettere scritte alle suore e ai confratelli, senza contare quelle che, invece, ebbero come destinatari i congregati della missione urbana, i parenti e tanti personaggi ragguardevoli.
Nelle sue celebri ed appassionate prediche il padre Francesco de Geronimo (1642-1716) cit� spesso gli animali, presi ad esempio di virt� e di vizi, a seconda dell'argomento trattato. Il bestiario degeronimiano include orsi, leoni, tigri, serpenti, aquile, mosche, balene, lupi, cigni, cani, cavalli, aspidi, scimmie, lepri, asini. Il santo missionario della Compagnia di Ges� si definiva un ciuccio, pronto a ragliare per le strade di Napoli (in particolare davanti al Maschio Angioino e nei famigerati Quartieri Spagnoli) sotto la sferza di un sole cocente, pur di convertire i peccatori e di farli "tornare a Cristo". Alcuni miracoli del taumaturgo videro la presenza degli animali, veri e propri protagonisti della scena; tra questi prodigi il pi� celebre fu quello dei buoi che, nonostante le ripetute e sonore bastonate del contadino, si inginocchiarono davanti al Crocifisso della Missione, fino al termine del suo sermone.
Per onorare al meglio il Terzo centenario della morte di san Francesco de Geronimo ed "immortalare" questo importante e solenne avvenimento, è stata coniata una medaglia in metallo bronzato ed argentato che ritrae, sul recto, il volto del santo, ricavato da una antica e rara incisione; sul verso viene riportata una legenda dedicatoria: "In ricordo del Terzo centenario della morte (1716-2016) del grande missionario della Compagnia di Gesù. Apostolo di Napoli. Grottaglie, con devozione". La tiratura è limitata: cento, in tutto, gli esemplari destinati agli appassionati devoti e ai collezionisti, che potranno apprezzare le due versioni disponibili, in argento antico e in bronzo. Si amplia, dunque, il medagliere del santo, per consegnare ai posteri, in questo "annus mirabilis", un'altra bella testimonianza dei festeggiamenti che si concluderanno l'11 maggio 2017. Il volume è uno studio sulle medaglie commemorative del de Geronimo. In appendice, un'interessante galleria iconografica degeronimiana.
Francesco Occhibianco è un appassionato studioso del santo missionario gesuita Francesco de Geronimo, nato a Grottaglie il 17 dicembre del 1642 e morto a Napoli l'11 maggio del 1716. In questo libro, partendo da quello che può essere considerato il più antico dipinto ad olio che ritrae il taumaturgo (si tratta di un quadro proveniente da Avellino), l'Autore ricostruisce in maniera completa e capillare l'intera iconografia degeronimiana. Il padre Francesco de Geronimo, come scrissero i suoi primi biografi, Carlo Stradiotti, Simone Bagnati e Carlo De Bonis, aveva una fronte alta e spaziosa, un naso aquilino, un collo sottile. Gli occhi erano vivaci e penetranti. La sua voce, che all'inizio del suo apostolato sembrava non poter reggere la fatica di tante prediche, veniva ascoltata anche ad una certa distanza. La carnagione del santo era bruna, i capelli neri, ma radi. Nell'ultimo periodo della sua vita, la mancanza di denti conferiva al suo volto un aspetto di grazia e non difetto.
I Fioretti di san Francesco de Geronimo, celebre missionario della Compagnia di Gesù ed apostolo di Napoli raccontano in maniera aneddotica la vita del santo attraverso i fatti memorabili e i principali miracoli (compiuti nel nome di san Francesco Saverio e di san Ciro) ricavati dal ricco repertorio agiografico e dai Processi. Leitmotiv della narrazione è l'umiltà e la semplicità di un religioso straordinario, che nutriva per il prossimo un amore sconfinato. Era il "padre" dei bisognosi, degli ammalati, dei carcerati e delle donne periclitanti e di quelle costrette a prostituirsi a causa della povertà e della miseria. Per quarant'anni il de Geronimo è stato protagonista nelle "Indie di quaggiù" (quelle "domestiche") del Regno di Napoli. Dedicò tutte le sue energie per svolgere al meglio la sua missione urbana, che si può considerare davvero esemplare e, per molti aspetti, inimitabile.
A parlare, in questo volume, è il santo stesso, in cento riflessioni ed aforismi ricavati dalle sue prediche, dalle lettere e dagli Esercizi Spirituali; cento "voci" del lessico degeronimiano che sintetizzano il suo pensiero e ci consegnano una sorta di testamento spirituale. Il Vocabolario offre al lettore, in ordine alfabetico, una serie di interventi di san Francesco de Geronimo (1642-1716) su diversi "temi"; si tratta di vere e proprie "pillole di saggezza", ammonimenti e massime di perfezione, dalle quali ognuno può trarre profitto. Gli apoftegmi del padre Francesco de Geronimo confermano la forza straordinaria e il fascino dei suoi sermoni, la sostanza e l'efficacia delle sue parole che, come la lava incandescente del Vesuvio, infiammavano l'uditorio che si radunava davanti al Maschio Angioino o nei famigerati Quartieri Spagnoli. Si tratta di sentenze che generano un "memento mori" ed invitano al "contemptus mundi", ma che rivelano l'amore di Dio, sempre pronto a perdonare i suoi figli.
L'Eucaristia è il "locus princeps" delle prediche del padre Francesco de Geronimo, missionario della Compagnia di Gesù ed Apostolo di Napoli. Quel sacro boccone, memoriale ed anamnesi dell'ultima cena, è pane vivo disceso dal Cielo, una "medicina" straordinaria e taumaturgica: più si prende e più agisce con maggiore efficacia. Questo "latte spirituale" rinvigorisce e fortifica lo spirito, mantiene l'anima in vita e la tiene lontana dai peccati, sana le infermità dei nostri vizi, respinge le ricchezze mondane, che sono effimere e simili a "tele di ragno". La Comunione è un Sacramento fondamentale per il cristiano, che deve accostarsi alla sacra mensa con grande umiltà e purezza, altrimenti, questo cibo sodo, salutare e corroborativo, diventa nocivo. Il maggiore sacrilegio che si possa commettere, osservò il de Geronimo, è quello di comunicarsi indegnamente e in peccato mortale. Ognuno dovrebbe sprofondarsi nell'abisso del suo niente e fare la Comunione, riconoscendo le proprie debolezze e fragilità.