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In Europa occidentale la sfiducia montante nei confronti dell'Unione Europea ha una forte componente geografica e si manifesta più intensamente nelle regioni che hanno subito maggiormente gli effetti negativi della concorrenza internazionale. In queste aree si è andato affermando un voto 'sovranista', che vede nella chiusura al mercato internazionale e nel freno al progetto europeo la risposta più efficace alle richieste di 'protezione' dell'elettorato. Ma quali reali costi e benefici comporta l'essere parte dell'Unione? Che effetti economici deriverebbero da un distacco dall'Europa e chi ne subirebbe le conseguenze negative? L'Unione ci espone alla concorrenza internazionale e alla delocalizzazione del lavoro oppure ci difende? Il protezionismo può incentivare la nostra economia? Perché crescono i divari di sviluppo tra regioni europee ricche e povere se l'integrazione avrebbe dovuto ridurli? Quali effetti reali ha l'immigrazione sulle economie di tutta Europa? Gianmarco Ottaviano, tra i più autorevoli esperti di economia internazionale, fotografa la nuova geografia economica' del Vecchio Continente.
Research on the spatial aspects of economic activity has flourished over the past decade due to the emergence of new theory, new data, and an intense interest on the part of policymakers, especially in Europe but increasingly in North America and elsewhere as well. However, these efforts--collectively known as the "new economic geography"--have devoted little attention to the policy implications of the new theory. Economic Geography and Public Policy fills the gap by illustrating many new policy insights economic geography models can offer to the realm of theoretical policy analysis. Focusing primarily on trade policy, tax policy, and regional policy, Richard Baldwin and coauthors show how t...
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