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“Questa biografia di Giuseppe Malagodi è iniziata nel 2017, dopo che sono entrato in possesso di alcuni documenti famigliari custoditi gelosamente da mia zia, sua figlia, ormai novantenne. Quando vide suo padre l’ultima volta era il 10 dicembre del 1943. Lei allora aveva solo sedici anni, e fece strada a due agenti in borghese dell’UPI, la polizia della milizia fascista, che erano venuti in casa ad arrestarlo. Iniziò così un’attesa di circa un anno e mezzo in cui mia zia, mia madre e mia nonna non ebbero più contatti con lui se non marginali o indiretti, e che si concluse solo nell’estate del 1945 quando la notizia della sua morte divenne certezza attraverso la testimonianza di reduci scampati al lager di Mauthausen. Mia nonna impazzì, mia zia ebbe un lavoro come orfana di guerra e mia madre si chiuse in un doloroso silenzio che le impedì sempre di parlare di quell’argomento, anche con me”.
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What was the role of art in the context of rapidly changing political alliances of the early modern period? The interdisciplinary contributions to this volume explore this question from the perspectives of "War and Peace," "Jesuits and Diplomacy," "Negotiating with Faith," and "Court and Diplomatic Celebrations". Special attention is paid to those art genres that were suitable for easy distribution due to their reproducibility, such as medals and prints. But also paintings, tombs and ephemeral festivities like fireworks served the manifestation of claims to power. The exemplary analyses provide a broad view of the political dimensions of early modern transcultural artistic exchange in Europe and beyond.