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biografia illustrata completa di discografia ed interviste del gruppo R&B inglese Dave Anthony's Moods
uno sguardo sulla scena mod e sixties che l'autore ha vissuto negli ultimi anni, completo con descrizione di luoghi, eventi e personaggi legati a questa cultura
In I solchi della storia l'autore ci parla di musica e canzoni diventate vere e proprie bandiere di fatti storici epocali, legandosi indissolubilmente a essi. Così sono entrati a far parte del nostro patrimonio culturale, facendosi carico anche di ricordare e, talvolta, cogliere appieno l'importanza degli avvenimenti che hanno forgiato il nostro mondo. Il libro dedica a ciascuno di essi un capitolo partendo dal 1775, con gli eventi che furono alla base della nascita del Cajun fino a giorni nostri segnati dalla terribile pandemia che ci ha colpiti. E mentre scorrono immagini e racconti, la musica ci avvolge, trasporta il cuore e la mente. Tanti artisti che hanno fatto grande la musica ci aiuteranno a capire meglio la nostra storia. Prefazione di Enzo Gentile
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Ben pochi, o forse lui soltanto, hanno attraversato la storia della musica inglese con tre gruppi epocali come lo Spencer Davis Group (1963-1967), i Traffic (1967-1974) e i Blind Faith (1969). Steve Winwood è senza dubbio una delle figure di maggior talento, eleganza e visione che il pop abbia mai partorito. Ragazzo prodigio nello Spencer Davis Group (co-autore di un grande classico come Gimme Some Lovin’ alla tenera età di 18 anni), leader dei Traffic e mattatore nei Blind Faith, resta anche in seguito da solista un autore ricco di inventiva, un versatile polistrumentista, intrattenitore di lusso, musicista provetto, abilissimo nel giocare su più tavoli. Concede poco a chi sogna genial...
In che modo i venti stranieri di “pace e amore” della Summer of Love e le sonorità lisergiche dei primi grandi raduni musicali sono giunti in Italia? Questo libro è una fotografia di quegli anni, realizzata attraverso gli scritti della stampa dell’epoca e le testimonianze dei suoi protagonisti. È un viaggio lisergico che attraversa la storia e la colora di nuovi spunti di riflessione: passando dalla Summer of Love al movimento hippie, dal San Francisco Sound al rock psichedelico, dall’arte grafica alla stampa underground; bevendo tra i tavoli dell’Avalon Ballroom, del Fillmore, del Pandora’s Box e del Whisky a Go Go; perdendosi tra le lande inesplorate del Love Pageant Rally, ...
Sono passati più di cinquant’anni dalla nascita delle prime riviste musicali. In principio erano pubblicazioni legate alla musica leggera e al mondo Beat, ma in poco tempo è il rock nelle sue varie forme a trovare spazio su riviste quali «Ciao 2001», «Gong» e «Muzak». In parallelo, a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta e grazie all’affermazione delle controculture, nascono interessanti fogli di informazione musicale che non passano per le edicole, ma vengono distribuiti tramite canali alternativi che trovano terreno fertile nei primi spazi occupati. Con gli anni Ottanta/Novanta, grazie alla maggiore diffusione delle riviste estere e ai continui viaggi oltreconfine di...
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Perché le canzoni scritte da Lucio Battisti con Mogol si sono impresse nella memoria, negli affetti e nell’immaginario collettivo degli italiani? Perché ancora oggi ci emozionano? Per quella sorta di alchimia che si crea quando i versi di una canzone rispecchiano il significato della melodia e si fondono con essa. Anche la musica, infatti, “ci parla”. E spetta a chi scrive i versi di una canzone intuirne il significato intrinseco, per tradurlo in parole. A quel punto può nascere un amalgama che rappresenta qualcosa di molto diverso da una poesia musicata, o da una melodia riempita di parole da un paroliere qualsiasi. La canzone diventa il potente incrocio di due linguaggi, un moltip...