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Editoriale Saggi Maurizio Zinni, Il braccio violento del potere. Il poliziotto nei fogli satirici illustrati di epoca liberale: stereotipi iconici e processi di delegittimazione politica Pierluigi Allotti, Dalla «partitocrazia» alla «correntocrazia»: Maranini, Sartori e la crisi della democrazia italiana (tra prima e seconda Repubblica) Alessandra Tarquini, Il rapporto fra intellettuali e politica nell’Italia degli anni Cinquanta: le opere degli storici come casi di studio Interventi e discussioni Renato Moro, Il senso del passato nel XXI secolo: una storia senza storici? rispondono Raffaella Baritono, Francesco Benigno, Giorgio Caravale, Marina Cattaruzza, Matthew Evangelista, Philipp...
Ricordi Per Rosanna Scatamacchia Riflessioni Francesco Tacchi, Il pontificato di Pio XII e la Germania fra 1945 e 1958 Nicola Camilleri, Le cittadinanze nelle colonie europee in età contemporanea Rassegne e letture Giovanni Gozzini, Storie del comunismo italiano Gianluca Fiocco, Biografie del comunismo italiano Girolamo Imbruglia, Il «disordinato sperimentalismo» della storiografia nazionale Francesca Sofia, Il mito di Napoleone tra memoria e oggetti Roberto Balzani, Usi pubblici e politicizzazione del «sommo poeta» Paolo Fonzi, Le guerre del fascismo Stefano Petrungaro, Connessioni. Balcani, imperi, Italia Luigi Piccioni, Umani/animali Elisabetta Caroppo, Brigantaggio e Unità d’Ital...
[Italiano]: Quest’opera nasce a partire dagli interventi presentati nel corso del seminario di ricerca della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO) dal titolo Classi dirigenti e territori in età contemporanea. Asimmetrie tra centri e periferie, continuità e discontinuità. Il caso italiano (1861-2015), organizzato tra fine 2016 e inizio 2017, con il coordinamento del Centro di ricerca “Guido Dorso” per lo studio del pensiero meridionalistico di Avellino. Il volume è stato concepito come un’opportunità per saggiare la vitalità di un settore specifico della storiografia relativa all’Italia contemporanea: quello degli studi dei vari segmenti della cla...
Di fronte alle riflessioni di stretta attualità sulle fake news e la post verità, la satira e la caricatura ci aiutano a comprendere come proprio la deformazione e la falsificazione possano portare alla luce realtà scomode o difficili da osservare. La capacità di far guardare le cose in modo diverso ha quindi una funzione di smascheramento, perché mostra la vera natura che si cela dietro le apparenze. Il libro ricostruisce con questo angolo visuale la storia della satira e della caricatura dalla fine dell’Ottocento ad oggi, privilegiando i momenti di maggior cambiamento. Seguire l’evoluzione di questo genere ci permette così di analizzare la storia del nostro paese attraverso l’arte sottile del ridere e deridere.
600.000 italiani rifiutarono di aderire alla Repubblica sociale di Mussolini dopo l'8 settembre. Furono trasformati in lavoratori coatti da Hitler e oltre 50.000 persero la vita.Protagonisti del primo 'referendum antifascista', questi italiani hanno sempre fatto fatica a trovare un riconoscimento nella memoria della guerra e della Resistenza e in questi ultimi anni sono diventati un oggetto di contesa politica. Di recente hanno preso a essere più considerati – dalle istituzioni, dalla retorica celebrativa, da un certo associazionismo – ma solo come prigionieri maltrattati: il loro no al fascismo di Salò ne risulta quindi depotenziato di ogni valore morale e politico. Sono tornati a essere dei prigionieri e non dei 'resistenti senz'armi'. Il libro ricostruisce questo cambiamento: dal silenzio al riconoscimento, alla retorica celebrativa e al depotenziamento morale e valoriale. Documenta come l'Italia della seconda repubblica sia anche un tempo di contese memoriali, un tempo nel quale la Resistenza rischia di finire accantonata.
Fin dall’Ottocento l’Africa è stata per la società italiana un’immagine, i cui contorni si definivano man mano che aumentava la conoscenza di quelle terre, la curiosità dell’opinione pubblica, il mito esotico e avventuroso da esse generato. Il sogno africano degli italiani fu animato da cognizioni scientifiche e pseudoscientifiche ma anche, e forse in maniera preponderante, da suggestioni immaginifiche e fantasmatiche, da simboli e rappresentazioni che traevano origine da un bagaglio concettuale e iconografico rinvenibile in forma embrionale e vieppiù strutturata prima nella pittura e nella letteratura, e in seguito negli altri prodotti culturali che informarono il discorso pubbl...
Il bisogno di comprendere come il fascismo avesse potuto nell’arco di pochi anni, non solo vincere ma instaurare un regime totalitario antiparlamentare, reprimendo con la violenza opposizioni e dissensi è quello che colpisce in una provincia qual è il viterbese. Di conseguenza anche un grande interesse verso il Partito Comunista, che in quegli anni, attorno al 1921-1943, era ben attivo in Provincia come dimostrano i ricordi degli iscritti dell’epoca e le sentenze del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, e del ruolo che successivamente hanno svolto le varie organizzazioni comuniste nella Resistenza. La Tuscia fu soprattutto un grande centro di resistenza attiva, passiva e umani...
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