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Uscito in giardino nella luce abbagliante del primo mattino, Horacio scorge, a ridosso del muro di cinta, un cadavere, la gola squarciata, lo sguardo rivolto ai grandi frutti del totumo. In una tempesta di sentimenti contrastanti, riconosce suo cugino Álvaro, che tutti credevano morto da quarant’anni. La ricerca delle circostanze di quella “seconda” morte del cugino lo costringe a confrontarsi con ricordi negati e rimossi sotto le macerie di una vita progressivamente sempre più infelice e degradata, intrappolata tra la bottega, dove svolge il suo lavoro di macellaio e la casa, che divide con sua moglie Alicia, abbrutita dalla solitudine e dalla mancanza d’amore. I ricordi assumono sempre più drammaticamente la forma di ossessioni, alle antiche se ne mescolano di nuove: la sorda rivalità col cugino, la gelosia morbosa nei confronti di Alicia, la ricerca spasmodica dei possibili assassini, l’oscuro sentimento di una minaccia che investe il senso stesso della sua esistenza, facendola naufragare nel disordine. E la salvezza gli sembra poter venire dal suono misterioso dei frutti del totumo, che pendono dall’albero come teschi essiccati.
Il romanzo che rispecchia le straordinarie attitudini dell'Autore, scrittore, poeta e pittore, dotato di una fantasia incontenibile, si svolge nel Parlamento – tra l'aula di Montecitorio, il transatlantico, la buvette – in un mondo piuttosto complesso fatto di idee, di intrighi, di polemiche, di contrapposizioni, di opportunismi e di lotte, ove il protagonista, un deputato ingenuo e sognatore, si infervora nella poesia e nell'amore per una collega dello schieramento politico opposto a quello al quale appartiene. Il romanzo si legge piacevolmente per lo stile della narrazione, particolarmente scorrevole ed incisivo, talora addirittura incalzante, che predispone il lettore a procedere avidamente per conoscere l'evoluzione del racconto, sempre vivace e foriero di scenari tutt'altro che scontati.
Leggende di vecchia data narrano di un segreto custodito dagli influenti Patriarchi di Aquileia, che ebbero affidato dagli "Avveduti", gruppo di potenti, teologi, dotti, con proseliti pure nell'XI e XVII sec., in lotta perenne con i "Cavalieri di Cesare", consorteria del I secolo (ancora oggi segreta) formata da uomini dei ceti del cristianesimo di Roma, tra cui nobili, politici, liberti, tribuni del Pretorio e ricchi funzionari imperiali. Andando alla ricerca di qualcosa di indecifrabile, quasi come fosse non di questo pianeta, gli studiosi si imbattono in talune scoperte la cui natura è invece terrena ed è racchiusa in una consapevolezza la cui origine si perde nella notte dei tempi ... Una conoscenza eretta su concetti perduti (o solo dimenticati) utili all'Umanità nel cambio dell'era, dopo il "nuovo inizio" previsto dal Calendario Maya del Lungo Compimento. Attraverso la rivalutazione di usuali concetti spirituali ed esoterici, la ricerca condurrà ad esaminare "sé stessi" in relazione ad un tema stimolante: il nesso tra l'uomo e l'esistenza, nell'ottica del pensiero laico/massonico e quello religioso, muovendo da qualche assioma misterico-simbolico.
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N° 83 della collana Le storie della Storia fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa “ Suggestione” è per la psicologia moderna una forma di comunicazione mediante la quale un individuo, senza che egli avverta imposizione o comando, convoglia il suo pensiero in una direzione che risulterà per lui accettata, secondo i casi, per sentito dire, per opinione comune, per manipolazione. Il suo è un allineamento per tradizione o, ed è la maggior parte dei casi, per una scelta erroneamente ritenuta personale. Basta volgere all’indietro lo sguardo per accorgersi di quante scelte (giuste o sbagliate) sono state fatte sull’onda della suggestione. Per fortuna prima o poi c’è il risveglio. E allora la suggestione da intensa accettazione diventa disperata. Una disperata suggestione con tutti i rimorsi e i rammarichi che ogni caduta d’ideale comporta. Pierluigi Albertoni, scrittore, saggista, poeta, regista, con Gangemi Editore ha pubblicato Fantastico quotidiano. 33 racconti di normale irrealtà.
Luigi, reduce dalla guerra di Spagna, dove è andato a combattere per Franco, ritornandone atrocemente amputato; Francesco, il fratello minore, roso da un’atroce gelosia retrospettiva; Giovanna Galatera, anarchica e ribelle, amante appassionata e delusa, divisa tra i due fratelli; l’enorme labirinto, una esoterica macchina del tempo concepita e realizzata per riscattare e cambiare il passato, nei cui sentieri i fantasmi della guerra s’incrociano con quelli evocati da dimensioni spazio-temporali diverse: una storia di passioni, delitti e follia, rivisitata, avanti e indietro nel tempo, da un narratore ironico e disincantato " l’ultimo erede di una famiglia segnata dalla tragedia " alla ricerca delle proprie radici.
Uno spazio libero, un luogo aperto in cui confrontare le idee. Può sembrare persino banale in un mondo normale. Ma viviamo in un mondo normale? Siamo in un'epoca in cui al ragionamento si va sostituendo sempre più l'urlo, l'insulto, la prevaricazione. La tv ci offre, soprattutto con i talkshow, spettacoli che non costituiscono certo esempio di civiltà. Facebook, nel suo uso distorto, rischia sempre più di diventare un luogo in cui per avere ragione dell'interlocutore ogni mezzo sembra legittimo: la denigrazione, l'irrisione, l'invettiva, la totale assenza di rispetto. Il patrimonio delle idee, la cultura stessa, vengono emarginati e molti che potrebbero dire la loro, si tengono lontani d...