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La raccolta poetica My People (1970) di Oodgeroo Noonuccal, oggi considerata un “classico” della letteratura postcoloniale, è qui tradotta in italiano per la prima volta. Questa antologia dà voce al popolo aborigeno australiano, marginalizzato, decimato e sfrattato dalla sua stessa terra con l’arrivo dei colonizzatori. La poesia di Oodgeroo recupera e riscrive le tradizioni orali e culturali aborigene, rivendicando nel contempo i diritti negati dalle politiche governative. Oodgeroo è la prima poetessa aborigena della storia. Il suo iter letterario ha inizio a metà degli anni Sessanta con la raccolta d’esordio We Are Going, pubblicata col nome anglosassone Kath Walker e poi confluita in My People. Oltre alla traduzione italiana integrale, questa edizione a cura di Margherita Zanoletti offre un’introduzione contestuale e testuale e un testo inedito in italiano della scrittrice indigena Alexis Wright.
Non si tratta di un libro sulla pandemia ma di una proposta analitica della realtà allo scopo di interrompere il fluire di un discorso assolutizzato. L’alternativa a un discorso non egemonico e declinato al maschile si cela dietro la possibilità di smascherare le scelte retoriche, politiche, culturali attuate in ragione di un sistema di genere che ribadisce nella contingenza dell’emergenza sanitaria la sua ineluttabilità. La guerra è una possibilità, non l’unica via possibile e tantomeno non necessariamente la più appropriata. Ciò che l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha posto definitivamente in evidenza è l’affermazione oppositiva di guerra e cura, di warfare e welfare a giustificazione dell’esistente, del regime di genere e potere. Un intreccio tanto sinergico quanto riproducibile nella misura in cui si pone come immune da qualsiasi confronto dialettico. L’analisi a monte e a valle di tale struttura sociale e di potere è al centro dei contributi presenti in questo volume.
Il volume raccoglie una serie di studi dedicati al pensiero critico. Società della merce, spettacolo e biopolitica neoliberale sono i tre assi tematici intorno ai quali questi scritti sono raccolti e organizzati, con un approccio critico e genealogico alla teoria politica. L’assunto marxiano per il quale sotto il capitalismo gli uomini sono governati da astrazioni che mirano a plasmare tutti i luoghi della produzione e della riproduzione sociale, oltre che le forme e i contenuti della coscienza sociale generalizzata, costituisce lo sfondo teorico della riflessione chiarito nel saggio introduttivo. La costituzione e il consolidamento della moderna società della merce, che ha come corollar...
La Trattativa Stato-Mafia e le sentenze emesse hanno riportato all’attenzione il tema della “contaminazione”, evidenziato in diversi dibattiti da studiose/i, giornaliste/i e magistrate/i, invitando a un approccio al fenomeno “più da vicino”. A una narrazione a partire da sé e dalla consapevolezza, anche non espressa, di complicità e ambivalenze personali nei confronti del fenomeno mafia. La pandemia ha amplificato le risonanze di termini quali “contagio”, “infezione”, “contaminazione”, non più parole astratte ma inscritte nei corpi, diventate esperienze intime, confermando una verità ineluttabile: che l’idea di purezza, di isolamento, di protezione, di non compli...
Il volume nasce dal lavoro di ricercatori argentini e italiani nell’ambito di un progetto di interscambio culturale promosso dal Cuia e dal Conicet, coordinato da Cecilia Abdo Ferez e Domenico Scalzo. Si tratta di una raccolta di saggi discussi in due convegni svoltisi a Buenos Aires, intorno ad alcuni momenti del pensiero politico italiano, europeo e argentino. L’idea che lo guida concerne il tentativo di una comprensione filosofica, che vuole essere allo stesso tempo una traduzione in altro da sé, della modernità europea. Al centro del libro è la logica delle grandi parole della politica occidentale, la sua idea di origine, di Stato, di repubblica e di popolo, ovvero le modalità de...
Questo volume intende proporre una riflessione volta a delimitare un campo d’interazione interdisciplinare tra linguistica e architettura, presentandosi come un’occasione e un modello di studio per provare a rispondere ad alcune domande: è lecito considerare la lingua dell’architettura un linguaggio specialistico – al pari delle scienze dure, della medicina, del diritto – o un linguaggio settoriale – come quello impiegato nelle scienze politiche, sociali ed economiche? Tracciare l’evoluzione della storia della lingua dell’architettura può incrementare la consapevolezza del sapere architettonico? Quali tipologie testuali ne segnano lo sviluppo e l’affermarsi? Che corpus testuale si presta maggiormente a essere analizzato dal punto di vista linguistico? Quali specificità denotano lo stile di scrittura degli architetti nel tempo? In che modo la scrittura affianca il disegno nel processo progettuale?
Spostando l’attenzione dalla dimensione della verità a quella della veridizione e analizzando la sentenza come una battaglia dialettica che ridefinisce i confini delle identità degli attori coinvolti, il libro propone l’esame di un caso di femminicidio andato in giudizio nel dicembre del 2015. È l’omicidio di una donna che viene insolitamente definito dai giudici come un femminicidio e il cui movente è rinvenuto nel desiderio di possesso dell’omicida nei confronti della vittima. Un caso del quale la cronaca si è poco occupata, anche per il basso livello socio-economico e culturale di vittima e assassino. A renderne ancor più ricca la narrazione, il fatto che di esso (e della giovane vittima) ne abbiano parlato alcuni dei testimoni privilegiati intervistati durante la ricerca.
Sono poche le donne condannate per omicidio ma tra queste ci sono donne che hanno ucciso il partner per difendersi dalla sua violenza reiterata. Nel ripercorrere la vicenda giudiziaria di alcune di esse si comprende quanto distanti siano i giudici dalla realtà vissuta dalla donna vittima di violenza: quella realtà che è stata ben descritta dalla psicologa americana Leonore Walker in sede di elaborazione della c.d. Sindrome della donna maltrattata. La mancata conoscenza del fenomeno della violenza di genere e degli effetti che essa produce sul comportamento di chi la subisce spiega la lettura riduttiva e stereotipata che viene data dell’uccisione del tiranno domestico e quindi le difficoltà che le donne incontrano – e sempre hanno incontrato – a veder riconosciuta a loro favore una situazione di legittima difesa. Non è un caso che a una pronuncia di assoluzione si pervenga solo allorquando si sia rivolta l’attenzione anche al contesto nel quale è intervenuta l’azione difensiva della donna. Non è dunque di nuove norme che abbiamo bisogno, ma di superare stereotipi e pregiudizi per leggere quelle vigenti in maniera adeguata.
Il volume indaga un aspetto ampiamente trascurato della filosofia di Heidegger; vale a dire, come la catastrofe della Grande guerra incida nel sovvertimento heideggeriano dell’ontologia occidentale mediante la messa a punto di un inedito vocabolario concettuale. In particolare, secondo l’ipotesi che guida le pagine di questo lavoro, sarebbe l’esperienza dei soldati nelle trincee del fronte occidentale a favorire l’idea che l’esistenza consegnata a sé stessa sarebbe in grado di incoraggiare la propria auto-comprensione essenziale. Come si legge nell’Introduzione: “Non esisterebbe la filosofia del giovane Heidegger, almeno per come la conosciamo, il suo vertiginoso lavoro intorn...
Il debito che Gilles Deleuze ha maturato nei confronti di Kant è probabilmente ben più significativo di quanto lo stesso Deleuze non ammetta, tanto che è forse possibile reinterpretare la filosofia dell’autore di Differenza e ripetizione come una peculiare riedizione del kantismo. In particolare, le quattro lezioni del pensatore francese qui presentate sono incentrate sul concetto di tempo, in un serrato confronto tra il Kant della Critica della ragion pura e quello della Critica del giudizio, ma anche con la dottrina di Cartesio, con le concezioni filosofiche di Hölderlin e di altre grandi figure della tradizione filosofico-letteraria.