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Spesso i disabili si sentono inutili alla società poichè non in grado di svolgere un'attività. Il libro è appunto dedicato all'integrazione sia sociale che scolastica delle persone disabili. I diversi punti di vista proposti (docenti, studenti, educatori, genitori) permettono al lettore di immedesimarsi e comprendere le difficoltà che un andicappato deve affrontare per affermarsi nella società.
Intervenendo sulla cultura della disabilità, l'Autrice esamina i problemi del rapporto tra il disabile e la politica sociale attuale, offrendo un'analisi accurata delle modalità di intervento pedagogico-sociali, particolarmente significative per la famiglia, per la scuola e per i servizi sociali, disegnando una mappa culturale che permette ad ognuno di orientarsi nelle difficoltà, dando senso a ciò che accade. (ibs.it).
Il volume privilegia il punto di vista di chi ha vissuto il disturbo specifico di lettura in prima persona, fornendo in tal senso una chiave non da intellettuale ma da esperto sul campo. Con il suo lavoro l'autrice vuole sottolineare l'importanza di formare una classe di maestri elementari all’altezza dei loro compiti. Hanno in sostanza tra le mani il potenziale mentale delle donne e degli uomini del futuro e pertanto viene chiesto loro di saper padroneggiare con pazienza e sapienza tutti i metodi didattici messi a loro disposizione.
Il testo attraversa i disturbi specifici dell’apprendimento, in particolare la dislessia, con uno sguardo pedagogico, aperto, curioso e pensoso e con l’intento di esplorare sentieri, anche fuori schema, per abilitare la competenza di lettura e nutrire il desiderio di leggere e di farlo con piacere. Questo ambizioso obiettivo costruisce le basi – prima ancora dell’ingresso del bambino nella scuola primaria – nella scuola dell’infanzia. È la scuola dell’infanzia il luogo strategico per osservare e riconoscere indicatori di difficoltà e per avviare un tempestivo itinerario di potenziamento dei prerequisiti, in particolare delle abilità metafonologiche, di arricchimento del linguaggio, di esplorazione delle molteplici possibilità di espressione. In un ambiente affettivamente denso risvegliare – con le parole di Elias Canetti – “la sete inestinguibile di lettere dell’alfabeto” e rendere piacevole l’attesa dell’apprendimento della letto-scrittura.