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Focusing on the works of Camillo Sbarbaro and Giovanna Bemporad, this book offers the first in-depth analysis of poetic translations of Greek tragedy in 20th-century Italian poetry. The close examination of the linguistic and ideological diversity embedded in these authors' works shows how narratives of Greek tragedy shaped their poetic universe, and how their work influenced the Greek paradigm in return. The reader is presented with a textual analysis of Sbarbaro's and Bemporad's translations, as well as a discussion of larger cultural patterns. This volume provides a fresh perspective on the pedagogical commitment of the Italian poets and their roles as translators of classical studies. Th...
Focusing on the works of Camillo Sbarbaro and Giovanna Bemporad, this book offers the first in-depth analysis of poetic translations of Greek tragedy in 20th-century Italian poetry. The close examination of the linguistic and ideological diversity embedded in these authors' works shows how narratives of Greek tragedy shaped their poetic universe, and how their work influenced the Greek paradigm in return. The reader is presented with a textual analysis of Sbarbaro's and Bemporad's translations, as well as a discussion of larger cultural patterns. This volume provides a fresh perspective on the pedagogical commitment of the Italian poets and their roles as translators of classical studies. Th...
Focusing in turn on history, powerful individuals, under-represented voices and the arts, the essays in this collection cover a wide variety of modern and contemporary narrative fiction from Jo Walton and L. Sprague De Camp to T. S. Chaudhry and Catherynne M. Valente. Chapters look into the question of chance versus determinism in the unfolding of historical events, the role individuals play in shaping a society or occasion, and the way art and literature symbolise important messages in counterfactual histories. They also show how uchronic narratives can take advantage of modern literary techniques to reveal new and relevant aspects of the past, giving voices to marginalised minorities and s...
Introduction : the slow fire -- Mythical rewritings -- Modernist rites -- Classical hermeticism -- The self and object -- Body vs. soul -- Postmodern Sappho and Catullus -- Epilogue.
Il secondo di tre volumi che raccolgono, seguendo l'ordine cronologico di pubblicazione, tutti i romanzi dello scrittore, nonché una selezione di prose varie, con un ampio commento di interesse critico e filologico. Il sipario ducale (1975), Il pianeta irritabile (1978) e Il lanciatore di giavellotto (1981) possono essere considerati a loro modo reattivi nei confronti del postmodernismo e dei suoi postulati: fine della memoria storica, dell'utopia, del lavoro, delle culture nazionali, estetizzazione delle regole mediatiche del market-ing, caduta di ogni distinzione tra highbrow e lowbrow. Davanti al pressoché unanime «ritorno all'intreccio», al metaromanzo ludicamente atteggiato e al polarizzarsi del dibattito culturale sulla godibilità della trama, i romanzi volponiani sembrano alternare, in senso depistante, lineare compattezza ed esplosione sperimentale. Esemplari, a tale riguardo, le sterzate in senso «tradizionale» operate con Il sipario ducale rispetto al precedente Corporale, e con Il lanciatore di giavellotto rispetto al deflagrante Pianeta irritabile. Dall'Introduzione di Emanuele Zinato
Il terzo di tre volumi che raccolgono, seguendo l'ordine cronologico di pubblicazione, tutti i romanzi dello scrittore, nonché una selezione di prose varie, con un ampio commento di interesse critico e filologico. La strada per Roma e Le mosche del capitale, il «primo» e l'ultimo dei romanzi di Paolo Volponi, nascono come «risoluzione in scrittura» di esperienze opposte e complementari: La strada è il «romanzo della ricerca di un'uscita da Urbino» e del desiderato ingresso nel mondo industriale; Le mosche narra viceversa il fallimento di quel progetto, «il tradimento e la cacciata». Ad avvicinare due libri così difformi sono in primo luogo i modelli condivisi. La strada è un roma...
Un'edizione esemplare per uno dei grandi autori del Novecento italiano. Grande affresco della disintegrazione del paesaggio, del tessuto sociale e di ogni unità, compresa quella dell'io, il romanzo di Volponi è inseparabile dalla complessa fenomenologia del moderno e presuppone l'incontro/scontro fra una realtà premoderna, artigianale e contadina e l'epica dell'industrializzazione. Al contempo, Volponi insegue, nel cuore stesso della scissione, l'unitarietà di mente e di corpo, di immaginazione e intelletto, per definire la quale ricorre all'ideale francescano di comunione concreta con tutto il creato o all'utopia solare, di matrice campanelliana. Con tale sguardo acronico e disvelante, ...