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This volume collects selected papers presented and discussed during the 9th National Conference organized by the Italian Association of Materials Engineering, AIMAT from 2008 at Piano di Sorrento (Napoli, Italy). It gives a valuable representation of highlights of the research and development activities running in 21 Italian universities and resear
This volume, edited by scholars from diverse backgrounds, stems from the original convergence of various geo-cultural viewpoints on the reception of East Slavic cultures and literatures (Russian, Ukrainian, Belarussian, Soviet): European viewpoints are juxtaposed with those of the Japanese, Chinese, Israeli areas. The volume offers a broad look at the history of the perception of these literatures in Europe, Italy, and East Asia (with special attention to their reception in Japan and China). Contacts, influences, meditations, and difficulties in the perception of literary and cultural phenomena are the subject of original comparative analyses. The vitality with which Slavic-Eastern literatures have found echoes in very distant environments, but also the evolution of the self-perception of Ukrainian literature over time, are among the topics.
This book contains a synchronic grammar and grammatical dictionaries of Old Church Slavic. The framework is based on a substantially revised version of the classical descriptive methodology. The intent is to improve on the classical monographs by Vaillant, Diels, Lunt in the direction of utmost completeness, explicitness, and deliberate consistency between the grammatical structure, the corpus of texts (limited to the seven oldest OCS manuscripts), and the dictionaries. The grammar is intended as a set of rules that provide a complete characterization of any OCS wordform. Peculiarities in the language of each source are described as systematic departures from canonical OCS, a conventional constructed variety primarily described by the grammar. The book is addressed to linguists working in Slavic studies, as well as to specialists in the general theory of grammar, especially phonologists and morphologists.
Il fine principale di questo lavoro è riesaminare la letteratura pubblicata in URSS durante l’epoca brežneviana (1964-'84). Bollata come insignificante e poco interessante, rapidamente dimenticata dopo la sua conclusione, si tratta, in realtà, di un periodo di silenzioso cambiamento della società. Questi mutamenti non tardano a riflettersi su parte consistente della letteratura ufficiale che, sempre più spesso, pur restando nell’ambito dell’ideologicamente e del politicamente accettabile, non si esime dal confrontarsi con le questioni più scomode del tempo. In questa zona ‘franca’ riescono a introdursi autori del calibro Čingiz Ajtmatov, Viktor Astaf’ev, Valentin Rasputin, Vasilij Šukšin e Jurij Trifonov, le cui differenti personalità artistiche e posizioni ideologiche rispetto al realismo socialista mostrano come la cultura sovietica si stesse cautamente pluralizzando.
Il volume presenta una ricognizione della letteratura russa per bambini e ragazzi pubblicata in Italia dal 1945 al 1991. Da una parte si dà conto del contesto storico, sociale e letterario dell’Italia del dopoguerra, in cui i libri venivano pubblicati, dall’altra si conduce un’analisi testuale e traduttologica di una selezione di volumi nella cornice teorica dei Translation Studies e degli Adaptation Studies. Il libro si pone tre obiettivi: colmare una lacuna negli studi slavistici che a oggi hanno trattato in maniera discontinua la letteratura per l’infanzia; inserire la letteratura russa per l’infanzia nella storia dell’editoria italiana; trarre alcune osservazioni preliminari circa l’immagine di letteratura russa per l’infanzia creatasi in Italia dal dopoguerra al crollo dell’URSS.
Il volume contiene gli scritti linguistici di Andrea Trovesi, finora sparsi in varie riviste e miscellanee, caratterizzati tutti da un approccio pragmatico. Nella prima parte sono raccolti gli studi sul vocativo slavo, condotti in un’ottica storico-comparata che va dal protoslavo alle lingue slave moderne. Questi si concentrano in particolare sulle trasformazioni categoriali del vocativo, sui suoi relitti, sui cosiddetti ‘nuovi vocativi’ e sui valori pragmatici sviluppati nelle varie lingue slave. La seconda parte del volume è dedicata alle accezioni modali dell’imperfetto in un’ottica contrastiva slavo-romanza. La ricerca privilegia il bulgaro, ma non tralascia le altre lingue slave di cui analizza interessanti aspetti residuali, periferici di tale uso linguistico. Entrambi i filoni di studi qui presentati si distinguono per la loro originalità e per il loro valore teorico considerato in una prospettiva che dalla linguistica slava si apre a quella più ampia della linguistica in quanto scienza del linguaggio.
Il volume raccoglie una selezione di scritti di Rosanna Benacchio e pone l’accento su alcuni dei lavori più rappresentativi della sua vasta produzione scientifica. È suddiviso in tre sezioni: la prima è dedicata alla categoria dell’aspetto verbale nelle lingue slave e la seconda alle varietà linguistiche slave minoritarie presenti in territorio italiano, in particolare ai dialetti sloveni del Friuli e allo slavo molisano. La terza si concentra su tre fenomeni linguistici analizzati in prospettiva diacronica: l’uso referenziale del pronome personale Vyin epoca petrina, l’uso dei pronomi clitici nelle lingue slave, la formazione dell’articolo determinativo in area slovena a partire dalla testimonianza del Catechismo resiano del Settecento.
La psicoanalisi si diffonde più rapidamente e precocemente in Russia rispetto ai paesi dell’Europa occidentale. Secondo l’autrice le ragioni di questo fenomeno risiedono in primis nella struttura ‘romanzesca’ della psicoanalisi, basata sulle narrazioni dei pazienti. In un paese letteraturocentrico come la Russia, il suo ‘carattere letterario’ attrae immediatamente l’intelligencija. Anche le affinità formali che accomunano la lingua della psicoanalisi a quella della letteratura e la stretta connessione esistente tra retorica dell’inconscio e parola poetica contribuiscono a rendere il linguaggio freudiano particolarmente familiare in Russia. Infine, il Secolo d’argento, con la sua attenzione al simbolo, all’‘altro’, al doppio, acuisce l’interesse per la teoria freudiana. Questo permane anche dopo la rivoluzione d’ottobre, quando lo stato si affida alla psicoanalisi per forgiare la mente del nuovo cittadino sovietico. Questa ‘alleanza’ tuttavia avrà breve vita e la psicoanalisi sarà ostracizzata a partire dagli anni ’30 fino alla fine del regime sovietico.
We are now entering the third decade of the 21st Century, and, especially in the last years, the achievements made by scientists have been exceptional, leading to major advancements in the fast-growing field of Psychology. Frontiers has organized a series of Research Topics to highlight the latest advancements in science in order to be at the forefront of science in different fields of research. This editorial initiative of particular relevance, led by Dr. Mohiyeddini Specialty Chief Editor(s) of the section Health Psychology, is focused on new insights, novel developments, current challenges, latest discoveries, recent advances and future perspectives in this field. Also, high-quality original research manuscripts on novel concepts, problems and approaches are welcomed.