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Modern conservatism was born in the crisis of the French Revolution that sought to overturn Christianity, monarchy, tradition, and a trust in experience rather than reason. In the name of reason and progress, the French Revolution led to the guillotine, the dictatorship of Napoleon Bonaparte, and a decade of continental war. Today Western Civilization is again in crisis, with an ever-widening progressive campaign against religion, tradition, and ordered liberty; Francesco Giubilei's cogent reassessment of some of conservatism's greatest thinkers could not be timelier. Within these pages, English-speaking readers will come across some familiar names: Burke, Disraeli, Chesterton, and Scruton. ...
Con una prosa sciolta, un linguaggio diretto e talvolta tagliente, Fabrizio Cicchitto racconta cento anni di storia d’Italia attraverso la lente della politica italiana, focalizzandosi in particolare sui partiti della sinistra. Dall’omicidio Matteotti al ruolo dei servizi segreti inglesi e americani negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, epoca in cui l’Italia – tenendosi in sapiente equilibrio tra l’influenza del Patto Atlantico e il blocco dell’Est – ricopriva una posizione fondamentale al centro del Mediterraneo; dall’inchiesta che ha cambiato il volto del Parlamento, Mani Pulite, alle rotture, scissioni, marce indietro che hanno caratterizzato l...
¿Se ha convertido la derecha en una "gran familia global"? ¿Hay conexiones entre los movimientos europeos y estadounidenses y los nuevos grupos "libertarios" de América Latina? La derecha en el mundo, hasta hace pocos años un espacio de trayectorias heterogéneas y culturalmente divergentes, parece ir encontrando de forma repentina cauces comunes. El sociólogo Ariel Goldstein analiza cómo, mediante una red internacional que incluye think tanks vinculados al Partido Republicano, medios de comunicación, universidades y ONGs, los principales partidos de la ultraderecha europea (Vox, de España; Ley y Justicia, de Polonia; Fidesz, de Hungría; Chega, de Portugal y Hermanos de Italia) se a...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
«Invernizzi e Sanguinetti, con il contributo sostanzioso di Andrea Morigi, Francesco Pappalardo e di Mauro Ronco, ci danno una ricostruzione quanto mai ricca di dettagli, protagonisti, eventi, sfumature, ripercorrendo i passaggi fondamentali degli ultimi duecento anni di storia occidentale e soffermandosi in particolare sull'evoluzione di una tradizione conservatrice difficile ma, forse proprio per questo, di particolare interesse come quella italiana. Un autentico tour de force, attraversato da una tensione di fondo che, d'altra parte, emerge da queste pagine come costitutiva del conservatorismo. Il libro si richiama a un conservatorismo che guardi all'ordine politico e sociale precedente ...
The Object of Conservation examines how historic buildings, monuments and artefacts are cared for as valued embodiments of the past. It tells the fascinating story of the working lives of those involved in conservation through an ethnographic account of a national heritage agency. How are conservation objects made? What is the moral purpose of that making and what practical consequences flow from this? Revealing the hidden labour of keeping things as they are, the book highlights the ethical commitments and dilemmas involved in trying to care well. In doing so, it reveals how conservation objects are made literally to matter. Taking debates in the interdisciplinary field of heritage studies forward in important new directions, the book engages with themes of broader interest within the arts, humanities and social sciences, shedding new light on time, authenticity, modernity, materiality, expert knowledge and the politics of care. The Object of Conservation is a thought-provoking and engaging account that offers original insights for students, scholars, heritage professionals and others interested in the work of caring for the past.