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Ho Chi Minh was one of the central characters of the twentieth century. Everyone remembers him for leading North Vietnam together with General Giap in the incredible military victory against the United States, but his story began long before that dirty war. Ho Chi Minh, unlike many revolutionary leaders of the time such as Mao himself, wrote and spoke various foreign languages such as French, English, Russian, German and Chinese. He had been a worker, a sailor, a pastry chef assistant to the internationally renowned cook Escoffier in the luxurious London hotel Carlton, the Buddhist monk in Siam. He had traveled through China disguising himself as a blind peasant, then finding work in Manchuria invaded by Japan as a French journalist. But, above all, he had been the man capable of breaking French colonial chains over Indochina by forever changing the face of South East Asia. The life of Ho Chi Minh is the fascinating tale of the man who was able to create modern Vietnam without stopping in front of anyone, a skilled and ruthless politician who left an indelible mark on history.
When the name of an author enters not only in the history of literature but even becomes synonymous with a common word, then it is clear that we are talking about a character of truly exceptional importance. The merit (or demerit) of De Sade was that of having highlighted the darkest and most unacknowledged part of the human soul. The Marquis de Sade was the author of novels characterized by a cruel and shocking eroticism for his time, it is no coincidence that the term "sadism" was initially used in psychiatry and only later became commonplace. The story of the Marquis de Sade, however, is not simply the story of a monstrous and obscene literary construction, but it is also the story of a man who lived an extraordinary life, then personally paying a very high price for his choices and for his unbridled passions. With his usual dry and essential style Esther Neumann tells the incredible human parable of de Sade highlighting the profound originality of the thought of the boudoir philosopher, a man who had the courage and boldness to go beyond every limit and every moral law.
Hermann Goering è sempre stato lontano anni luce dall’idea di nazista che tutti abbiamo in testa e, infatti, nonostante il suo ruolo di primissimo piano nella storia del Terzo Reich (era secondo solo al Führer nella gerarchia nazista) è uno di quei personaggi che appaiono poco, se non per nulla, in tutti i film sulla seconda guerra mondiale (e sono decisamente tanti!). Al contrario di Rudolf Hess e dello stesso Adolf Hitler, Hermann Goering non solo era un uomo dalla profonda cultura e dal raffinato senso estetico, ma era anche un gaudente, una buona forchetta, un ottimo bevitore e un accanito fumatore. Gli bastavano poche parole, una battuta e un sorriso per guadagnarsi immediatamente ...
"Sulla lettura" non è soltanto un'analisi raffinata del profondo valore che la lettura e la letteratura hanno nella vita di ognuno di noi, ma è anche uno straordinario viaggio all'interno della vita e dei ricordi del suo autore. Un percorso ricco di emozioni attraverso i ricordi privati del Marcel Proust giovane lettore, una vera e propria anticipazione di quello che sarà poi il capolavoro proustiano, la Recherche.
“La pandemia ha generato un filone narrativo e saggistico tutto suo. Ne so qualcosa. Ha cambiato radicalmente la comunicazione, il giornalismo, i talkshow. È stata una rivoluzione inattesa e devastante, che non ci renderà migliori ma che certo esacerberà ancor più i distinguo: chi era stronzo prima lo sarà ancora di più, e viceversa. Matteo Corfiati si muove come uno Zvone Boban sornione e sardonico, che non nasconde mai l’empatia e si diverte di continuo nel cambio di passo. Nell’assist. Nell’invenzione mai fine a se stessa e sempre protesa a valorizzare il collettivo (cioè il condominio). Questo libro vi piacerà. Ne sono certo: Matteo Corfiati, anche se a volte se ne dimentica, è fatto così” (dalla prefazione di Andrea Scanzi).
Dall’autore della saga bestseller I Medici Un grande thriller storico La nuova indagine di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto Venezia, 1729. All’alba di una torrida giornata d’estate, il cadavere di un uomo viene rinvenuto sul ponte delle Guglie. Sulla gola due fori sanguinolenti e sul petto, fissato con uno stiletto, un biglietto con su scritto “Canaletto”. Appresa la notizia, le autorità convocano subito Giovanni Antonio Canal, che si trova suo malgrado coinvolto, ancora una volta, in un’indagine dai contorni inquietanti. Il primo macabro dettaglio che si impone alla sua attenzione sono le ferite sul collo della vittima: troppo irregolari per essere state provocate da ...
“Non si può immaginare il terrore che suscitava in chi lo guardava. Sembrava uscito direttamente dalle viscere dell’inferno”. Edward Teach, soprannominato Barbanera, in poco meno di due anni è riuscito a conquistare e depredare quasi 150 navi, trasformandosi nell'icona immortale della pirateria. Sul suo nome e sulle sue gesta nei secoli sono fiorite decine di storie, racconti, leggende: la sua sete di sangue, il suo misterioso tesoro, le sue imprese incredibili. Ancora oggi nella zona dove si racconta che venne ucciso la gente del posto dice di vedere il suo fantasma aggirarsi nel mare come un’anima in pena. Ci sono stati pirati più longevi, più efferati e pirati in grado di accumulare ricchezze più importanti, ma nessuno è stato in grado di eguagliare la fama e il fascino sinistro di questo autentico ribelle dei mari, protagonista di una vita capace di alimentare il suo mito, tra verità e leggenda, fino ai giorni nostri.