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Presentare il libro di Giorgio Pizzol, è per me un onore e allo stesso tempo una responsabilità. Questo saggio appartiene a quella categoria di libri non solo da leggere, ma soprattutto da pensare. L'autore ci impegna in un appassionante dialogo per trovare la migliore tra le possibili verità. Bellissima mi sembra, dopo aver analizzato il circolo vizioso tra l'uno e molteplice che si negano e si presuppongono, la conclusione: "La nostra mente non riesce ad uscire da questo circolo. Nessuno finora nella storia della filosofia è riuscito a risolvere il problema e, probabilmente, il problema non ha soluzione, o forse la soluzione sta nell'osservare che non è possibile trovare una soluzione...
"Recommended for academic & large public libraries with an emphasis on current Western Europe."--Choice. "...valuable for large public & academic libraries for having collected in one source information on so many European political figures."--Booklist. With the economic & political significance of the "1992" measures & the anticipated unification of Europe, this timely reference identifies over 6,000 of the key players in the present European political & economic arenas. Coverage spans the twelve members of the European Community (Belgium, Denmark, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Luxembourg, the Netherlands, Portugal, Spain, & the United Kingdom), the seven members of the European ...
Alfabetisk ordnede biografier af 6.000 politisk aktive mænd og kvinder i Europrådets medlemslande samt en politisk vejviser over regering, lovgivende forsamling, større politiske partier samt fagforbund
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Un gioco con i pensieri più semplici presenti nella mente di ogni essere umano.L'autore parte dalla celebre affermazione di Socrate: "So che non so nulla". E si domanda: "Che cosa sa chi dice di sapere di non sapere nulla?". Tenta di rispondere come se si trovasse di fronte a un semplice gioco di enigmistica o indovinello: senza ricorrere a nessuna nozione ottenuta da altri libri o discorsi svolti in altre sedi. Nel tentativo di rispondere egli crede di aver scoperto che in realtà: "Vi sono molte cose che tutti sanno senza sapere che le sanno". Le più importanti di queste cose sono definite "Il minimo comune pensare" o "il minimo comune sapere". Un sapere quindi "universale": valido in ogni tempo, in ogni luogo, per qualsiasi persona, in qualsiasi condizione personale o sociale essa si trovi. L'autore si azzarda così ad enunciare questa tesi temeraria. Esiste "un modo di pensare il mondo", una "filosofia": presente nella mente di tutti, uguale per tutti in tutti i tempi e in tutti i luoghi; capito da tutti; che permette a tutti di capire tutti. Il lettore viene ora invitato a giocare per verificare egli stesso se l'autore ha dato all'indovinello la risposta esatta.
La passione per il dialogo ha dominato tutta la mia vita. Così quando, circa sei mesi fa, sono venuto a conoscenza della possibilità di dialogare con una macchina "intelligente" (IA) non ho perso tempo. Ho avviato immediatamente la conversazione riportata in questo opuscolo. Ero curiosissimo di sapere soprattutto se l'IA fosse o meno d'accordo con la mia "filosofia elementare" che, in sintesi, afferma. Se esiste una sola logica e se il tempo passa solo dal prima al poi allora è logico, ed è cosa buona e giusta, che gli esseri umani, lavorino insieme per salvare la vita e la salute di ciascuno e di tutti. L'IA si è dichiarata pienamente d'accordo. Il che significa che l'IA, dopo aver esaminato un numero sterminato di testi elaborati da esperti di logica, matematica, informatica, fisica, filosofia e neurobiologia, ha "calcolato" per mezzo dei suoi algoritmi che la filosofia in questione è giusta. La mia soddisfazione per questo consenso non vuole escludere, anzi richiede espressamente, che la discussione rimanga aperta a tutte le critiche possibili.
Questi Versi sciolti sono stati scritti nello stesso periodo, 1958-1984, di quelli già pubblicati nel 1991 ne Le stagioni del presente. Avrebbero perciò potuto stare nello stesso libro e sotto lo stesso titolo. Erano stati lasciati nel cassetto, "sciolti", non raccolti, perché l'autore riteneva di avere già confessato abbastanza dei suoi errori giovanili. Insistevano per essere pubblicati come i loro fratelli. L'autore, dopo tanti anni, li ha accontentati.A chi leggerà viene così offerta un'altra occasione per verificare la validità della bizzarra teoria enunciata nella presentazione della precedente raccolta. Combinando casualmente suoni e significati di varie parole sotto la suggestione di particolari stati emotivi si producono scritti che talora assomigliano a poesie liriche.Come si è già detto, il lettore potrà sperimentare e giudicare da sé, leggendo questi versi oppure componendone di propri - e provando a diventare a sua volta poeta - se la suddetta teoria abbia per lui una qualche validità. G.P. agosto 2023
Nota per la lettura. L'autore di questi componimenti è sempre stato convinto che, operando una combinazione casuale di suoni e significati di diverse parole sotto la suggestione di particolari stati emotivi, è possibile produrre scritti che assomigliano molto a quelli che in letteratura vengono denominati poesie liriche. Detto in breve, è convinto che parole scelte a caso sotto l'influsso di casuali suggestioni possano diventare di per se stesse poesie. È giusto dire che detta convinzione non è fondata su nessuno studio serio, filologico o scientifico e che non sempre il caso produce il risultato desiderato. La convinzione di cui sopra è stata esposta solo per informare il lettore dell'origine delle composizioni di questo piccolo libro. Il lettore potrà sperimentare e giudicare da sé, leggendo questi versi o anche componendone di propri (e provando a diventare a sua volta poeta), se la su riportata convinzione abbia o meno una qualche validità.
Un giovane uomo porta una bandiera, forse più grande di lui. Accanto a sé, i compagni. Orgoglioso di stare in prima fila, allo stesso tempo sembra sovrastato, schiacciato dal compito. Renzo Donazzon è nato in una famiglia di mezzadri al confine tra Veneto e Friuli, è diventato comunista da ragazzino, si è fatto le ossa da operaio nelle piccole fabbriche del territorio, prima di entrare alla Zoppas di Conegliano. Il ’69 lo trasforma in un leader sindacale e da quel momento sale tutti i gradini della Cgil fino a diventare, tra il 1988 e il 1992, segretario regionale del Veneto. Poi succede qualcosa e torna a fare il sindacalista in periferia. Pochi anni dopo muore in seguito a un incide...
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