You may have to Search all our reviewed books and magazines, click the sign up button below to create a free account.
Scattano a volte meccanismi improvvisi e imprevisti. Chiedete a un arrampicatore se tiene un diario e ne avrete risposte diverse, ma tutti sicuramente hanno da parte le note della propria carriera, è naturale. Anche perché in uno sport non olimpico e tantomeno regolato da ranking o classifiche è la memoria a creare la storia e poi la cultura e prima di tutte viene la storia personale. Difficile è decidere quando scatta la sensibilità storica, quando nasce la sensibilità per la annotazione e un fatto, un gesto, una scelta non sono più casuali nella giornata ma meritano una codifica, una attenzione per il loro valore: da quel momento però ogni evento successivo ha una sua ragione, si c...
Chromosomes, being well-defined structures that are easily vis ible under the optical microscope, readily lend themselves to in tense physical and biochemical study. The understanding of the structure and function of this most critical genetic material has progressed through a number of interesting stages. Often connected with the development of new techniques in staining and photography, using the standard microscope and the electron microscope. It is interesting to look back at the history of cytogenetics. I would like especially to emphasize the work of Karl Sax and many of his students. Work with Tradescantia became feasible after Edgar Anderson straightened out the ecology and Sax took ...
None
ALLE ORIGINI DEL MITO MESSNER: LA STORIA DELLE IMPRESE CHE LO HANNO RESO IL PIÙ GRANDE. Nel 1975 sembrava una follia: salire un ottomila in due senza ossigeno e in stile alpino. In «La vita secondo me» Messner accenna all’impresa su cui ha costruito la sua fama e la sua filosofia di vita: il Gasherbrum I, salito insieme al compagno di cordata Peter Habeler. Ma al resoconto dettagliato e straordinariamente avvincente di questa impresa, inizialmente sbeffeggiata e addirittura osteggiata da tutto l’ambiente alpinistico, dedica ora un libro intero: «Due e un ottomila». Un libro in cui parla non solo del Gasherbrum I ma anche della traversata dei due Gasherbrum compiuta con Hans Kammerlander nel 1984 - sempre senza portatori e senza ossigeno - quando i due «mostri sacri» dell’alpinismo contemporaneo erano due pionieri che sapevano osare e vedere lontano.