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The social and cultural challenges posed by the increasing threat to creation (climate change, destruction of biodiversity, etc.) are the starting point for new philosophical-ethical and theological reflections on the relationship between God, human beings and the world, as presented in this volume. God's creative impulse, which transforms anew, is at work in the actions of human beings and challenges us, in view of the threat to the "house of life" earth, to go new ways that make a common and good life possible. Creation and transformation are interrelated; an ecological theology of creation and practice of sustainability to be developed in the European context is to be embedded in the horizon of a global, liberating theology. Prof. Dr. Dr. h.c. Margit Eckholt, professor of dogmatics and fundamental theology at the Institute of Catholic Theology / University of Osnabrück, president of the European Society for Catholic Theology
Philosophers, theologians, physicists, and psychologists join their efforts to reflect on the crucial issues of limit and infinity, time and eternity, empty space and material space. The volume offers an invaluable contribution to some of the most important issues of our times: questions on God and consciousness are discussed in parallel with quantum theory, black holes, the inflationary universe, the Big Bang, and string theory, from different perspectives and angles, ranging from neuroscience to AI.
Over the course of his distinguished career Richard Bauckham has made pioneering contributions to diverse areas of scholarship ranging from ethics and contemporary issues to hermeneutical problems and theology, often drawing together disciplines and fields of research all too commonly kept separate from one another. In this volume some of the most eminent figures in modern biblical and theological scholarship present essays honoring Bauckham. Addressing a variety of subjects related to Christology, creation, and eschatology, the contributors develop elements of Bauckham's biblical and theological work further, present fresh research of their own to complement his work, and raise critical questions. -from dust jacket.
I sintomi, in cui si esprime il disagio di chi si rivolge alla psicoterapia, hanno un loro significato e quindi hanno bisogno di essere interpretati, o sono semplicemente qualcosa di cui ci si deve liberare? Il lavoro dello psicoterapeuta si fonda sulla prima di queste ipotesi. A parere dell’autore, la comprensione del sintomo – e quindi anche la possibilità di abbandonarlo – passa attraverso la sua traduzione in un altro linguaggio, quello del simbolo. Quest’affermazione si fonda sulle testimonianze della pratica clinica e anche sul confronto con un messaggio singolare, nonché affascinante, che ciascuno di noi conosce per esperienza, quello del sogno. Freud ha visto nel sogno la “via regia” per accedere all’inconscio. Senza seguire alla lettera le sue analisi, legate naturalmente all’insieme della sua costruzione teorica, possiamo fare riferimento a lui come a un grande maestro dell’interpretazione e avventurarci nella ricerca di ciò che i sogni ci vogliono dire.
I nomi e le cose. Glossa terminologica sulle pratiche di Neri Pollastri - Le competenze del counselor filosofico di Peter Harteloh - Consiglio filosofico e consulenza filosofica: una preoccupante confusione di Thomas Polednitschek - La Consulenza Filosofica in Germania di Thomas Gutknecht - Intervista a Oscar Brenifier di Giorgio Giacometti - Lettere su P. Cervari e N. Pollastri, Il filosofo in azienda di Marta Mancini e Renato Pilutti - Ran Lahav, Oltre la filosofia di Carlo Basili - F. Coniglione (a cura di), Interpretare, vivere, con-filosofare di Angela Tomarchio - Francois Jullien, Le trasformazioni silenziose di Giacomo Pezzano - A. Toniolo (a cura di), La "relazione di aiuto." Il counseling tra psicologia e fede; G. Mazzoccato (a cura di), Scienze della psiche e liberta dello Spirito. Counseling, relazione d'aiuto e accompagnamento spirituale di Leopoldo Sandona"
Raffaele Mariano prova a fare il punto sulla filosofia italiana. È davvero così significativa come la vuole Bertrando Spaventa? Dobbiamo intenderla come anticipatrice di quei temi che verranno a maturazione in Hegel e nell’idealismo tedesco? Mariano dice di no. Ci sono certamente dei pensatori di eccellenza: Pasquale Galluppi, Antonio Rosmini, Vincenzo Gioberti, Ausonio Franchi. Ma si tratta di intuizioni isolate, sistemi incompleti che non hanno lasciato una scuola, appunti senza uno sviluppo organico e coerente. La cultura italiana è rimasta sostanzialmente isolata dal grande dibattito europeo e dalla storia della filosofia. Con una sola eccezione: Augusto Vera.
Guardando alla storia e in modo particolare al momento storico in cui è ambientato il film La vita è bella, ci accorgiamo che il tema dello scarto non riguarda solo la nostra contemporaneità ma ha radici antiche, se non addirittura perse nella metafisica e nell’ontologia degli antichi. Tuttavia, si tratta prima di una concezione di pensiero, poi di un paradigma che viene assunto come verità e, infine, di scelte politiche messe in atto quando ciascuno di noi non fa più caso alla verifica etica delle azioni e non mette più neanche in discussione la verità metafisica presente dietro alcune decisioni.
Il nostro presente è il tempo della complessità, nel quale alle opportunità delle scienze, della medicina e dell’elettronica si associano eventi quali guerre, degrado ambientale, aumento delle diseguaglianze. A fronte di queste sfide spetta ai filosofi il compito di una valida proposta teorica. In tal senso, il testo prende avvio con l’esposizione delle cognizioni attuali sulla Terra, intorno al cosmo e sul vivente nelle sue varie forme, per poi collegarsi alla radicalità di pensiero di Merleau-Ponty, innovativo rispetto alla tradizione classica (con affinità che ritroviamo in Whitehead, Jaspers, Ricoeur e Jonas) e che elabora un’ontologia “grezza e selvaggia”, mobile e proces...
Erede dei materialisti greci, nemico intimo di Marx, precursore di Nietzsche, Max Stirner alimentò una costellazione diversificata tra il XIX e il XX secolo. Era il più radicale dei cosiddetti “giovani hegeliani di sinistra”. L’unico e la sua proprietà (1844) è il grido di un moderno contro il suo tempo. Ciò che oggi percepiamo come esaurito e persino decadente, sia in termini di narrazioni politiche, sia di orizzonti reali per la vita in società o anche di mancanza di un immaginario sovversivo, fu messo in discussione da Stirner nel momento trionfale della ragione illuminista. L’anarca riunisce elementi del condottiero, del samurai, dell’intellettuale solipsista, del genealogista e dell’anarchico. La volontà di autodeterminazione mette in crisi qualsiasi idea preconcetta del collettivo.
Was ist Kritik (dopo Kant) per noi? Qual è l’eccedenza oggi della filosofia critica nella dialettica del concreto oltre la sua pulsione esistenziale nella postura di pensiero che ricerca possibili risposte agli interrogativi sollevati dai problemi vitali della condizione storica dell’umanità con sé stessa e nei suoi rapporti con il mondo della natura e della cultura tra essere e politica, avversità e destino? Quale diagnosi si può fare dello stato della filosofia critica nel presente parlandone en philosophe nell’era della Machina sapiens? Quali sono, tra Classico e Contemporaneo, gli attori, i personaggi, le figure, le categorie che abitano la scena dei soggetti su cui è chiamat...